2020-11-09
Chi vuole rubare l’innocenza ai bambini
Che cosa c'è di vero nelle teorie del controllo della mente umana? C'è qualcuno che pensa di usare i più piccoli per simili orrendi esperimenti? Sull'argomento circolano tante leggende metropolitane. Ma il proliferare di certe immagini dovrebbe inquietare.Sembrano immagini innocenti e video accattivanti, ma dietro a certi disegni e brani musicali per bambini si nascondono simbolismi inquietanti, comprese torture e violenze. Qualcuno pensa di usare i più piccoli per qualche orrendo esperimento? Il sospetto, purtroppo, non è infondato. silenzio degli innocentiLa letteratura fantastica ci permette di parlare di temi atroci restando su un piano di leggerezza. Nella saga di Hania ho parlato di un tema atroce, il satanismo. Un oscuro signore, per distruggere l'ultima ampolla di decenza del mondo, con uno stupro ingravida una principessa che dovrà portare quindi la gravidanza di una figlia oscura. La bambina però per metà è figlia di sua madre, quindi è libero arbitrio e alla fine deciderà di schierarsi con lei. La saga è stata pubblicata dalla casa editrice Giunti, che mi ha proposto, per illustrarla, le inquietanti immagini di Nicoletta Ceccoli: tutte rappresentano il viso di una bimba bellissima ma con gli occhi vuoti. Per rappresentare Hania, mezza bimba e mezza demone, erano perfette, ma proprio perché perfette per rappresentare una creatura inquietante, sono imperfette per rappresentare qualsiasi altra creatura. Nel momento in cui ho visto le immagini, tutte le volte che vedo quelle immagini, penso allo sguardo vuoto di una persona con disturbo dissociativo. Le immagini sono inquietanti, e sono perfette per un libro che racconta di una bambina inquietante, ma sono quantomeno bizzarre al di fuori quest'unico contesto. È quantomeno bizzarro che delle immagini considerate «per bambini» rappresentino una bambina con uno sguardo talmente vuoto da far pensare a un disturbo dissociativo.Dal 4 all'11 ottobre per le strade di Cremona sono apparse per «grandi e piccoli» le inquietanti immagini di Nicoletta Ceccoli. Che l'aggettivo inquietante sia continuamente ripetuto in questo articolo non è una sciatteria, ma una speranza: che qualcuno si inquieti. Nessuno si è inquietato e per 20 chilometri ci sono state immagini di bambine dallo sguardo gelido e vuoto, dissociato, con in mano lecca lecca che grondano sangue, oppure con i seni tagliati oppure con le gambe divaricate sotto le gonnelline tutte pizzi e ricami perché un qualcosa di lungo e duro, un trenino, il naso di uno strano Pinocchio, possa infilarsi fino alla parte più intima e più segreta della loro carne. Bambine tengono in mano coniglietti sgozzati, da cui cola il sangue, e insieme al sangue il sadismo trilla e scintilla e sprizza. Quello che è follia è che questa sia stata considerata una mostra per bambini. Quello che è inquietante, nel senso che qualcuno dovrebbe veramente inquietarsi, è come sia venuto in mente a un Comune, a un assessore per la cultura, fosse anche la sua del turismo, di presentare immagini di questo genere per strada e come qualcosa per bambini. L'artista parla di innocenza tradita, in effetti non era difficile vederla nelle sue opere anche senza la sua spiegazione, e ritiene che il bene abbia sempre un volto oscuro in sé. Possiamo anche apprezzare la violenza con cui le immagini rappresentano l'abuso infantile, ma dobbiamo anche porci il problema di quale infanzia abbia avuto. Esiste una teoria nel sottobosco del complottismo di qualità che sia stata messa a punto una serie di torture per causare volontariamente dissociazione mentale in un bambino fino ad arrivare al disturbo di personalità multiple, disturbo che, sempre secondo questo tipo di leggende, renderebbero le persone controllabili. Il mito del controllo mentale fa parte da sempre dell'esoterismo, in realtà del satanismo. Il mito del controllo mentale infatti è una delle tre negazioni di Dio, essendo le altre due l'assassinio intenzionale del bambino, l'aborto o l'infanticidio, e l'abuso del bambino: a coloro che scandalizzeranno questi piccoli meglio sarebbe una macina al collo. I tre più grandi doni di Dio sono il libero arbitrio, la vita del bambino e la sua innocenza. Distruggendo il libero arbitrio e distruggendo il bambino e la sua innocenza, quindi, si aggredisce l'essenza stessa della creazione. In ogni buon libro di esoterismo ci saranno le istruzioni per arrivare al controllo mentale di una persona: le istruzioni variano nei particolari da testo a testo, ci sono alcune linee comuni, dolore, molto, intermittente, alternato a momenti che sembrano di requie, isolamento, deprivazione sensoriale, buio, freddo, molto freddo, caldo, molto caldo, pozioni, Lsd, penthotal, mescalina, benzodiazepine .La possibilità