2024-06-14
«La ragazza era passiva». Proiettati in aula i video del presunto stupro di gruppo
I due filmati sono stati mostrati su richiesta dei difensori di Ciro Grillo e dei suoi amici, per contestare la versione fornita dalla consulente della donna che ha denunciato.Quella di ieri è stata forse l’udienza più hot dall’inizio del processo di Tempio Pausania contro Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, tutti accusati di stupro di gruppo nei confronti di una coetanea, violenza che sarebbe avvenuta a casa di Beppe Grillo, nel Comune di Arzachena, il 17 luglio di cinque anni fa. Ai quattro sono contestate anche le foto oscene scattate a un’altra studentessa, mentre questa dormiva.La consulente tecnica della parte di civile, ovvero della prima ragazza, italo-scandinava, la psichiatra Marina Loi, ha spiegato ai giudici che la giovane era passiva mentre subiva la violenza.Gli avvocati degli imputati sono saltati dalle sedie e hanno chiesto la trasmissione dei video trovati nel cellulare di uno dei ragazzi.Alle 14:30 sono andati in onda due filmati, uno della durata di 25 secondi e uno da 11, in un’aula particolarmente silenziosa.Nelle immagini la ragazza sembra partecipare attivamente al rapporto, tanto che, quando la presunta vittima era stata sentita a verbale, la pm Laura Bassani le aveva domandato: «Tu ti reggevi con le mani oppure utilizzavi le mani per fare altro?». La studentessa aveva tentennato: «Penso che le avessi sul letto». A quel punto il procuratore Gregorio Capasso le aveva ricordato quanto avesse dichiarato ai carabinieri («In quel momento perdevo l’equilibrio…»). E poi aveva aggiunto: «Diciamo che delle mani non ricordi nulla…». A questo punto la presunta vittima aveva sospirato: «Poi ho visto nero, io non ci ho veramente più visto».Già a febbraio quegli stessi video erano stati mostrati ai giudici. Era successo quando le difese avevano chiesto alla ragazza se fosse stata «collaborativa» durante il rapporto e lei aveva negato. A questo punto si era resa necessaria la visione delle immagini, ma la presunta vittima era stata fatta uscire dall’aula.La Loi non ha fatto un plissé e dopo aver visto i due filmati, ha spiegato che la denunciante era «passiva» in quanto la sua volontà non appare autonoma, ma eteronoma, cioè diretta dall’esterno. Quando il presidente del collegio, Marco Contu, le ha chiesto da cosa lo desumesse, giacché i video non sembravano così chiari, la psichiatra ha risposto che durante una fellatio c’è un movimento cervicale autonomo, invece, in questo caso la studentessa eseguirebbe «input somatici».Quanto alle masturbazioni, le avrebbe eseguite sempre per compiacere i presunti persecutori.La Loi ha risposto anche a proposito del presunto stupro subito in Norvegia dalla ragazza da parte di quello che all’epoca era il suo migliore amico, cioè David Enrique Bye Obando, mai querelato. A non convincere le difese era stato il racconto secondo cui la giovane, dormiente, si sarebbe accorta della violenza solo quando il giovanotto stava raggiungendo l’orgasmo.La psichiatra ieri ha offerto una versione apparentemente nuova: la presunta vittima si sarebbe resa conto di quanto fosse accaduto a causa dei dolori ai genitali che avrebbe provato andando in bagno. Per la specialista la ragazza soffrirebbe di un pesante disturbo post traumatico, problema confermato dai parenti e dallo psichiatra che la ha in cura, Pablo Zuglian.L’esame della Loi è stato condotto dall’avvocato Dario Romano e il controesame si è basato su quanto dichiarato in aula dalla professionista. Infatti la relazione è stata depositata agli atti solo ieri. I legali degli imputati hanno eccepito la violazione del diritto alla difesa dopo aver chiesto inutilmente il rinvio dell’udienza o, quanto meno, del controesame.L’altro consulente di parte, il medico legale Enrico Marinelli, ha sostenuto lo stato di ebrezza della ragazza, nonostante la mancanza di esami che la attestino realizzati nell’immediatezza dei fatti.Per il dottore il tasso alcolemico nella giovane era tale da non consentirle di prestare un valido consenso al rapporto e per questo la presunta vittima sarebbe stata alla mercé dei suoi presunti aguzzini.Il medico ha tenuto conto per i suoi calcoli solo del beverone a base di vodka e lemonsoda assunto a casa di Grillo. Poi, in versione barman, ha sostenuto che, considerato il dosaggio abituale dei due ingredienti, il grado alcolico sarebbe stato di circa il 30 per cento. Un livello che sarebbe aumentato con l’evaporazione della bevanda. I legali hanno contestato tale stima, non essendo stato specificato su quali basi scientifiche sia stato determinato il dato. I calcoli si fondano sulle dichiarazioni della studentessa, e per questo Marinelli ha aggiornato le sue conclusioni, che nella consulenza datata 12 ottobre 2021 erano più sfumate. In aula il professore ha detto che l’alcol sull’allora diciottenne S. ha avuto un effetto ancora più stordente visto che era magrissima e giovanissima, oltre che a digiuno. Anche perché la vodka l’ha trangugiata all’alba.Domani sono previsti gli interrogatori dei quattro imputati. Salvo sorprese dovrebbe sottoporsi all’esame solo Corsiglia, il presunto primo stupratore. È stato lui ad avere un rapporto iniziale concluso in bagno. Dopo lui e l’occasionale partner si sarebbero riuniti al gruppo per una colazione a base di pasta e sarebbero andati insieme a comprare le sigarette in paese in un clima di serenità, quasi scherzoso. Un episodio, quest’ultimo, che la ragazza nega.Addirittura, nonostante Corsiglia sostenga di essere andato a dormire dopo l’amplesso e la spaghettata (versione confermata dagli amici), la giovane lo accusa di aver partecipato anche alla violenza di gruppo. Ma nei video Francesco non compare mai.Oggi dovrebbe essere stabilito anche il calendario delle udienze di luglio con indicazioni dei relativi testimoni e potrebbero comparire il nome di Obando e di R., il presunto spasimante che la studentessa accusa di essere lo spacciatore che le avrebbe fornito della droga durante il lockdown del 2020.Non sappiamo se le difese proveranno a portare in aula anche un terzo ragazzo, pure lui norvegese, di cui la grande accusatrice, in un video agli atti ha detto: «È un deficiente di m… che ho conosciuto in discoteca una volta, avevo bisogno di un posto dove dormire e questo qua mi ha preso una mano e si è quasi fatto una s… da solo perché è così sfigato che non gliela davo nemmeno… lo odio…».
Luciana Littizzetto (Getty Images)
Hartmut Rosa (Getty Images)
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