
La giornata di ieri fa registrare la freddezza di Forza Italia su Elon Musk e l’ipotesi di un accordo del governo italiano con Starlink. «Noi come Forza Italia», dice il portavoce nazionale azzurro, Raffaele Nevi, a Affaritaliani.it, «non abbiamo alcuna preclusione nei confronti di Musk, ci mancherebbe. Certamente non siamo d’accordo su certe affermazioni di Musk come quella che gli Stati Uniti dovrebbero uscire dalla Nato. Valutiamo costi e benefici, e anche eventuali alternative, se ci sono. L’importante è non siglare l’accordo con Starlink perché Musk è amico di qualcuno», aggiunge Nevi, «ma solo se garantisce l’interesse nazionale. Scegliere Musk solo perché amico di qualcuno sarebbe un grave errore». «Le frasi di Musk», sottolinea il capogruppo al Senato di Fi, Maurizio Gasparri, «sono, appunto, frasi di Musk. Avrà molti soldi ma confidiamo su altre classi dirigenti americane per rilanciare la funzione della Nato. Ci vogliono classi dirigenti mature e sperimentate. Pertanto sarà il nostro Parlamento a riflettere con Crosetto e con tutto il governo sugli investimenti da fare», aggiunge Gasparri, «sulle nuove opportunità europee che devono essere colte assolutamente».
Sulla possibilità di un incontro tra Mister X e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il leader della Lega Matteo Salvini commenta: «Non faccio io la loro agenda, ma sarebbe un incontro stimolante. Parlate con qualche generale delle nostre forze armate», sottolinea Salvini, «e di quanto una copertura telecomunicativa e satellitare potrebbe essere utile alla difesa nazionale. Starlink connette mezzo mondo, non vedo perché la sinistra debba dire pregiudizialmente di no solo perché è di Musk».
E Fratelli d’Italia? Il responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, interpellato sulla dichiarazione di Musk sull’uscita degli Usa dalla Nato, risponde lapidario: «Musk è un’autorevole esponente di un’altra nazione», ssottolinea Donzelli, «dice quello che pensa e poi ovviamente se ne prende poi le responsabilità, non mi interessa commentare quello che dice».
Chi di Musk proprio non si fida è Carlo Calenda, che ieri ha presentato una proposta di legge sul cosiddetto «scudo democratico», «finalizzata a contrastare le attività di diffusione, attraverso canali di informazione e piattaforme social, di contenuti falsi, distorti e ingannevoli per l’alterazione del processo democratico».
«Musk», attacca Calenda, «è uno di quelli che interferisce spesso e volentieri nei processi democratici. Quello che è certo è che non è un partner affidabile. Chiedo che Meloni chiuda immediatamente qualsiasi possibilità di intesa con Starlink e si pulisca immediatamente questa vicenda che francamente ha contenuti molto opachi. Un incontro con Mattarella? Io credo che i livelli sono talmente diversi», aggiunge Calenda, «poi ovviamente decide Mattarella, ma penso che Musk non abbia chiaro come funzionano le istituzioni in Italia. Va tenuto lontano dall’Italia, è una persona estremamente pericolosa e instabile». Molto duro anche il capogruppo di Avs al Senato, Peppe De Cristofaro: «È assolutamente bizzarro«, sottolinea De Cristofaro, «che i sovranisti nostrani vogliano affidare al sistema Starlink di Elon Musk le comunicazioni criptate e strategiche. Sono sovranisti solo quando gli fa comodo. Non possiamo mettere a rischio la sicurezza nazionale mettendo dati sensibili nelle mani di un miliardario sudafricano. La Meloni lavora contro gli interessi dell’Italia in un importante settore come quello aerospaziale, invece di lavorare alla costruzione di una rete satellitare europea». Infine, una curiosità. Il luogotenente italiano di Musk, Andrea Stroppa, nei giorni scorsi aveva pubblicato su X dei sondaggi sull’operato del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Alcuni avevano ipotizzato che volesse tirare la volata al ritorno al Viminale di Salvini, ma ieri, rispondendo a un giornalista, lo stesso Stroppa ha sottolineato: «Il ministro Piantedosi, da quello che leggo, è una persona seria e per bene. Le opinioni sul suo operato non sono sulla sua persona».