di controllo mentale cominciò a essere presa in considerazione durante la seconda guerra mondiale: ci furono sicuramente diversi esperimenti. L'idea riesplose dopo la guerra di Corea. Alcuni aviatori statunitensi erano stati catturati, tenuti in condizioni durissime di prigionia e sottoposti a processi dove si erano dichiarati colpevoli di diversi crimini, tra cui la guerra batteriologica, che non avevano commesso. Una volta liberati, a guerra finita, e tornati alle loro case, molti rimasero effettivamente convinti di aver commesso quei crimini. Era quindi stata loro creata una falsa memoria.Mk-Ultra è il nome in codice di un programma di esperimenti su esseri umani messi in atto dalla Cia tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso con lo scopo di identificare droghe e procedure che permettessero di prendere il controllo della mente di un'altra creatura umana. Gli esperimenti almeno ufficialmente terminarono negli anni Settanta. In numerosi casi di assassinio, a cominciare da quelli dei fratelli Kennedy, qualcuno ha ipotizzato che l'assassino fosse sotto controllo mentale. Nasce una leggenda metropolitana secondo la quale in realtà le conclusioni di quegli studi siano attualmente usate sui bambini, in maniera da causare in loro una dissociazione mentale e permetterne il controllo nella vita adulta. Tutto questo viene indicato col nome di una farfalla, Monarch, monarca. Siamo nel campo del complottismo di bassa lega, certo, però occorre notare come tutti quanti si diano da fare per avvalorare questa bislacca teoria. La farfalla monarca è ossessivamente presente in un infinito numero di video musicali. In un infinito numero di video musicali è presente il simbolismo del controllo mentale, il burattino, il robot, la persona legata. Nel video di Lady Gaga Yoü and I sono rappresentate le torture - dolore, elettroshock, deprivazione sensoriale - che possono causare dissociazione mentale. In quello stesso video l'artista si presenta con anche con la sua personalità maschile. L'artista Lady Gaga dichiara di avere un disturbo a personalità multiple, una delle quali maschile. La cantante Britney Spears dichiara di avere un disturbo a personalità multiple. La cantante Miley Cyrus, passata dall'orrido e zuccheroso telefilm Hanna Montana a un orrido porno pop, presenta nelle due situazioni una gestualità diversa, una mimica diversa e una voce diversa, anche lei può far pensare a un disturbo a personalità multiple. L'artista Marina Abramović dà una fortissima impressione di dissociazione quando si fa torturare senza cambiare espressione. Si tratta sicuramente di leggende metropolitane ma anche il solo fatto che siano nate e siano ossessivamente presenti è inquietante. Anche il fatto che nessuno indaghi sulla vita e l' infanzia di persone che manifestano un disturbo a personalità multiple è inquietante. Il fatto che un Comune lombardo ritenga che immagini di coniglietti sgozzati che grondano sangue siano per bambini è inquietante. Saranno pure tutte leggende metropolitane, ma i video musicali dove ci sono simbolismi di controllo e torture sono veramente tanti.Che qualcuno si inquieti.
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.
Il risparmio gestito non è più un lusso per pochi, ma una realtà accessibile a un numero crescente di investitori. In Europa si sta assistendo a una vera e propria rivoluzione, con milioni di risparmiatori che scelgono di investire attraverso i Piani di accumulo del capitale (Pac). Questi piani permettono di mettere da parte piccole somme di denaro a intervalli regolari e il Pac si sta affermando come uno strumento essenziale per chiunque voglia crearsi una "pensione di scorta" in modo semplice e trasparente, con costi chiari e sotto controllo.
«Oggi il risparmio gestito è alla portata di tutti, e i numeri lo dimostrano: in Europa, gli investitori privati detengono circa 266 miliardi di euro in etf. E si prevede che entro la fine del 2028 questa cifra supererà i 650 miliardi di euro», spiega Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie di investimento di SoldiExpert SCF. Questo dato conferma la fiducia crescente in strumenti come gli etf, che rappresentano l'ossatura perfetta per un PAC che ha visto in questi anni soprattutto dalla Germania il boom di questa formula. Si stima che quasi 11 milioni di piani di risparmio in Etf, con un volume di circa 17,6 miliardi di euro, siano già attivi, e si prevede che entro il 2028 si arriverà a 32 milioni di piani.
Uno degli aspetti più cruciali di un investimento a lungo termine è il costo. Spesso sottovalutato, può erodere gran parte dei rendimenti nel tempo. La scelta tra un fondo con costi elevati e un Etf a costi ridotti può fare la differenza tra il successo e il fallimento del proprio piano di accumulo.
