Ci sono 250 miliardi di buoni motivi per cui tocca a Parigi preoccuparsi

Ci sono 250 miliardi di buoni motivi per cui tocca a Parigi preoccuparsi
Ansa
Negli interessi francesi nel nostro Paese spicca il credito bancario: gli istituti d'Oltralpe sono i più esposti tra quelli stranieri. Ecco spiegato il nervosismo dei cugini. Alitalia, Tim e Fincantieri sono solo foglie di fico.
Per aiutare Parigi la Lagarde ingrana la retro su spread e ruolo della Bce
Christine Lagarde (Ansa)
I tassi restano fermi. Forse se ne parlerà a dicembre. Occhi sulla Francia: «Pronti a intervenire per calmare i mercati».
Starmer fa retromarcia e caccia l’ambasciatore amico di Epstein
Peter Mandelson, amico di Jeffrey Epstein, e Keir Starmer (Getty)
Il primo ministro: «Rimosso per rispetto delle vittime». Pochi giorni fa lo difendeva.
Il problema non sono i conti pubblici, ma il deficit della bilancia commerciale. Dovuto a una moneta troppo forte, che ha permesso acquisti all’estero illimitati. Ora per tornare competitivi serve rigore, ma senza poter smorzare le tensioni sociali con la svalutazione.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)

Il premier al Forum della Guardia Costiera: «Il Calo degli sbarchi è incoraggiante. Il nostro approccio va oltre le inutili ideologie».

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