2022-09-16
Sulle bollette scintille Salvini-Meloni. Gli ultimatum del Cav
Tensioni nel centrodestra. Il leghista vuole lo scostamento, la leader Fdi no. E Silvio Berlusconi li sferza sulla fedeltà alla Ue.Lo scostamento non s’ha da fare: una Giorgia Meloni spazientita inasprisce i toni nei confronti del suo alleato Matteo Salvini, che da giorni va ripetendo come per fronteggiare l’aumento delle bollette occorra intervenire, appunto, con uno scostamento di bilancio da 30 miliardi di euro, sollecitando su questo argomento la refrattaria presidente di Fratelli d’Italia. «È da qualche giorno», dice la Meloni al Tg di La7, «che mi sorprendono alcune dichiarazioni di Salvini, sempre più polemico con me che con gli avversari. Ho spiegato varie volte che non c’è bisogno dello scostamento di bilancio e francamente non capisco la sua polemica, che mi sembra abbastanza pretestuosa». Giorgia è angustiata, visibilmente irritata: «Lo scostamento di bilancio», argomenta la Meloni, «per risolvere il problema delle bollette è una soluzione che va molto ponderata. Il prezzo del gas aumenta perché la speculazione, cioè i grandi player alla Borsa di Amsterdam, decide arbitrariamente di far salire il prezzo del gas. Ora, se non fermiamo la speculazione con il tetto al prezzo del gas o con il disaccoppiamento del gas dal resto dell’energia», aggiunge la Meloni, «30 miliardi non bastano, ma ne servono 50, 100, 200 e sono comunque soldi con cui indebitiamo i nostri figli e che regaliamo agli speculatori». Il problema, e la Meloni lo sa bene, è che il tetto al prezzo del gas è una chimera: in Europa l’accordo sull’argomento non c’è. Giorgia va oltre, è d’umor nero: «Non è giusto dire che stiamo aspettando l’Europa», sottolinea la leader di Fdi, «e mi dispiace che si commenti senza leggere, perché io ogni giorno ho chiesto e proposto che l’Italia anche domani faccia il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello delle altre fonti energetiche, il che abbatterebbe il prezzo delle bollette in maniera significativa. È una misura che», calcola la Meloni, «costa 3 o 4 miliardi da qui a marzo».Da parte sua, Matteo Salvini è sconfortato: «Il problema non è polemizzare», risponde Salvini a Canale 5, «la bolletta non è di Matteo Salvini, di destra o di sinistra. Intervenire adesso non è un capriccio di Salvini. Rischiamo una strage come per il Covid, una strage stavolta economica. Meloni dice no ai 30 miliardi per non caricare i figli di un debito? Ma questo debito serve a salvare milioni di posti di lavoro, non a fare una settimana bianca. Se i genitori non lavorano i figli non mangiano. Vorrei che la politica si unisse su questo», aggiunge il leader della Lega, «poi ci si divide su tutto il resto. Mi stupisco che altri segretari di partito invitino alla prudenza, soprattutto a sinistra. Occorre mettere subito 30 miliardi per aiutare le famiglie e i lavoratori italiani, ma adesso, come si sta facendo in tutti i paesi europei. Tra tre mesi è troppo tardi: i soldi», prevede sconsolato Salvini, «serviranno per pagare un milione di disoccupati o cassintegrati».A dar manforte a Salvini in una querelle che rischia di lasciare spiazzati gli elettori sulla percorribilità di un’alleanza di governo, accorre il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana: «L’amica Giorgia Meloni si fidi di chi governa da tempo, conosce il territorio e tocca con mano i problemi di famiglie e imprese: contro il caro bollette servono almeno 30 miliardi oggi, per non spenderne tre volte tanto domani». Arriva uno spregiudicato Guido Crosetto, volto tv di Fratelli d’Italia, con un’altra proposta ancora: «Per fare fronte al caro energia», dice Crosetto, a quanto riporta l’Agi, «non servirà uno scostamento di bilancio: basterebbe utilizzare i fondi europei non spesi, che sono 44 miliardi che dovremmo restituire tra un po’ all’Europa». Crosetto moltiplica pani, pesci e miliardi, ma sempre ipotetici.Cosa si nasconde dietro questa polemica tra i due alleati di centrodestra? Secondo indiscrezioni attendibili, la Meloni, in predicato di diventare premier, non vuole passare per una «sfascia conti»; in secondo luogo, pensa che, se proprio sarà necessario uno scostamento di bilancio, sarà meglio farlo decidere a un governo di centrodestra, in modo tale da poter orientare tagli e distribuzione delle risorse (abolizione del reddito di cittadinanza, sforbiciata alle tasse).Matteo Salvini, da parte sua, insiste sull’intervento immediato perché, dal punto di vista politico, stando al governo potrebbe giocarsi una carta elettorale, ma non solo: il leader del Carroccio, come del resto dice anche esplicitamente, ritiene che tra due o tre mesi, quando il nuovo governo sarà nel pieno delle sue funzioni, la situazione, considerato il precipitare della crisi economica, che si aggrava ora dopo ora, sarà ormai catastrofica, e quindi in qualche modo irrecuperabile. A richiamare all’ordine gli alleati ci pensa Silvio Berlusconi, con toni duri: «La nostra presenza nel governo è garanzia assoluta che il governo sarà liberale, cristiano, europeista e atlantista», dice al Tg3. «Se questi signori, i nostri alleati, di cui ho fiducia e rispetto, dovessero partire per direzioni diverse, noi non staremmo nel governo», si sfoga contrariato.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)