2021-09-12
Bomba green pass su scuole e famiglie
Da domani e quasi senza preavviso genitori, parenti e baby sitter possono essere costretti ad avere il lasciapassare anche solo per prendere i figli fin dall'asilo. A Milano già date indicazioni. È una misura punitiva destinata ad aumentare caos e tensioni. Il ministero ordina di ritirare le mascherine fatte produrre a Fca da Domenico Arcuri: lotti pericolosi. Saranno a stento in grado di controllare i green pass di insegnanti e bidelli, figurarsi quelli dei genitori che portano a scuola i bambini. Domani è il D-day per presidi e ministero dell'Istruzione, alle prese con un sistema di controllo informatizzato tutto da sperimentare e con una serie di contraddizioni che rischiano di fare esplodere polemiche a non finire anche con le famiglie. Volendo sdrammatizzare, si potrebbe osservare che il 2021-2022 sarà l'anno dei fratelli maggiori (minorenni), quelli che portano a scuola sorelline e fratellini. Ma forse anche dei vicini di casa, visto che l'Italia è un paese di figli unici. L'inizio dell'anno scolastico sta già provocando un diluvio di avvisi e circolari su accesso agli istituti e controllo del green pass. A Milano, il Comune ha scritto direttamente una lettera ai «cari genitori» in cui ricorda che l'ultimo decreto legge del governo Draghi dispone, fino al 31 dicembre, che chiunque voglia entrare in una «struttura educativa» debba «possedere e ed esibire la certificazione verde Covid-19». Quindi spiega che quando si vuole portare un bimbo al nido o all'asilo, che ricadono sotto la competenza comunale, ci sarà una verifica del green pass da parte del «personale addetto». E con ciò, la morsa del green pass, obbligatorio per portare i bambini a scuola dal nido in su, e obbligatorio anche per gli studenti universitari, è di fatto completa. I controlli nelle scuole, comunque, non saranno semplici per nessuno. Genitori e accompagnatori non possono essere schedati facilmente e quindi bisognerà controllarne i certificati con personale apposito, come fossero gli steward degli stadi, che però al momento non risulta esserci. Non solo, si rischiano anche ampie code e disservizi vari, in un orario per altro in cui tutti i genitori sono già di fretta, a cominciare da chi lavora. Come non bastasse, molti istituti hanno già fatto sapere ai genitori dei bambini più piccoli che il controllo del green pass vale anche per i cortili e gli spazi aperti, che comunque rientrano nelle pertinenze della scuola. E l'Associazione nazionale presidi, tra le varie diseconomie delle nuove norme, ha fatto notare che c'è il rischio che si verifichino assembramenti davanti agli istituti, andando così a creare da zero una classica situazione di pericolo di contagi. In ogni caso, i controlli sui genitori, a meno che siano fatti all'italiana, rischiano di creare una certa conflittualità tra scuola e famiglie. Oltre ad aumentare il livello di burocratizzazione di un'attività semplice e naturale come accompagnare un figlio. Anche perché i genitori dovranno esibire il certificato verde perfino per andare a colloquio da un insegnante, o per portare un libro dimenticato a casa. I controlli per insegnanti e personale non docente, che invece è tenuto ad avere il green pass, pena la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo cinque giorni, saranno affidati a una piattaforma informatica nata dalla collaborazione tra ministero della Salute e dicastero della Scuola. In sostanza, ogni giorno il preside, o persona da lui delegata, potrà entrare nel consueto sistema informatico dei dirigenti scolastici, cliccare sull'istituto da vigilare e inserire il nominativo del dipendente. Per ognuno, appariranno il cognome, il nome, l'inquadramento professionale, il codice fiscale e se il green pass è attivo o passivo. A (parziale) tutela della privacy del dipendente, non sarà possibile conoscere il motivo della non validità del passi. In questi giorni, il ministero guidato da Patrizio Bianchi ha fatto recapitare a tutti i presidi anche un manualetto di istruzioni, ma al momento non è detto che il nuovo sistema di controllo informatizzato sia pienamente funzionante. Insomma, per i primi giorni di scuola è probabile che i controlli vengano fatti «manualmente». Con i decreti fin qui emanati dal governo, la situazione dei bambini sotto i 12 anni, che sono esentati dalla vaccinazione anti Covid, diventa sempre più bizzarra. Il personale scolastico che entra in contatto con loro dev'essere vaccinato e lo stesso vale per i familiari che li portano a scuola. Ma al momento, possono essere affidati a baby sitter e collaboratrici domestiche, ma anche a professori che danno ripetizioni private, senza che nessuna di queste figure abbia necessità di possedere un green pass. In generale, e questo vale anche per gli anziani con badante, è tutta l'area del lavoro domestico che sembra rimasta una zona grigia. Non che questo non sia un fatto positivo, ma sicuramente è un'altra contraddizione evidente. C'è il sospetto che quei due milioni di lavoratori che a vario titolo entrano ogni giorno nelle case degli italiani sono al momento «risparmiati» dal governo solo perché intervenire nei contratti tra privati è assai complicato. E la strada più semplice, ormai, rischia di essere quella dell'obbligo vaccinale per tutti. Ma alla prova del fuoco di domani arrivano anche le famose piante organiche della scuola, già normalmente fonte di confusione e disservizi inenarrabili. Quest'anno, però, ci si era un po' illusi con il famoso «Patto per la sicurezza» tra ministero e sindacati, firmato a Ferragosto. Al momento, da fonti sindacali, risultano immessi in ruolo appena 60.000 supplenti, contro i 120.000 posti vacanti e disponibili. Anche questa deficienza non renderà presidi e insegnanti particolarmente felici di fare gli ispettori sanitari.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)