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Cairo Communication, Urbano compra azioni del gruppo, l’ad Fornara le vende

Cairo Communication, Urbano compra azioni del gruppo, l’ad Fornara le vende

L'ad Fornara ha venduto le azioni del gruppo Cairo Communication

Quando a vendere azioni di una società è il suo amministratore delegato non è mai un bel segnale. Anche se in precedenza si era acquistato. Nei giorni scorsi Uberto Fornara ha ceduto titolo della Cairo Communication di cui è amministratore delegato. Nelle comunicazioni obbligatorie di internal dealing sono segnalate cessioni, a piccole tranche, nelle sedute del 17 e 18 maggio scorsi per complessivi 102mila titoli dell’azienda quotata, per un incasso di circa 228 mila euro.

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Il deficit commerciale con Pechino tocca i 73 miliardi nei primi dieci mesi dell’anno. L’industria (divisa) chiede tutele, ma Merz dovrebbe stravolgere il modello tedesco.

Ogni stagione ha il suo «Fate presto!». Questa volta, l’esortazione non è rivolta all’Italia ma alla Germania, e non per tagliare il debito pubblico bensì per tagliare i legami con la Cina. Il lamento degli industriali tedeschi, sempre più in difficoltà di fronte alla potenza industriale cinese, risuona potente nei corridoi della cancelleria di Berlino.

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Gli Usa: «Risolto il 90% dei problemi». Ma Zelensky tergiversa sui territori
Volodymyr Zelensky e Friedric Merz (Ansa)
Ottimismo degli States dopo i colloqui a Berlino: «Garanzie di sicurezza molto forti per Kiev». I leader Ue plaudono ai passi avanti fatti grazie a Trump: «Sostegno al presidente ucraino se consulterà il suo popolo».

Le trattative tra la Casa Bianca e Kiev sul piano di pace sono state segnate da importanti «progressi». Questo è il fil rouge che accomuna le dichiarazioni della delegazione ucraina e di quella americana, dopo il faccia a faccia a Berlino tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il suo negoziatore, Rustem Umerov, l’inviato americano, Steve Witkoff e il genero di Donald Trump, Jared Kushner.

Dopo otto ore di negoziati tra ieri e domenica, Volodymyr Zelensky, ha reso noto che «i colloqui non sono stati facili, ma molto produttivi». Da Oltreoceano, la reazione del presidente americano è stata positiva: secondo gli alti dirigenti americani «Trump è soddisfatto di dove siamo arrivati».

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Il giudice rigetta l’archiviazione di John. «Nascose la nonna per prendersi i soldi»
John Elkann (Ansa)
Il gip Borretta chiede al pm l’imputazione coatta per Elkann e il commercialista Ferrero per le dichiarazioni di Marella.

Natale amaro per John Elkann. L’erede di casa Agnelli, impegnato nella cessione dei suoi giornali, La Stampa e La Repubblica (ma non della Juventus, da lui smentita con forza), nonostante la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Torino, si è ritrovato sul capo la richiesta di imputazione coatta ordinata dal gip agli inquirenti.

A fine estate, con un sintetico comunicato stampa, la Procura aveva annunciato la fine delle indagini sull’eredità di Marella Caracciolo (deceduta nel febbraio 2019). I reati contestati erano di dichiarazione infedele (inizialmente i pm avevano contestato la più grave dichiarazione fraudolenta) e di truffa ai danni dello Stato.

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