2024-09-09
Boccia spara ancora: «Minacce di querela da parte di Genny? Sapore d’estorsione»
Nuovo attacco dopo che Gennaro Sangiuliano ha annunciato la denuncia «Chi ha mentito può tornare in Rai? Hai fame di verità o soldi?». Instagram continua a essere l’arma della vendetta di Maria Rosaria Boccia, la mancata consigliera dell’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, le cui dimissioni non hanno messo fine alla pubblicazione quotidiana dei post velenosi comparsi a partire dallo scorso 26 agosto. Nella lunga intervista di venerdì sera a La7, la Boccia aveva detto di volere le scuse per sé e per la sua famiglia, «perché sono stata messa in piazza, perché adesso vivo male mentre prima la mia vita era una favola» e ieri lo ha ribadito sui social. «Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione», ha scritto in un post utilizzando, peraltro, il nomignolo dell’ex ministro usato da familiari e amici o ironicamente nei meme. Immediata risposta a quanto annunciato dall’avvocato Salvatore Sica, legale dell’ex ministro: «È in via di elaborazione una denuncia nei confronti di Maria Rosaria Boccia e intendiamo depositarla all’attenzione dei magistrati all’inizio della prossima settimana. È innegabile che l’ex ministro, a mio modo di vedere, è stato oggetto di pressioni illecite da parte della dottoressa Boccia che, a mio mondo di vedere, ma la decisione spetterà ai magistrati, prefigurano il reato di tentata estorsione».influencerCerto fa un po’ effetto sentir parlare di estorsione da parte di una signora di Pompei che, dopo aver registrato ore di telefonate riservate del responsabile della Cultura, girato filmati in Parlamento (prassi vietata) con gli occhiali da 007 e aver fotografato documenti del G7 del prossimo 20 settembre, continua a minacciare di fare nomi di donne e di pubblicare video e audio. E sempre in un post l’influencer (passata da 27.000 a quasi 90.000 follower con il suo account valutato sui 20.000 euro al mese) ha lanciato un affondo contro Sangiuliano che dopo le dimissioni ha annunciato di voler tornare al lavoro di giornalista a Viale Mazzini («Sono un dipendente Rai a tempo indeterminato», aveva ricordato): «Mi chiedo: una persona che si è dimessa da ministro e che ha detto tante bugie può tornare a lavorare nel servizio pubblico televisivo? Può chi manipola la verità lavorare per la tv di Stato, per di più in ruoli di comando?». E conclude con un post scriptum al veleno rivolto direttamente all’uomo con cui ha avuto una relazione sentimentale: «Hai fame di verità o di soldi?». Ma poi torna alle sue competenze, e rilascia il suo parere, da esperta, sulle ultime scelte di «Genny»: «Anche questo curriculum mi sembra idoneo alla carica...» scrive la quarantunenne, commentando un articolo di Dagospia sulla consigliera del cda del Maxxi, Raffaella Docimo (persona di fiducia di Sangiuliano) che guiderà la fondazione del museo in attesa del prossimo presidente che prenderà il posto di Alessandro Giuli, neo ministro del Mibact. Con l’addio di Sangiuliano, dopo due anni da ministro, si è chiusa la parte istituzionale di una liaison privata che il gossip ha reso pubblica e che di certo ha imbarazzato il governo e il premier Giorgia Meloni, ma che continua con il capitolo giudiziario. La Corte dei conti si prepara ad avviare un’istruttoria per eventuale danno erariale. I magistrati contabili vogliono vederci chiaro sulle spese effettuate dal ministero della Cultura e in particolare sull’utilizzo di auto blu e sulle ospitate del ministro, in compagnia dell’amante, a eventi finanziati con contributi statali. La Guardia di finanza avrebbe avviato alcune verifiche, prima che l’affaire deflagrasse, anche su operazioni immobiliari che lambirebbero l’imprenditrice. bonelliE l’attenzione potrebbe concentrarsi pure sulle modalità dell’affidamento degli appalti per il G7 della cultura in Campania. In Procura a Roma, oltre alla denuncia dell’ex ministro, verrà formalizzata l’apertura di un fascicolo di indagine dopo l’esposto presentato dal parlamentare di Avs Angelo Bonelli in cui si ipotizzano i reati di indebita destinazione di denaro pubblico, per le trasferte di Boccia con Sangiuliano, e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio per quanto riguarda le mail sull’organizzazione del G7 a Pompei, anche se pare fossero i menù per gli ospiti. La vicenda, nel caso di riscontri su fatti non leciti, finirebbe all’attenzione del Tribunale dei ministri anche se Sangiuliano non è più a capo del dicastero.