«I nostri studi, e il buon senso, ci dicono che i costi contano. La maggior parte dei fondi comuni, infatti, fallisce nel battere il proprio indice di riferimento proprio a causa dei costi elevati. Siamo di fronte a una realtà dove oltre il 90% dei fondi tradizionali non riesce a superare i propri benchmark nel lungo periodo, a causa delle alte commissioni di gestione, che spesso superano il 2% annuo, oltre a costi di performance, ingresso e uscita», sottolinea Gaziano.
Gli Etf, al contrario, sono noti per la loro trasparenza e i costi di gestione (Ter) che spesso non superano lo 0,3% annuo. Per fare un esempio pratico che dimostra il potere dei costi, ipotizziamo di investire 200 euro al mese per 30 anni, con un rendimento annuo ipotizzato del 7%. Due gli scenari. Il primo (fondo con costi elevati): con un costo di gestione annuo del 2%, il capitale finale si aggirerebbe intorno ai 167.000 euro (al netto dei costi). Il secondo (etf a costi ridotti): Con una spesa dello 0,3%, il capitale finale supererebbe i 231.000 euro (al netto dei costi).
Una differenza di quasi 64.000 euro che dimostra in modo lampante come i costi incidano profondamente sul risultato finale del nostro Pac. «È fondamentale, quando si valuta un investimento, guardare non solo al rendimento potenziale, ma anche e soprattutto ai costi. È la variabile più facile da controllare», afferma Salvatore Gaziano.
Un altro vantaggio degli Etf è la loro naturale diversificazione. Un singolo etf può raggruppare centinaia o migliaia di titoli di diverse aziende, settori e Paesi, garantendo una ripartizione del rischio senza dover acquistare decine di strumenti diversi. Questo evita di concentrare il proprio capitale su settori «di moda» o troppo specifici, che possono essere molto volatili.
Per un Pac, che per sua natura è un investimento a lungo termine, è fondamentale investire in un paniere il più possibile ampio e diversificato, che non risenta dei cicli di mercato di un singolo settore o di un singolo Paese. Gli Etf globali, ad esempio, che replicano indici come l'Msci World, offrono proprio questa caratteristica, riducendo il rischio di entrare sul mercato "al momento sbagliato" e permettendo di beneficiare della crescita economica mondiale.
La crescente domanda di Pac in Etf ha spinto banche e broker a competere offrendo soluzioni sempre più convenienti. Oggi, è possibile costruire un piano di accumulo con commissioni di acquisto molto basse, o addirittura azzerate. Alcuni esempi? Directa: È stata pioniera in Italia offrendo un Pac automatico in Etf con zero costi di esecuzione su una vasta lista di strumenti convenzionati. È una soluzione ideale per chi vuole avere il pieno controllo e agire in autonomia. Fineco: Con il servizio Piano Replay, permette di creare un Pac su Etf con la possibilità di ribilanciamento automatico. L'offerta è particolarmente vantaggiosa per gli under 30, che possono usufruire del servizio gratuitamente. Moneyfarm: Ha recentemente lanciato il suo Pac in Etf automatico, che si aggiunge al servizio di gestione patrimoniale. Con versamenti a partire da 10 euro e commissioni di acquisto azzerate, si posiziona come una valida alternativa per chi cerca semplicità e automazione.
Ma sono sempre più numerose le banche e le piattaforme (Trade Republic, Scalable, Revolut…) che offrono la possibilità di sottoscrivere dei Pac in etf o comunque tutte consentono di negoziare gli etf e naturalmente un aspetto importante prima di sottoscrivere un pac è valutare i costi sia dello strumento sottostante che quelli diretti e indiretti come spese fisse o di negoziazione.
La scelta della piattaforma dipende dalle esigenze di ciascuno, ma il punto fermo rimane l'importanza di investire in strumenti diversificati e con costi contenuti. Per un investimento di lungo periodo, è fondamentale scegliere un paniere che non sia troppo tematico o «alla moda» secondo SoldiExpert SCF ma che rifletta una diversificazione ampia a livello di settori e Paesi. Questo è il miglior antidoto contro la volatilità e le mode del momento.
«Come consulenti finanziari indipendenti ovvero soggetti iscritti all’Albo Ocf (obbligatorio per chi in Italia fornisce consigli di investimento)», spiega Gaziano, «forniamo un’ampia consulenza senza conflitti di interesse (siamo pagati solo a parcella e non riceviamo commissioni sui prodotti o strumenti consigliati) a piccoli e grandi investitore e supportiamo i clienti nella scelta del Pac migliore a partire dalla scelta dell’intermediario e poi degli strumenti migliori o valutiamo se già sono stati attivati dei Pac magari in fondi di investimento se superano la valutazione costi-benefici».
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