2025-01-30
Dietro al bando di Boeri e Zucchi c’erano nascosti 8,6 milioni di euro
Oltre al premio per il vincitore, un fiume di soldi aspettava fuori concorso chi avrebbe dovuto costruire la Beic. Con l’archistar pd si vince pure perdendo: all’amico giunto terzo sono finiti 44.000 euro. Sala: «Stimo Stefano».Per capire il potere della «cupola milanese» di Stefano Boeri (come la definisce in un’intercettazione l’amico Cino Zucchi), bisogna tornare al 25 novembre del 2016, quando l’archistar decise di festeggiare i suoi 60 anni con una festa in grande stile, con più di 900 invitati.Tra il sindaco Beppe Sala (che all’epoca si era appena insediato dopo i fasti di Expo 2015), lo chef Davide Oldani, i Moratti e persino l’ex capo della Procura, Francesco Greco, Boeri celebrava, oltre che le sue «prime» 60 primavere, anche il nuovo corso di centrosinistra a Milano dopo la fine della giunta di Giuliano Pisapia, un sindaco con cui l’architetto del Bosco verticale aveva avuto un rapporto burrascoso che l’aveva portato alle dimissioni da assessore. In quegli anni sul Corriere della sera si glorificava persino «la sobrietà della città milanese» e dello stesso Boeri anche se, a distanza di 9 anni, di sobrio sembra essere rimasto ben poco leggendo la richiesta di arresti domiciliari a carico dei due architetti di fama internazionale per la gestione del bando da quasi 9 milioni di euro sul progetto della Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic) dove sono indagati per turbativa d’asta e falso.Per di più, si aprirà alla fine di settembre, davanti al tribunale di Milano, il processo sul progetto Bosconavigli (il secondo tra le decine di inchieste in corso sull’urbanistica meneghina), complesso residenziale (ormai quasi terminato) che sorge nel quartiere San Cristoforo sui Navigli, su una vecchia discarica dell’Ams e che vede imputati per lottizzazione abusiva e abuso edilizio lo stesso Boeri, assieme ad altre sei persone, tra cui i dirigenti comunali Alberto Viaroli e Giovanni Oggioni. La prossima settimana, invece, (il 4 febbraio) sono previsti gli interrogatori preventivi, previsti dalla riforma Nordio, sul caso Beic dove Boeri e Zucchi potranno spiegare le loro posizioni e replicare alle accuse della Procura, che appaiono molto circostanziate e consolidate da chat telefoniche e messaggi.Che ci fosse una certa complicità tra commissari e vincitori, come un certo interesse ai fondi che avrebbe stanziato il bando, lo si può leggere nella richiesta di custodia cautelare. A scriverlo sono gli stessi investigatori che, dopo aver riportato nello specifico tutti i conflitti di interesse tra i commissari che dovevano assegnare la gara (cioè Boeri e Zucchi) e i vincitori (Onsitestudio, Baukuh e Sce Project srl di Manuela Fantini), dedicano un intero paragrafo ai profitti per la vittoria del bando.Del resto, le indagini hanno messo in evidenza come il principale profitto del concorso fosse in realtà «nascosto» tra le maglie del regolamento. Il bando di gara per il primo classificato ha un valore di 476.531 euro e ha per oggetto il progetto della Beic. Ma, dal punto di vista economico, ciò che rappresenta il vero profitto «di riflesso» per il vincitore del concorso sono i successivi potenziale affidamenti, con procedura di gara senza bando. C’è, infatti, l’incarico per la redazione della progettazione definitiva ed esecutiva delle nuove opere e degli arredi per la nuova Beic e della eventuale, nuova sistemazione a verde superficiale delle aree esterne alle nuove costruzioni, per un importo massimo quantificato di quasi 5 milioni di euro. Come c’è anche in ballo l’assegnazione del coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione per le nuove opere, per un importo massimo quantificato in 514.000 euro. E c’è pure la direzione dei lavori per un importo massimo quantificato in quasi 2,5 milioni di euro; o, ancora, il coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione per un importo massimo di quasi un milione di euro In sintesi, al vincitore del concorso, oltre al premio previsto dal bando, potranno essere assegnate prestazioni per compensi netti ulteriori pari 8.621.800. E «questo aspetto» secondo le Fiamme gialle, «deve ritenersi il punto più rilevante dei fatti oggetto della presente indagine e richiesta cautelare, considerati gli interessi economici rilevanti connessi alla gara in esame nell’ottica dei lavori di realizzazione della Biblioteca e dei suoi costi». Per di più si tratta di fondi che il Comune di Milano, nonostante l’uscita degli articoli nel luglio del 2022 sui potenziali conflitti di interesse e l’allarme di alcuni funzionari, ha già erogato ai vincitori di quel bando. La Procura ha chiesto anche il sequestro di 5,3 milioni di euro (ingiusto vantaggio patrimoniale) tra tutti gli indagati, una confisca (al momento respinta dal gip Luigi Iannelli) che potrebbe comunque diventare obbligatoria in caso di condanna. E hanno chiesto anche l’interdittiva dai pubblici uffici, fattore che potrebbe rivelarsi molto delicato proprio per Boeri che è tutt’ora presidente della Triennale.«Certamente la Procura di Milano è nota per essere sempre molto incisiva, ma è difficile giudicare la questione Boeri, per cui io sono molto molto cauto», diceva ieri Beppe Sala. «Inutile negare e non voglio negarlo, che io, sia nei confronti di Stefano Boeri sia di Cino Zucchi, come la maggior parte dei milanesi, ho un rapporto personale e di stima, quindi mi auguro che tutto ciò non porti a conseguenze per loro». Per Zucchi si sarebbe trattato di una «cupola», ma per gli addetti ai lavori, i titolari delle aziende vincitrici - ovvero Angelo Lunati, Giancarlo Floridi e Pier Paolo Tamburelli o Andrea Caputo - si tratta più di una corte di fedelissimi che da anni si stringono intorno a Boeri.Del resto, con Boeri si vince anche se si perde, come è avvenuto a Caputo che invierà il suo progetto durante i lavori della commissione arrivando solo terzo ma incassando, comunque, dal Comune 44.000 euro solo per aver partecipato.
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