
Il vice di Trump esorta la nostra civiltà a «tornare al reale» dopo il fallimento delle utopie della modernità. Una prospettiva già tracciata da Wojtyla e Ratzinger.L’Occidente negli ultimi 50 anni sembrava aver perso il senso del «reale». Il discorso del vicepresidente Usa, James D. Vance ,lascia intendere che si potrà ritornare al «reale»?Il negare con violenza leggi naturali sostituendole con leggi utopistiche stava isterizzando l’intera umanità lasciando ben intendere che non si sfugge a leggi naturali senza «imbestialirsi». Diceva Albert Einstein: «Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità. Il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti». Lo ha detto Einstein, non un teologo.Il discorso di JD Vance a Monaco, secondo me, ci riporta soprattutto a riflettere su questa sentenza di Einstein. Vance, in sintesi , afferma l’urgenza di tornare al reale, al vero, negando tutte le «contronature» che stanno distruggendo l’umanità. Vance fa notare che il nemico della umanità è al suo interno, ben confuso soprattutto con professione di valori di libertà, diritti civili, ecc. guidati da una Tecnocrazia adatta al XXI secolo, che sappia persino «sospendere la democrazia» considerando che la maggioranza degli occidentali non è in grado di capire ciò che va fatto e come. Vance sembra persino rimproverare la Chiesa di supportare le nuove regole morali necessarie. Evoca pertanto il ritorno al buon senso, alle leggi naturali, al recupero della coscienza e del libero arbitrio, rinnegando il cosiddetto pensiero politicamente corretto. Lascia intendere che la vera democrazia è stata sostituita da una oligarchia dominante che è riuscita ad imporsi. Lascia intendere, infine, che il male ha fatto fin troppo male…La nostra cosiddetta civiltà occidentale, avendo perso e negato le sue radici cristiane e rifiutato i valori non negoziabili, ha toccato il fondo… Ha sostituito il reale con utopie, definendole fondate su sapere scientifico. Inventando pertanto lo scientismo del XXI secolo. Si è ispirata al pensiero utopistico-scientifico di Ruggero Bacone (1220-1292) che lasciava (di fatto) intendere che è il progresso scientifico, gestito da pochi uomini «padroni del mondo», a modellare la realtà umana . Con intuibile conseguenza di pensare di poter riconcepire la Creazione fondandola sui propri vizi e debolezze. Il grande «filosofo contadino» Gustave Thibon (1903-2001) scrisse che «ogni epoca ha sempre avuto le sue stupidaggini pseudorivoluzionarie, la sue innovazioni nate morte, che suscitano stupore e riso nell’epoca seguente... Io penso che l’immoralismo dei nostri contemporanei farà sorridere gli uomini futuri». Ciò è molto ottimistico, e direi che è lo stimolo che ha convinto Vance a proporre di reagire, oggi, subito, al fine di avere questa speranza. Quando un sacrosanto principio di Unità (fra nazioni, per esempio) degenera in Centralizzazione arrogante, prepotente e autoritaria, con vocazione ad usare soldi pubblici per influenzare il pensiero che deve essere imposto, è evidente che l’organismo è malato, perché quando si sa unire non è necessario imporlo con la paura. Vance ha dichiarato guerra alle menzogne che hanno danneggiato la nostra civiltà. Ha detto: basta! Negli ultimi 50 anni il mondo intero è stato cambiato da folli ed errate utopie, che direttamente o indirettamente son state confuse da teorie di intellettuali che si son appoggiate su fine della storia, o scontro fra civiltà, o società liquida, ecc... Si sarebbe invece dovuto studiare e capire almeno due Encicliche che spiegano tutto: Sollecitudo rei socialis di papa san Giovanni Paolo II (1987) e Caritas in Veritate del grande papa Benedetto XVI (2007). Se oggi andaste a rileggerle comprendereste molto, molto meglio il discorso di JD Vance.
Roberta Bruzzone (Ansa)
La criminologa porta in teatro una sua «anatomia» delle relazioni malate: «Riconoscere queste persone è difficile. Non provate mai a cambiarle: l’amore non è un sacrificio».
