2019-07-27
C’è una nuova Diciotti. Negato lo sbarco alla nave Gregoretti con 140 immigrati
Matteo Salvini chiude i porti all'imbarcazione della Guardia Costiera: «Non darò nessun permesso, intervenga l'Unione europea».Questa volta non c'entra la capitana Carola Rackete, ma il problema si pone lo stesso. Non possono continuare a essere le coste italiane l'unico punto di sbarco per i migranti che arrivano dalla Libia e, soprattutto, l'Europa non può girarsi dall'altra parte. Il braccio di ferro riguarda i 140 migranti soccorsi dalla nave Gregoretti della Guardia costiera italiana, alla quale non è ancora stato indicato un porto sicuro dove attraccare. Non perché qualcuno voglia fare il «bullo», ma perché gli immigrati vengano redistribuiti tra i Paesi dell'Unione senza esitazioni.Il governo italiano ha infatti ufficialmente interpellato la Commissione europea affinché coordini le operazioni di ricollocazione degli stranieri che attualmente sono sull'imbarcazione che batte bandiera tricolore. E il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, è intervenuto subito sulla vicenda su Twitter: «Non darò nessun permesso allo sbarco finché dall'Europa non arriverà l'impegno concreto ad accogliere tutti gli stranieri a bordo della nave. Vediamo se alle parole seguiranno dei fatti. Io non mollo». Quindi conferma la linea dura che, nell'ultimo anno, ha portato a una forte diminuzione dei barconi che attraversano il Mediterraneo.Una risposta definitiva non è ancora arrivata, ma Bruxelles ha fatto sapere di aver ricevuto dall'Italia la «richiesta per svolgere un ruolo di coordinamento attivo per facilitare lo sbarco dei migranti soccorsi che si trovano attualmente a bordo della nave della Guardia costiera italiana Gregoretti». Aggiungendo che «come già fatto in molti casi simili in passato» la Commissione Ue «prenderà ora contatti con gli Stati membri». Quindi il nodo si dovrebbe sciogliere nel giro di poche ore, sempre che le altre nazioni europee accettino di accogliere la loro quota di rifugiati. E non è scontato che vada tutto liscio, come prudentemente sottolineato anche dal Viminale.La Gregoretti è intervenuta per salvare i 140 migranti in due operazioni diverse: la prima è stata eseguita prelevando da un peschereccio di Sciacca una cinquantina di persone che rischiavano il naufragio. Il capitano dell'imbarcazione siciliana, Carlo Giarrano, racconta di aver chiesto assistenza a Malta senza ricevere risposta: «Ci siamo accorti che era un gommone pieno di gente che chiedeva aiuto. Noi marinai di fronte a queste cose non abbiamo dubbi. Volevano salire a bordo, non glielo abbiamo permesso. Abbiamo comunque fatto tutto quello che era necessario per assisterli», continua il comandante, «dando loro dell'acqua, dei crackers. Non nascondo che temevamo che tra di loro ci fosse qualche malintenzionato, ma per fortuna non è stato così. Sono stato costantemente in contatto col Comando generale delle capitanerie di porto, mentre da Malta non ho ricevuto alcuna comunicazione». Durante il secondo soccorso invece la Gregoretti ha imbarcato 90 migranti che si trovavano su un altro gommone alla deriva, questo segnalato da un peschereccio tunisino. Ma l'ondata di partenze dal Nord Africa non è finita qui, complice il mare relativamente calmo di questi giorni anche se le previsioni per le prossime ore sono in peggioramento. Infatti un'altra barca si trova in difficoltà e la situazione sarebbe critica per 60 persone a bordo. La notizia arriva dall'account Twitter di Alarm Phone, le cui segnalazioni vanno spesso prese con le molle: «Siamo stati allertati della presenza di una barca in difficoltà con 60 persone a bordo a Sud dell'Isola di Malta. I migranti dicono di aver trascorso oltre 40 ore in mare e di aver terminato le scorte d'acqua. La situazione è critica. Le autorità maltesi sono state informate». Come finirà? Che dovrà anche questa volta farsi carico l'Italia di soccorrerli? Non è possibile, anche per motivi che riguardano la flotta delle nostre navi che non è infinita e i nostri mezzi che non sono illimitati. La Valletta ignorerà la richiesta di aiuto come accaduto con il peschereccio di Sciacca? Per questo motivo il capo del Viminale non intende cedere e lo ripetuto anche in serata: «C'è un soccorso di 140 immigrati con le nostre motovedette e ho già dato indicazioni che non venga assegnato un porto prima che non ci sia sulla carta la redistribuzione in tutta Europa di tutti i 140 a bordo», ribadisce Salvini da Milano in visita al Cpr di via Corelli, «nessuno sbarcherà finché non ci sarà nome, cognome e indirizzo dei Paesi che sbarcheranno questi immigrati, perché fidarsi è bene, ma io faccio come San Tommaso».Anche in questa occasione non mancano le polemiche, sollevate come da copione dal Partito democratico attraverso le parole di Andrea Romano, componente dem in Commissione trasporti alla Camera: «Con il veto all'attracco della nave Gregoretti, la Guardia costiera è stata di fatto commissariata da Salvini. E Toninelli dove sta? Assiste silente e timoroso allo scippo delle sue competenze da parte del capo della Lega». Come se il vero nodo fossero le competenze e non la redistribuzione dei migranti. Infine la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, chiede ancora una volta che sia attivato un blocco navale europeo al largo delle coste libiche «per impedire la partenza dei barconi, fermare la tratta di esseri umani e con questa le morti in mare».
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.