2022-03-20
«Con i nostri trolley si riscopre la libertà»
Gianluigi Cimmino (www.carpisa.it)
Gianluigi Cimmino, ceo di Carpisa: «Ora che le persone possono tornare a viaggiare abbiamo avviato una collaborazione con Jeremy Scott. Il suo stile colorato e fuori da ogni schema è perfetto per il cliente che cerca valigie, accessori e borse glamour, ma a prezzo democratico».Statue ispirate al classicismo rivisitate in chiave moderna, aeroplani stilizzati finiti su borse, shopping bag, tracolle, zaini e borsoni da viaggio ma anche portafogli, necessaire, beauty case e portacarte in un sapiente equilibrio tra cultura pop e gusto kitsch. Jeremy Scott e Carpisa. Chi lo avrebbe mai detto. Da un lato uno dei designer più apprezzati al mondo, dall’altro il marchio di valigeria «per tutti» (il claim del brand) per antonomasia. «Per me la cosa più importante è la creatività, che non è solo il mio modo di trovare la felicità, è anche il mezzo attraverso cui condividere il mio lavoro, ispirare e rendere felici gli altri. Mi sono divertito molto a disegnare questa capsule perché, il viaggio è di per sé una dimensione molto creativa: ho quindi cercato di trasferire le aspettative, le ispirazioni di chi viaggia sugli elementi che la compongono», spiega lo stilista americano. La presentazione ufficiale, nel grande negozio milanese da poco inaugurato in corso Vittorio Emanuele.«Questa è una delle tre strade in Europa e nel mondo ad avere caratteristiche ben definite: è democratica, è pop. Che sono i nostri punti di forza» spiega alla Verità, Gianluigi Cimmino, ceo di Pianoforte Holding, che controlla i marchi Carpisa (valigeria e accessori da viaggio), Yamamay (abbigliamento intimo e costumi da bagno) e Jaked (abbigliamento sportivo tecnico e activewear).«Eravamo già presenti ma abbiamo triplicato la superficie, aprendo in una condizione di semi lockdown e ora si inizia a vedere la luce, l’uscita da questa pandemia. Oggi i problemi sono altri, auguriamoci di avere una primavera e una estate serene».Entra in squadra un nome da novanta dell’olimpo della moda. Avete fatto un colpaccio.«Per segnare la nostra ripartenza e il nostro rilancio abbiamo scelto Jeremy Scott che sicuramente è il re del pop nel mondo della moda e dell’innovazione. E poi per celebrare i 20 anni di storia del brand, una capsule collection unisex di borse, valigie ed accessori che avesse un suo forte impatto. Jeremy ha scelto di collaborare con Carpisa che certamente non è un marchio presente nell’alta moda, eppure ci ha dato la possibilità di avere il suo grande supporto per disegnare prodotti inconfondibili». Perché proprio Jeremy Scott?«Abbiamo pensato che il suo stile, colorato e completamente fuori da ogni schema ma allo stesso tempo anche molto commerciale, potesse essere perfetto per il nostro cliente, che cerca un prodotto glamour, di moda ad un prezzo democratico e accessibile. Jeremy è riuscito a fare proprio questo: ha fatto dialogare l’identità democratica di Carpisa, rendendola portatrice di un messaggio di moda. Ne è venuta fuori una collezione versatile, trasversale ed ironica che piacerà a tutti.»Lei è riuscito ad avere accanto personaggi straordinari. A esempio, per le sue campagne, da JLo, Ronaldo, per Carpisa, perfino Penelope Cruz. Come ci riesce?«È la stessa dinamica. Ci si prova, si dialoga e le circostanze, a volte, aiutano. L’idea, in questo caso, è partita in un momento particolare perché cercavo un nome che potesse fare la differenza. Tutto è cominciato nel febbraio 2021. Il primo lockdown l’avevamo superato, stavamo uscendo da un secondo ed eravamo abbastanza acciaccati». La gente non viaggiava più.«Esatto, serviva perciò una spinta, un booster per rilanciare il viaggio e la libertà e l’interpretazione di questa collezione di Jeremy Scott è proprio quella di comunicare un grande senso di libertà, serenità, di apertura. Usciamo immediatamente con questa prima linea con i simboli della nostra bella Italia e poi, in aprile, partiremo con tutto il mondo degli aeroplanini». Avete negozi in Russia?«Sì, anche un Ucraina. Per quanto riguarda Yamamay abbiamo anche produzioni in Ucraina. In questi giorni sono rimasto in contatto con italiani che stavano rientrando portandosi il lavoro da lì. Viviamo una fase storica dove affrontiamo l’inimmaginabile. Si vive con l’incubo di una guerra di dimensioni più vaste. In questo momento il trolley è un grande simbolo di libertà. Senza dubbio ci saranno ripercussioni sui mercati».Carpisa, quindi rimette le ali. «Non ci siamo mai spenti. Abbiamo vissuto momenti di stop and go, ripartenze spesso bloccate da ondate successive. Oggi è un momento diverso, questa collaborazione segna un punto importante della nostra vita aziendale. Jeremy Scott è sì un designer ma anche un marchio di se stesso che mai mi sarei immaginato di avere tra di noi, nella nostra famiglia. E c’è pure la sorpresa. Jeremy non ha soltanto disegnato la capsule ma ne è anche il testimonial, sarà infatti il protagonista di tutti i materiali legati alla promozione dei vari prodotti».
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