2021-05-23
Brugnaro cerca con «Coraggio» un ruolo nella partita per il Quirinale
La formazione creata dal sindaco di Venezia è «una forza moderata e liberale, ma non contro Berlusconi». Il nuovo partito nasce in stretta collaborazione con quello di Giovanni Toti e rivendica autonomia rispetto a Lega e Fdi.«Si lavora a una forza moderata e liberale, saldamente ancorata nel centrodestra. E soprattutto: non è un progetto contro Silvio Berlusconi»: parola di uno dei più attivi tra i protagonisti della formazione di Coraggio Italia, il nuovo partito fondato dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. «L'uomo», dice la nostra fonte, «non è uno che fa le cose a caso, o improvvisate. Sono mesi che lavora a questo progetto, insieme a un team ben affiatato e competente. Abbiamo anche effettuato qualche sondaggio. I risultati? Molto, molto incoraggianti». E la pattuglia parlamentare? «Una cosa alla volta», spiega la fonte, «la prossima settimana potrebbero esserci novità».Moderata, liberale, e non contro Berlusconi: la prospettiva politica immaginata da Brugnaro è quella di riuscire a dare vita a un contenitore che vada ad assorbire pian piano gli ex elettori di Forza Italia che non vogliono indossare, come aggiunge la nostra fonte, «né la camicia verde né quella nera». Il tema non è nuovo: man mano che l'attività politica di Berlusconi si riduce, lo spazio elettorale tra gli elettori di Matteo Salvini e Giorgia Meloni e quelli del M5s diventa contendibile. Si dirà: ma c'è Forza Italia. Vero, verissimo, ma la linea del partito, guidata dal tandem Licia Ronzulli-Antonio Tajani, viene giudicata eccessivamente «filo leghista» da molti esponenti azzurri. Non è un caso che il nuovo partito guidato da Brugnaro nasce in stretta collaborazione con Cambiamo, il movimento del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a sua volta convinto sostenitore della necessità di dare vita a una forza politica in grado di agire, pur restando nel centrodestra, in autonomia rispetto a Lega e Fratelli d'Italia. Da tempo Toti è in cerca di «soci», dal punto di vista politico, per dare un respiro più ampio al suo progetto, che coincide in moltissimi punti con quello di Brugnaro. Fino a un paio di mesi fa sembrava che Mara Carfagna fosse sul punto di lasciare Forza Italia per dare vita a un nuovo movimento insieme al presidente della Liguria: la nomina a ministro per il Sud della ha poi interrotto ogni discorso, e Mara, del resto, più volte segnalata in uscita dal partito di Berlusconi, ha sempre preferito combattere dall'interno la sua battaglia per l'autonomia politica degli azzurri rispetto agli alleati di centrodestra.Brugnaro ha in testa di dare vita a un movimento politico di respiro nazionale già da molto tempo. Basta leggere cosa disse lo scorso 22 settembre, subito dopo essere stato riconfermato al primo turno sindaco di Venezia, con la sua lista civica Fucsia primo partito con il 31,7%: «Se saremo bravi», sottolineò Brugnaro, «il nostro potrebbe essere un movimento trasversale civico a livello nazionale». Pochi giorni fa, dopo un incontro a Roma con Toti, Brugnaro è stato molto più esplicito: «È il momento di fare scelte coraggiose», ha detto il sindaco di Venezia, «donne e uomini di buona volontà a cui chiediamo di mettersi generosamente a disposizione del futuro dell'Italia. Ringrazio Toti perché vuole essere parte della costruzione di un nuovo grande progetto politico». Brugnaro ha tutte le carte in regola per provarci: non è iscritto a nessun partito, è un grande imprenditore (la sua holding Umana fattura 800 milioni di euro l'anno ed è ad alta redditività), e ha pure vinto due scudetti con la sua squadra di basket, la Reyer Venezia Mestre. Soldi, sport, successo: Silvio Berlusconi, non a caso, aveva individuato Brugnaro come suo possibile erede politico, ipotizzando un suo ruolo da leader per «L'Altra Italia». Si sa come vanno le cose, con Berlusconi: di possibili successori ne ha battezzati tanti, e rinnegati altrettanti, e quindi Brugnaro, il cui affetto per il Cav è fuori discussione, prova a mettersi in proprio. Il simbolo del partito è stato depositato, ora la sfida è costituire, con l'aiuto di Toti (Cambiamo ha una quindicina di parlamentari) gruppi alla Camera e al Senato, che abbiano una consistenza che consenta al sindaco di Venezia di giocare un ruolo da protagonista nella partita per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Brugnaro ha verso Sergio Mattarella una profonda ammirazione: l'entourage del sindaco di Venezia sottolinea con forza questo particolare, quasi come voler anticipare che, se ci fosse la possibilità di un bis, non ci sarebbe alcun tentennamento nello schierarsi a favore. Se però bis non sarà, i voti dei parlamentari che aderiranno a Coraggio Italia potrebbero risultare determinanti per l'elezione del prossimo capo dello Stato. L'obiettivo è arrivare almeno a quota 40 tra deputati e senatori, più o meno i numeri di Italia viva. Nomi? «Niente nomi», dice alla Verità uno dei probabili parlamentari del nuovo partito di Brugnaro, «appena ne esce fuori uno nuovo parte il pressing dai piani alti di Forza Italia per la smentita. La prossima settimana saprete tutto».
Nel riquadro il professor Andrea Fiorillo, presidente dell’Ente Europeo di Psichiatria e testimonial scientifico della giornata palermitana (iStock)
Il 10 ottobre Palermo celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale con eventi artistici, scientifici e culturali per denunciare abbandono e stigma e promuovere inclusione e cura, su iniziativa della Fondazione Tommaso Dragotto.
Il 10 ottobre, Palermo non sfila: agisce. In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, la città lancerà per il secondo anno consecutivo un messaggio inequivocabile: basta con l’abbandono, basta con i tagli, basta con lo stigma. Agire, tutti insieme, con la forza dei fatti e non l’ipocrisia delle parole. Sul palco dell’evento – reale e simbolico – si alterneranno concerti di musica classica, teatro militante, spettacoli di attori provenienti dal mondo della salute mentale, insieme con tavoli scientifici di livello internazionale e momenti di riflessione pubblica.
Di nuovo «capitale della salute mentale» in un Paese che troppo spesso lascia soli i più fragili, a Palermo si costruirà un racconto, fatto di inclusione reale, solidarietà vera, e cultura della comunità come cura. Organizzato dalla Fondazione Tommaso Dragotto e realizzato da Big Mama Production, non sarà solo un evento, ma una denuncia trasformata in proposta concreta. E forse, anche una lezione per tutta l’Italia che alla voce sceglie il silenzio, tra parole come quelle del professor Andrea Fiorillo, presidente dell’Ente Europeo di Psichiatria e testimonial scientifico della giornata palermitana che ha detto: «I trattamenti farmacologici e psicoterapici che abbiamo oggi a disposizione sono tra i più efficaci tra quelli disponibili in tutta la medicina. È vero che in molti casi si parla di trattamenti sintomatici e non curativi, ma molto spesso l’eliminazione del sintomo è di per sé stesso curativo. È bene - continua Fiorillo - diffondere il messaggio che oggi si può guarire dai disturbi mentali, anche dai più gravi, ma solo con un approccio globale che miri alla persona e non alla malattia».
Continua a leggereRiduci