
Buon avvio del Btp sovranista ma senza il boom delle precedenti edizioni. Il primo giorno di collocamento si è chiuso con richieste complessive per 3,7 miliardi di euro a fronte degli oltre 121.000 ordini presentati. Il bilancio è positivo ma comunque lontano dal «boom» registrato nel primo giorno di offerta dello scorso febbraio quando le richieste erano arrivate a toccare i 6,44 miliardi di euro.
Gli analisti danno diverse spiegazioni alla mancata corsa dei sottoscrittori. La più importante riguarda proprio il successo finora ottenuto da questo titolo riservato esclusivamente ai pubblico dei risparmiatori (banche e altri investitori di grandi dimensioni non possono partecipare). Le tre emissioni precedenti, iniziate a giugno per poi proseguire nei mesi di ottobre e febbraio 2024 hanno fatto il gran pienone. La raccolta complessiva ha raggiunto la cifra record di 53,7 miliardi di euro, di cui 18,32 miliardi solo in quella di febbraio. Insomma chi voleva sfruttare l’opportunità non ha avuto difficoltà a raccoglierla. Tanto più che, a differenza delle emissioni dei Btp «normali» il Tesoro non ha messo tetti. Quindi ha soddisfatto tutte le offerte con un obiettivo preciso: mettere la maggior quantità possibile di titoli del debito pubblico in mani italiane
Soprattutto risparmiatori che, tendenzialmente, tengono i titoli fino alla scadenza. I Btp ben conservati in tanti piccoli e medi portafogli con il tricolore ben in vista sono la migliore garanzia contro le oscillazioni del mercato. Non a caso lo spread si mantiene stabile intorno a 133 punti. Insomma la diffusione del Btp valore attenua (anche se non elimina) il rischio di una maxi speculazione come quello del 2011 che portò alle dimissioni del governo Berlusconi, ultimo esecutivo di centrodestra in Italia prima di quello guidato da Giorgia Meloni.
Anche per questo il ministro Giancarlo Giorgetti spera che nei prossimi giorni le richieste possano aumentare. A suo favore giocano diversi elementi a cominciare dalla probabile diminuzione dei rendimenti. A giugno è previsto che la Bce tagli i tassi. Di conseguenza anche le cedole delle nuove offerte dovranno rassegnarsi alla cura dimagrante. Quindi chi vuole approfittare di rendimenti robusti deve affrettarsi.
Chi guarda con apprensione al successo dei Btp valore sono i gestori dei patrimoni Questo titolo rappresenta, infatti, il concorrente meglio armato nei confronti dei fondi comuni d’investimento. Soprattutto quelli con una forte componente obbligazionaria. La delusione dei risparmiatori si manifesta con la fuga dei risparmiatori. Il sistema dei fondi, infatti, ha pagato il conto con una raccolta fortemente negativa nel 2023. La tendenza è proseguita anche nel primo trimestre dell’anno. All’appello mancano esattamente 50 miliardi che rappresentano invece la raccolta del Btp valore. Ovviamente non c’è una correlazione immediata ma la coincidenza resta. I gestori perdono clienti mentre Giorgetti attrae sempre nuovi risparmiatori.
Come quella di febbraio, anche la nuova emissione avrà durata di sei anni, in linea con la strategia del Tesoro di allungare la scadenza media del debito pubblico. Le cedole trimestrali presentano un meccanismo di «step up», ovvero pagano un tasso fisso per i primi tre anni e un nuovo tasso fisso, più elevato, per i restanti tre. Previsto un premio fedeltà dello 0,8% (quindi 0,133% annuo) che verrà incassato solo da chi lo acquisterà al collocamento (fino al 10 maggio) e lo manterrà in portafoglio fino alla naturale scadenza, meccanismo pensato per incentivare i piccoli risparmiatori a detenerlo piuttosto che a venderlo prima del tempo. Una logica «da cassettista», indirizzata a chi punta a incassare le cedole senza focalizzarsi sulle variazioni in corsa dei tassi di mercato e di conseguenza dei prezzi del titolo che verrà rimborsato alla pari (cioè a 100) ma nel corso della sua vita potrà ovviamente, come tutte le obbligazioni, oscillare. L’investimento potrà partire da un minimo di 1.000 euro, avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto. Il titolo viene acquistato alla pari (prezzo pari a 100) e senza commissioni.
«Sulla base del rendimento a scadenza di altri Btp con caratteristiche sovrapponibili, è possibile ipotizzare cedole tra il 3,4% e il 4%, purché le condizioni di mercato restino simili a quelle attuali», prevede Roberto Rossignoli, senior portfolio manager di Moneyfarm.
Prevista la consueta tassazione agevolata per tutti i titoli di Stato al 12,5% su cedole e premio fedeltà e l’esenzione dalle imposte di successione e dall’Isee fino a 50.000 euro.






