2021-07-13
Il broker dei Vip offre risarcimenti nella speranza di evitare il carcere
Massimo Bochicchio (Ansa)
Tempi lunghi per l'estradizione di Massimo Bochicchio. L'inchiesta passa a Roma.C'è un intrigo economico e giudiziario dietro il rientro in Italia di Massimo Bochicchio, il broker campano noto per aver truffato tanti Vip del mondo del calcio, in particolare l'ex allenatore dell'Inter Antonio Conte. Giovedì scorso è stato fermato a Giacarta e ora si trova in custodia delle autorità indonesiane. C'è chi aveva fatto circolare la notizia che sarebbe rientrato al più presto in Italia, il giorno stesso dell'arresto, e che aveva già in mano un accordo per gli arresti domiciliari. Invece dopo cinque giorni l'aereo che avrebbe dovuto riportarlo a Roma non è ancora arrivato. C'è un motivo. Innanzitutto per essere riportato nel suo Paese d'origine c'è bisogno dell'estradizione, che potrebbe avere tempi anche molto lunghi. Le procedure burocratiche sono complesse. Spesso poi si sovrappongono questioni di carattere tipo politico tra i Paesi. C'è di sicuro un modo affinché le procedure diventino più rapide. Bochicchio starebbe cercando di risolvere i suoi guai economici in Italia. E questo non dal giorno dell'arresto, ma da molto prima. A quanto risulta alla Verità, infatti, il titolare delle due società sotto inchiesta Kidman e Tiber capital avrebbe proposto alla folta platea di creditori un parziale risarcimento di quando dovuto. A seguire Bochicchio sul caso sono due professionisti molto stimati, gli avvocati Gianluca Tognozzi e Daniele Ripamonti. In questo modo, dopo un accordo sul piano civile, potrebbe essere lui stesso ad accettare l'estradizione e farsi rimpatriare. Se dovesse andare tutto nel verso giusto - e gli investitori dovessero essere soddisfatti delle condizioni - potrebbe anche migliorare la sua posizione processuale. Al momento infatti tutta la competenza dei reati è stata spostata su Roma, dove pendono almeno 30 denunce penali a suo carico. Milano è stata fino alla scorsa settimana competente per il riciclaggio, ma ora anche questo reato si è spostato a Roma, insieme con la truffa e l'appropriazione indebita. In questi giorni tra le due Procure si è avvertita un po' di competizione. La Procura meneghina è riuscita infatti proprio all'ultimo a farsi riconoscere dall'Indonesia il mandato di arresto internazionale firmato a febbraio dal gip Chiara Valori. Ora è invece tutto nella Capitale. Se si dovesse trovare un accordo è probabile che parte delle denunce possano decadere, alleggerendo la posizione del broker con ville a Miami e Capalbio. Ma il condizionale su una risoluzione amichevole della situazione è d'obbligo. Sia perché in questi due anni Bochicchio non ha mantenuto nemmeno una promessa di quelle fatte ai suoi clienti. Sia perché, come già ricordato dal nostro giornale, la cifra di debiti è pari a 220 milioni di euro, soldi che non sarà semplice recuperare in così poco tempo. In sostanza la situazione è più che mai di stallo al momento. I tempi potrebbero allungarsi. Anche perché è evidente che prima che con un accordo con la magistratura, Bochicchio dovrà siglare un patto con i tanti creditori. La lista è lunga. Oltre a Conte, cui spettano almeno 30 milioni di euro, ci sono anche persone non così benestanti come l'ex allenatore dell'Inter. C'è persino un ex socio del broker di Capua, Rodolfo Errani, ex patron della Cisa. Anche lui avrebbe perso un bel po' di quattrini negli investimenti proposti da Bochicchio. E sarà un caso ma lo scorso mese è stata indetta un'asta per la collezione di Villa Bucci-Errani di Faenza, con il ricavato di 1,6 milioni di euro. Ognuno cerca in tutti i modi di recuperare, dopo i soldi persi con il socio dei circoli Aniene e Parioli di Roma.