Nell’anno che vede Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, l’appuntamento con il Brescia Photo Festival (sino al 27 agosto 2023), giunto quest’anno alla sua VI edizione, è più ricco che mai. Manifestazione diffusa sul territorio, con varie sedi espositive e fulcro al Museo di Santa Giulia - che ospita Luce della Montagna, una delle più importanti esposizioni mai realizzate sul mondo delle vette - il festival propone mostre dei nomi più illustri della fotografia, da David LaChapelle a Gianni Berengo Gardin, passando per Giorgio Lotti e Nicola Sansone.
Nell’anno che vede Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, l’appuntamento con il Brescia Photo Festival (sino al 27 agosto 2023), giunto quest’anno alla sua VI edizione, è più ricco che mai. Manifestazione diffusa sul territorio, con varie sedi espositive e fulcro al Museo di Santa Giulia - che ospita Luce della Montagna, una delle più importanti esposizioni mai realizzate sul mondo delle vette - il festival propone mostre dei nomi più illustri della fotografia, da David LaChapelle a Gianni Berengo Gardin, passando per Giorgio Lotti e Nicola Sansone.Con un centro affacciato sull’imponente Capitolium dell’antica Bixia romana, un castello medioevale a dominare l’abitato, due Cattedrali (una di impianto romanico e l’altro barocco), i portici ‘400eschi di Piazza Mercato e l’impronta veneziana di Piazza della Loggia, Brescia –il luogo dei tesori nascosti - è una città di straordinaria rilevanza storica e artistica, fra le più belle e culturalmente vivaci del nord Italia. E nell’anno che, insieme a Bergamo, la vede (finalmente) Capitale Italiana della Cultura 2023, visitarla è quasi un obbligo: il Brescia Photo Festival, che quest’anno ruota attorno al tema Capitale (e non poteva essere altrimenti…), può rappresentare l’occasione giusta. Il Festival a Brescia e ProvinciaCon la curatela artistica di Renato Corsini, la manifestazione si snoda nelle più prestigiose sedi espositive della città (ma anche della provincia), unite - in un progetti di comunicazione condiviso - ad una una rete di biblioteche, gallerie, associazioni e negozi, per rendere questa kermesse il più capillare e includente possibile. Tantissime e di grande valore artistico le mostre, con una straordinaria carrellata di autori e argomenti che spaziano dalla fotografia «classica» (il bianco e nero di Gianni Berengo Gardin o di Giorgio Lotti, per esempio) a quella visionaria e coloratissima di David LaChapelle, passando gli inconfondibili «mosaici» di Maurizio Galimberti, la ritrattistica, la cronaca e i reportages. Non esiste un percorso di visita «obbligatorio», si può partire da dove si vuole, con quello che più interessa, scegliendo di visitare (magari in più giorni) tutte le esposizioni o solo alcune. Fulcro espositivo rimane comunque il Museo di Santa Giulia, dove quattro personali di altrettanti maestri della fotografia (Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte) documentano, attraverso 120 immagini complessive, la loro particolare attitudine nell’interpretare la natura montana, facendo vivere allo spettatore una esperienza unica, oserei quasi dire immersiva, fra vette innevate e panorami da vertigine, a tratti inquietanti.Di grande interesse anche le mostre ospitate negli spazi del Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana (via Moretto, 78), una serie di monografiche dedicate alla fotografia italiana del Novecento - dalla moda all’indagine sociale - con scatti di Nicola Sansone, Federico Garolla e del già citato Maurizio Galimberti. Sempre al Ma.Co.f, da segnalare anche Natura fragile, una raccolta (purtroppo di straordinaria attualità) di oltre 100 fotografie che immortalano e testimoniano la fragilità della natura in tutta la sua drammaticità, quando terremoti, alluvioni, mareggiate e fenomeni estremi, uniti all’imperizia dell’uomo, diventano tragedia…Alla Pinacoteca Tosio Martinengo (Piazza Moretto, 4)va in scena invece (visitabile sino al fino al 12 novembre, ben oltre la chiusura del Festival) la mostra David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land, curata da Denis Curti, che presenta un’opera inedita eseguita dal celebre artista americano per Brescia e ispirata alla produzione pauperistica del noto pittore barocco Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto. Il museo, che conserva il più alto numero di opere di Ceruti al mondo, accoglie questo scatto, accanto alla serie Jesus is my homeboy (2003), per dare un’interpretazione attenta e consapevole della marginalità attraverso un linguaggio nuovo e contemporaneo,Passando da Brescia alla provincia, Provaglio d’iseo (BS) celebra il concittadino e fotografo Franco Bettini con la mostra Franco Bettini – le forme del bianco ( curata di Renato Corsini e Sara Cuccia), in programma dal 6 maggio al 2 luglio 2023 all’interno del complesso monastico di San Pietro in Lamosa. La rassegna approfondisce una delle tante tematiche che l’autore ha affrontato nei suoi percorsi creativi e che rende il suo archivio oggetto di continue scoperte. Rifacendosi ai classici della storia dell’arte, e in particolare al lavoro pittorico di Giorgio Morandi, Bettini elabora una sua ridefinizione delle nature morte del maestro, prendendone fotograficamente spunto in un gioco di sfumature nelle quali il colore bianco gioca il ruolo del protagonista.Oltre a Provaglio, coinvolte nel Festival anche Concesio e il comune di Marone, per offrire al pubblico, come ha dichiarato Emilio Del Bono, Sindaco di Brescia « una rassegna eclettica e di grande respiro che, ne sono sicuro, riuscirà a regalare grandi emozioni rendendo anche l’edizione 2023 un’esperienza unica e suggestiva.»Per chi volesse saperne di più, il programma completo del Festival è disponibile su sito Brescia Musei
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