2022-12-29
La Chiesa si interroga sul concetto biblico del «katechon»
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La statua di San Paolo a Roma (iStock)
Mentre cresce l'apprensione per la salute di Joseph Ratzinger, il mondo cattolico torna a farsi domande sulla figura che compare nella Seconda lettera ai tessalonicesi di San Paolo. Figura che non pochi fedeli individuano nel profilo di Benedetto XVI stesso.Di cosa parliamo? Il katechon, su cui i teologi dibattono da secoli, è un soggetto che fa la sua apparizione nella Seconda lettera ai tessalonicesi di San Paolo. Qui viene detto che la fine dei tempi avrebbe a che fare con due inquietanti e non meglio definiti personaggi, l’uomo dell’anomia (anomos) e colui (o ciò) «che trattiene», il katechon, appunto. Per San Paolo, prima della Parusia, prima cioè della seconda e ultima venuta di Cristo, si dovrà manifestare l'iniquità massima, contrastata però da una figura che avrebbe il compito di «trattenere» il male (il verbo katecho significa appunto «trattenere», «impedire»). Tale potere dovrà tuttavia soccombere per lasciare campo aperto all’apostasia, che sarà a sua volta sconfitta da Cristo. L’obbiettivo di Paolo di Tarso era evidentemente quello di avvertire i cristiani a non pensare troppo semplicisticamente la seconda venuta di Cristo come imminente. Non è neanche chiaro quale sia l’esatta funzione escatologica del katechon, dato che viene esplicitamente scritto che egli è destinato a fallire e a lasciar trionfare l’empietà. Possiamo ipotizzare che l’azione del ritardare l’Anticristo sia comunque in qualche modo imperscrutabile funzionale alla sua sconfitta futura.A complicare le cose, c'è anche il fatto che una prima volta Paolo parla di «ciò che trattiene» (to katechon) mentre poco dopo parla di «chi trattiene» (ho katechon). Abbiamo quindi a che fare con una «cosa», un fenomeno, una dinamica impersonale, oppure con una persona? Il testo non lo chiarisce. Se l'anomos è stato tradizionalmente interpretato come l'Anticristo, anche se il termine non è presente in Paolo, gli esegeti hanno individuato il katechon nella stessa Chiesa o nell'Impero romano. Quest’ultima è anche la tesi di Carl Schmitt: «ho katechon è l'imperator che di volta in volta regna, mentre to katechon è l'imperium. E fin tanto che c'è l'imperium, anche il mondo non tramonterà».Più recentemente, il tema del kathecon è stato appunto collegato alle dimissioni di Benedetto XVI e la stessa figura del Papa tedesco è stata interpretata come «katechontica». Il suo «passo di lato», secondo questa interpretazione, avrebbe permesso che i nemici della Chiesa uscissero allo scoperto, ma egli si sarebbe tuttavia opposto a un loro immediato trionfo. Sia come sia, sappiamo come Ratzinger, nel corso degli anni, abbia meditato su tali problematiche escatologiche. Già nel 1956, il trentenne prelato tedesco aveva pubblicato nella Revue des Études augustiniennes un articolo su Ticonio, il teologo donatista romano che aveva distinto una Chiesa nera (fusca), composta dai malvagi e una Chiesa giusta (decora), composta dai fedeli di Cristo, collegando le sue riflessioni al tema del katechon. «Non vi è in Ticonio», scriveva il giovane Ratzinger, «quella chiara antitesi di Gerusalemme e Babilonia, che è così caratteristica di Agostino. Gerusalemme è nello stesso tempo Babilonia, la include in sé. Entrambe costituiscono una sola città, che ha un lato “sinistro” e uno “destro”. Ticonio non ha sviluppato, come Agostino, una dottrina delle due città, ma quella di una sola città con due lati». Per Ratzinger, quindi, la Chiesa è, fino al Giudizio universale, insieme Chiesa di Cristo e Chiesa dell’Anticristo: «Da ciò consegue che l’Anticristo appartiene alla Chiesa, cresce in essa e con essa fino alla grande discessio, che verrà introdotta dalla revelatio definitiva». Decenni dopo, nell’udienza generale del 22 aprile 2009, il teologo tedesco, divenuto Benedetto XVI, aveva evocato nuovamente la figura di Ticonio a proposito del modo in cui dobbiamo comprendere «il mistero della Chiesa» oggi. È appena il caso di sottolineare come, in questa lettura, Bergoglio sia apparso a molti cattolici conservatori come la plastica rappresentazione dell'empietà realizzata, di cui le Scritture dicono che si presenterà come scimmia del sacro. Insomma, la Chiesa fusca di Ticonio. Che, secondo alcune letture, sarebbe ora sul punto di trionfare.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)