- Nei Paesi sviluppati, la malattia colpisce soprattutto le persone Lgbt con rapporti non protetti. Nel continente nero, invece, la trasmissione è favorita dalla scarsa igiene.
- La virostar segue le linee Oms. Ma la «m» di mpox sta per «monkey». Che è il primate...
Nei Paesi sviluppati, la malattia colpisce soprattutto le persone Lgbt con rapporti non protetti. Nel continente nero, invece, la trasmissione è favorita dalla scarsa igiene. La virostar segue le linee Oms. Ma la «m» di mpox sta per «monkey». Che è il primate...Lo speciale contiene due articoli. La storia si ripete: la corsa al vaccino in Africa e, in Occidente, la crociata contro «lo stigma». Dopo due anni, per il vaiolo delle scimmie - che a differenza del 2022, in osservanza alla richiesta del politicamente corretto, ha cambiato il nome in mpox - è tornata, lo scorso mercoledì, la dichiarazione di emergenza globale da parte dell’Organizzazione mondiale delle sanità (Oms). L’epidemia attuale, pur sostenuta da Clade 1b, variante più pericolosa del virus, è però localizzata in Africa, anzi, nel Congo, che conta il 96% dei complessivi oltre 17.000 casi e 571 decessi registrati quest’anno nel continente (+160% rispetto al 2023). Attualmente, nel resto del mondo, risultano solo un caso di Clade 1b in Svezia e fino a possibili altri 3 contagi in Pakistan, tutte infezioni contratte in Africa. Come due anni fa la malattia - che si manifesta con febbre, malessere generalizzato, stanchezza e linfonodi ingrossati a cui seguono la comparsa di pustole (contagiose) sulla pelle - si risolve, salvo complicazioni per malattie già presenti, nel giro di qualche settimana, ma in Africa la mortalità è intorno al 10%. La trasmissione dell’infezione è per contatto diretto che dove il virus è endemico, comprende il morso di un animale infetto (roditori), ma che di solito è attraverso oggetti contaminati, come vestiti e lenzuola e, tra esseri umani, per contatto con lesioni cutanee e fluidi corporei. Se in Africa, ad agevolare il contagio, sono le precarie condizioni igienico-sanitarie, in Occidente la diffusione è legata soprattutto a rapporti sessuali promiscui tra uomini. Come nel 2022, lo stato di emergenza è stato giustificato dall’Oms per facilitare la fornitura di vaccini nei Paesi a basso reddito e la loro distribuzione da parte dell’Unicef e Gavi, l’organizzazione di Bill Gates. Gli enti africani preposti (Cdc) stimano la necessità di 2 milioni di dosi del vaccino Mva-Bn. L’Unione europea donerà più di 175.000 dosi a cui si aggiungeranno le 40.000 di Bavarian Nordic, l’azienda produttrice del vaccino. Se per l’alto rappresentante uscente dell’Ue, Josep Borrell, ne «servono 10 milioni», resta però la questione sul loro effettivo utilizzo.Oggi, a preoccupare la comunità scientifica è l’aumento degli aborti - per trasmissione da madre a feto - e del numero degli infetti under 15: il 56% dei casi e il 79% dei decessi in Congo. Alle nostre latitudini, dove il virus è stato eradicato e gli over 50 sono stati vaccinati contro il vaiolo, che protegge anche nell’85% dei casi da mpox, il contagio è circoscritto. In Italia, infatti, dal 2022, la vaccinazione è stata reintrodotta dal ministero della Salute esclusivamente per delle categorie a rischio: «soggetti che hanno avuto contatti non protetti con una persona infetta, persone esposte al virus in ambito professionale», come i medici, «persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini con specifici criteri di rischio». La questione quindi non interessa la popolazione generale, ma una «minoranza», della comunità Lgbtqia. Così l’Oms, per non creare «stigma e discriminazione» ha accolto, nel novembre 2022 la richiesta di cambiare nome al vaiolo delle scimmie in mpox che deriva dalla fusione di monkey (scimmia) e pox (riferito al virus), come spiega su X l’esperta Ilaria Capua, in allerta, come altre virostar orfane del Covid, sulla nuova emergenza africana.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/chi-rischia-davvero-in-occidente-2668979280.