2019-05-21
Uccidono un uomo
ma questa volta il cardinal Bolletta non riattacca la spina
Tolgono acqua e cibo a un uomo per ucciderlo, ma questa volta non c'è un monsignor Konrad Krajewski che si precipiti a riattivare la corrente. I gesti plateali contro le autorità vanno fatti solo a favore dei migranti? In Francia stanno ammazzando un uomo. Un uomo che respira da solo, che deglutisce, che non è sottoposto a terapie intensive tali da configurare una condizione di accanimento terapeutico. Stanno ammazzando un uomo che muove gli occhi e la testa, un uomo che domenica ha pianto mentre la sua mamma gli accarezzava le guance. Uccidono senza pietà Vincent Lambert, che non ha chiesto di morire. Nei prossimi quattro giorni - forse tre se il cielo sarà clemente - Vincent non riceverà né cibo né acqua. Morirà di fame e di sete perché lo hanno deciso alcuni medici e qualche giudice. Avrà fame, e non gli daranno da mangiare. Avrà sete e non gli daranno da bere. Perché Vincent, secondo lo Stato francese e secondo numerosi attivisti per «i diritti» è un rifiuto umano, uno scarto, un handicappato inutile che merita di crepare.Esistenze inutili Philippe Petit, portavoce dell'Unione nazionale delle associazioni di famiglie di cerebrolesi, ha detto bene: «Oggi tocca a lui, ma forse domani potrebbe toccare a una delle altre 1.500 persone cerebrolese oggi assistite in Francia. [...] Si sente dire che le persone come Vincent Lambert non siano abbastanza coscienti da poter assurgere allo status di handicappato. Si tratta di un abuso e di uno slittamento semantico molto allarmante: è un modo per dire che queste persone non fanno più parte del nostro corpo sociale. Domani si dirà che costano troppo caro alla società e che la loro vita deve essere interrotta?». A quanto pare, questo è il futuro che ci attende. Vincent morirà perché i medici fermeranno le macchine che gli forniscono nutrimento. In questi casi si usa dire che «gli staccheranno la spina», come se l'essere umano fosse una macchina. Ma quando stacchi una spina, la macchina si ferma subito: non soffre, non sbuffa, non sibila. Vincent, invece, non si spegnerà all'istante. Annasperà per giorni sotto gli occhi gonfi dei suoi genitori. E nessuno correrà da lui per riattaccarla, quella famigerata spina. Di fronte a questa situazione vengono in mente le parole pronunciate qualche giorno fa dal cardinale Konrad Krajevski, Elemosiniere del Papa. Sì, il cardinal Bolletta, quello che si è precipitato a riattaccare la luce a un palazzo occupato di Roma che ospita senzatetto e migranti. Dopo aver prestato la sua opera da elettricista illegale, Krajevski ha detto a un giornalista: «Lei ci starebbe in una casa senza luce e senza acqua calda? No, vero? Dunque, se ci sono famiglie in quelle condizioni perché non intervenire?». Già, chi starebbe volentieri in una casa senza luce e acqua? E aggiungiamo pure: chi starebbe in una casa in cui non ti danno da bere né da mangiare? Una casa in cui ti lasciano morire abbandonato su un letto? Il cardinale è corso a riallacciare le utenze di uno stabile gestito da antagonisti di sinistra, occupanti di professione, ed è stato trattato come un eroe che difende i migranti dai fascisti cattivi attualmente al governo. Ha compiuto un gesto politico, e lo ha rivendicato. Viene il sospetto, tuttavia, che le azioni plateali vadano bene soltanto qualora ci siano di mezzo i migranti. Per Vincent Lambert non c'è un cardinale elettricista pronto a sfidare le autorità per riattivare la corrente. Non c'è bisogno di un Elemosiniere: basterebbe anche un parroco di provincia, un diacono, un chierichetto perfino. Qualcuno che, in nome della cultura della vita difesa anche da papa Francesco, decidesse di impedire l'omicidio di Stato. Eppure non ve n'è traccia: manco una suorina che si rimbocchi le maniche e riattacchi il cavo. Vero: la Chiesa non è rimasta in silenzio. Si è espresso il Pontefice in persona, tanti altri si sono esposti con comunicati e dichiarazioni. Ma le loro parole sono cadute nel vuoto. Anche il parere dell'Onu è stato bellamente trascurato. Si vede che - quando non si tratta di profughi (veri o presunti) o di razzismo - le opinioni della Santa Sede e delle Nazioni Unite si possono ignorare con serenità.Azione eclatante Ecco, proprio perché la difesa della vita passa sempre in secondo piano e viene per lo più oscurata dai media di regime, sarebbe ancor più necessario intervenire con decisione, sfidando la macchina di morte. Se un porporato si infila in un tombino per tutelare gli abusivi (gente che ha rifiutato pure il ricovero in casa famiglia), perché non si può trovare un eroe in tonaca che si infili in una stanza d'ospedale e usi il proprio corpo per impedire lo scempio? Compiere un reato o contrastare delle sentenze per salvare la vita a un uomo innocente è giusto oppure no? «Per me conta che quella gente abbia la luce e l'acqua calda, il resto non ha importanza», ha detto il cardinal Krajevski ai giornalisti dopo la sua impresa in stile Batman. Di nuovo chiediamo: non conta nulla che Vincent abbia acqua, cibo e luce per restare in questo mondo? Forse il problema è che il suo caso non è utile alla battaglia politica contro le destre? Chi lo sa. Però dobbiamo confessarlo: il rovello rimane. Mentre Vincent Lambert muore, noi continuiamo a pensare che l'elettricista vaticano agisca a corrente alternata.