2024-10-14
Caro Fassino, lei ha fiuto (non solo per i profumi)
Piero Fassino (Imagoeconomica)
Caro Piero Fassino, le scrivo per ringraziarla della sua nuova profezia: dopo aver pagato 500 euro a titolo di «condotta riparatoria» per il profumo rubato all’aeroporto di Fiumicino, ha dichiarato che «la vicenda è chiusa». Siamo sicuri che ha ragione, la «vicenda è chiusa», anche se a noi colpisce il fatto che lei abbia accettato quest’umiliazione: non si era sempre proclamato innocente?E allora perché accettare la multa e la «condotta riparatoria»? Evidentemente se c’è la condotta riparatoria, c’è qualcosa da riparare. E perciò noi temiamo che d’ora in avanti, ogni volta che la sentiremo pontificare sui massimi sistemi, non potremo fare a meno di pensare a quel profumo: come può dire la verità su ciò che accade nel mondo uno che non sa dire la verità su ciò che accade nella sua tasca? Però lei dice che la «vicenda è chiusa», e noi ci crediamo. Anche perché abbiamo imparato da tempo a conoscere la sua capacità di prevedere in anticipo quel che succede. Per esempio nel 2009 disse a Grillo: «Se vuole fare politica fondi un partito e provi a prendere i voti, se ci riesce», e quello la prese sul serio, fondò un partito e vinse le elezioni. Nel 2016 sfidò Chiara Appendino: «Provi a farsi eleggere sindaco», e anche lei la prese sul serio e le portò via la poltrona al Comune di Torino. Nel 2018 toccò a Salvini: «Bisogna vedere se gli elettori lo voteranno», disse. E Salvini fece il pieno di voti. Allora lei insistette: «Provino 5 Stelle e Lega a fare un governo insieme, se ci riescono». E nacque il governo Conte I. Quell’anno si giocavano anche i mondiali di calcio, con l’Italia fuori: «Dobbiamo prendere a esempio la Germania, che grazie allo ius soli ha una nazionale fortissima», disse lei. E i tedeschi finirono fuori al primo turno, sconfitti da Messico e Corea. Sul calcio si era già distinto nel 2013, quando festeggiò la Juve campione: «Ora vi auguro di vincere la Champions». Da allora la Juve è sempre stata eliminata. «Non prevedo che l’Urss invada l’Ucraina», sentenziò il 22 febbraio 2022. Due giorni dopo, l’invasione. «In Abruzzo vince il centro sinistra», profetizzò nel marzo 2024. Com’è finita, è facile da indovinare. Ora dice: «Il profumo? La vicenda è chiusa». E, conoscendola bene, noi siamo sicuri che sarà così.Del resto lei è sempre stato in sintonia con i tempi. Originario di Avigliana, studi dai gesuiti, laurea solo in tarda età, non ha mai avuto una professione che non fosse la politica, cui si dedica ininterrottamente da 56 anni, quando ancora ragazzino entrò nella Fgci. Dotato di poltrona dal 1974, cioè da cinquant’anni, da trent’anni parlamentare, più volte ministro, sottosegretario, segretario Ds, sindaco di Torino, si è fatto notare per aver mostrato il cedolino dello stipendio da parlamentare (4.718 euro netti senza contare bonus e indennità) lamentandosi di quanto fosse basso, e per quel «abbiamo una banca?», che è diventato un simbolo dell’affarismo della sinistra. Ma soprattutto si è fatto notare per lo shopping selvaggio all’aeroporto che l’ha trasformata in Arsenio Fassin. I dipendenti di Fiumicino infatti raccontano di averla vista anche altre volte impegnato in operazioni del genere, ma per fortuna adesso «la vicenda è chiusa». E noi siamo più tranquilli perché ce lo assicura uno come lei che ha sempre molto naso. E non solo per i profumi.
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