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="non-dite-morbo-delle-scimmie-capua-insegna-la-neolingua-medica" data-post-id="2668979280" data-published-at="1723841142" data-use-pagination="False"> «Non dite “morbo delle scimmie”». Capua insegna la neolingua medica L’Organizzazione mondiale della sanità ha designato il vaiolo delle scimmie come un’emergenza sanitaria globale. Non è la prima volta che l’Oms classifica come un’emergenza questa rara malattia infettiva proveniente dall’Africa: già nell’estate del 2022, quando il vaiolo delle scimmie stava spopolando tra le comunità Lgbt di mezzo Occidente, l’agenzia diretta da Tedros Adhanom Ghebreyesus aveva lanciato l’allarme globale. Poco dopo la dichiarazione rilasciata dall’Oms in questi giorni, del resto, in Svezia è stato segnalato il primo caso fuori dall’Africa della variante più pericolosa del virus: la clade 1. Tuttavia, il ministro della Salute svedese, Jakob Forssmed, non si è mostrato particolarmente preoccupato: «Credo che la situazione sia seria», ha dichiarato, «ma non c’è motivo di allarmarsi: il rischio di infezione è basso. Siamo ben preparati e i servizi sanitari dispongono di buone procedure in materia. È una malattia conosciuta. Esistono vaccini e abbiamo vaccini in magazzino». Insomma, tutto sotto controllo. Ad allarmare, semmai, sono le solite questioni futili tanto care al politicamente corretto. Prendiamo Ilaria Capua. Di fronte alla notizia dell’infezione registrata in Svezia, la celebrata virostar se n’è uscita su X con questo post per bacchettare il Tg La7: «Per piacere, chiamatelo “mpox” e non vaiolo delle scimmie. Quest’ultimo nome è stato abbandonato dall’Oms perché crea stigma e confusione che durante un’emergenza sanitaria non aiutano. Vi ringrazio». Peccato solo che «mpox» altro non è che l’abbreviazione di «monkeypox», ossia la versione inglese di «vaiolo delle scimmie». Quindi non si capisce proprio di che cosa si stia parlando. Eppure, a onor del vero, quando ci si mette di mezzo il politicamente corretto, tutto diventa quantomai complicato. E in effetti era stata proprio l’Oms, nel novembre del 2022, a varare questa goffa misura di cosmesi linguistica: «Dopo una serie di consultazioni con esperti globali», si poteva leggere nel relativo comunicato, «l’Oms inizierà a usare il nuovo termine “mpox” come sinonimo di vaiolo delle scimmie. Entrambi i nomi saranno usati simultaneamente per un anno, mentre “vaiolo delle scimmie” verrà gradualmente eliminato». E la Capua, ovviamente, si è prontamente piegata alla neolingua delle Nazioni Unite.Ma perché mai il termine «vaiolo delle scimmie» sarebbe così scandaloso? Dopotutto, la malattia deve il suo nome al macaco cinomolgo, un primate noto anche come macaco di Giava: il virus fu infatti osservato per la prima volta nel 1958 proprio in alcuni suoi esemplari da laboratorio. Nonostante l’areale di questo macaco sia il Sudest asiatico, però, il focolaio principale del vaiolo delle scimmie è l’Africa. E questo, si sa, è un grande problema per i sacerdoti del politicamente corretto. Ricordate il Covid? All’inizio lo si chiamava volentieri «virus cinese», dato che il focolaio dell’epidemia era Wuhan. Ma questo, appunto, sarebbe un chiaro esempio di «discriminazione territoriale», che porta con sé razzismo, xenofobia, stigma sociale, pustole e cavallette. Eppure, obietterà qualcuno, tutti lo chiamano «vaiolo delle scimmie», mica «virus africano». L’osservazione non fa una piega, ma l’Oms su questo non ha voluto transigere: il termine «vaiolo delle scimmie» è razzista e discrimina gli africani proprio perché contiene la parola «scimmie». Questa affermazione, a ben vedere, è doppiamente idiota. Innanzitutto, le scimmie non vivono solo in Africa (e infatti il macaco che dà il nome alla malattia proviene da Giava, e quindi dall’Indonesia). E poi, in secondo luogo, l’accostamento tra scimmie e africani tradisce un retropensiero al limite del paranoico, anzi del suprematista. A meno che il problema non stia nel potenziale accostamento tra primati e persone Lgbt...È proprio così che vanno le cose nel fantastico mondo dei progressisti: ogni questione, anche la più seria, finisce inevitabilmente per trasformarsi in farsa.
Ad un portale dedicato alla fornitura di energia green era collegato uno schema Ponzi, che prometteva forniture da impianti fantasma collocati all'estero. Circa 6.000 i clienti truffati. 95 i conti correnti sequestrati oltre a criptovalute e beni di lusso.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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2025-10-31
«The Traitors Italia», il gioco del sospetto sbarca su Prime Video con Alessia Marcuzzi
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«The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)
Dopo il successo internazionale, arriva anche in Italia The Traitors. Nel cast quattordici vip e Alessia Marcuzzi alla conduzione, per un reality che rinuncia al gossip e punta tutto su logica, tensione e inganni all’interno di un castello misterioso.
Maros Sefcovic (Ansa)
L’eurocommissario al Commercio vede Emanuele Orsini e Giorgia Meloni. Oggi incontro con agricoltori e Francesco Lollobrigida. Sul tavolo l’inserimento della reciprocità e dei controlli sui prodotti importati dal Sudamerica. Altrimenti in Consiglio europeo il trattato rischia di non aver voti.