Il paradosso è che l’amore terreno, la cosa comunemente più attraente e ricercata del mondo, è un gioco a scacchi non solo con il destino, ma anche con la morte, come nel Settimo sigillo di Bergman oppure, per richiamare la commedia all’italiana, nel Vedovo di Dino Risi, con Sordi e la Valeri. Tuttavia, chi cerca un partner può imbattersi in una trappola, talvolta rovinosa e talaltra mortale, architettata dal narcisista maligno a danno di una vittima sana ma sovente fragile. La nota psicologa e criminologa Roberta Bruzzone spiega che la strategia dei narcisisti (o delle narcisiste) maligni si basa sulla «chimica dell’inganno».
(Arma dei Carabinieri)
I militari del Comando di Milano hanno seguito fino in provincia di Bergamo un Tir sospetto con targa spagnola. Arrestati tre italiani e un cittadino spagnolo. Sequestrate anche armi da fuoco.
Nella serata del 25 novembre i Carabinieri della Compagnia di Milano Duomo hanno arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti due bergamaschi, un palermitano e un soggetto di nazionalità spagnola, rispettivamente di 28, 32, 29 e 54 anni.
I militari dell'Arma, nel corso di un più ampio servizio di prevenzione generale organizzato per le vie di Milano, insospettiti da un autoarticolato con targa spagnola di dubbia provenienza, dopo una prima fase di monitoraggio fino alla provincia di Bergamo, hanno sorpreso i soggetti mentre scaricavano 10 borsoni dal mezzo, all’interno di un capannone.
Alla perquisizione, sono stati trovati 258 chilogrammi di hashish, suddivisi in panetti da 100 grammi ciascuno e termosigillati.
L’autoarticolato, sottoposto a sequestro, è risultato dotato di un doppio fondo utilizzato per nascone la droga.
Nel corso dei successivi accertamenti sviluppati nelle abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti in casa del 28enne altri 86 chili di hashish, termosigillati e nascosti all’interno di un congelatore oltre a materiale per il confezionamento, due pistole cariche con matricola abrasa, munizioni e materiale riconducibile ad altri reati tra cui t-shirt riportanti la scritta «Polizia», un paio di manette, una maschera per travestimento, il tutto ancora ancora al vaglio degli inquirenti. Per il 28enne è scattato l’arresto anche per detenzione abusiva di arma clandestina. Nell’abitazione del 29enne sono stati invece trovati altri 4 chilogrammi di droga, anche questi custoditi in un congelatore, suddivisi in panetti da 100 grammi ciascuno e termosigillati. Complessivamente, sono stati sequestrati circa 348 chilogrammi di hashish.
Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Bergamo, i quattro sono stati portati nel carcere di San Vittore di Milano in attesa dell’udienza di convalida.
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Brian Hughes (Getty Images)
L’uomo messo da Trump alla Nasa come capo dello staff: «Torneremo sulla Luna anche con partner italiani. Vogliamo creare una economia spaziale di tipo commerciale. Con l’agenzia russa continuiamo a collaborare».
Politico lo ha definito ad agosto «l’uomo di Trump all’interno della Nasa». È stato senior advisor dell’attuale presidente americano durante la campagna elettorale del 2024. Poi, dopo la vittoria, Trump lo aveva nominato vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca con delega alle comunicazioni strategiche. Tutto questo fino a maggio, quando il presidente lo ha fatto designare capo dello staff della Nasa. Brian Hughes ha quindi assunto un ruolo chiave all’interno di un’agenzia che Donald Trump considera strategica sia sul piano tecnologico che su quello geopolitico: un’agenzia che l’inquilino della Casa Bianca vuole adesso sottoporre a una serie di riforme per incrementarne l’efficienza, ridurne i costi e rafforzarne i legami con il settore privato.
Nel riquadro Francesco Morcavallo (iStock)
Francesco Morcavallo: «Le autorità non possono intervenire sullo stile di vita se non limita la libertà altrui, altrimenti è Stato etico. Le strutture che ospitano bimbi hanno un giro di miliardi».
Lei ora è avvocato dopo essersi occupato di minori in quanto magistrato, giusto?
«Ho lasciato la magistratura nel 2013».
Si fa un gran parlare di riforma della giustizia, lei che idea si è fatto?
«La riforma della giustizia sul tema della giustizia dei minori è marginale. In Italia la riforma della giustizia civile avrebbe bisogno di scelte coraggiose, tipo decongestionare l’attività dei tribunali».






