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Blitz dei tank israeliani in base Unifil: 15 feriti

Blitz dei tank israeliani in base Unifil: 15 feriti
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Irruzione dei carri armati dell’Idf a Ramyah, Benjamin Netanyahu avverte l’Onu: «Evacuate tutti i caschi blu». Giorgia Meloni e Guido Crosetto: «Attacchi inaccettabili». Il capo di Stato maggiore della Difesa, Luciano Portolano: «Regole d’ingaggio non sono proporzionali ai compiti assegnati».
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Edicola Verità | la rassegna stampa del 15 dicembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 15 dicembre con Flaminia Camilletti

Meloni infierisce contro i compagni: «Si portano sfiga»
Il premier: «Rosicano per il premio Unesco alla nostra cucina, preferiscono il kebab. Si indignano per Gedi, non per Stellantis».

È durato un’ora e un minuto l’intervento di Giorgia Meloni ad Atreju, la manifestazione che ha chiuso ieri i battenti a Roma con numeri record: 105.000 presenze, 144 ore di dibattiti fra le sale e la radio, con 743 interventi, mille volontari e 1.400 giornalisti accreditati da tutto il mondo. Il discorso del premier e leader di Fratelli d’Italia (ma a Castel Sant’Angelo non c’era neanche un simbolo del partito) è stato puntellato da attacchi ironici e sferzanti al centrosinistra e in particolare ad Elly Schlein ringraziata perché «con il suo morettiano “mi si nota di più se vengo o se non vengo?” ha comunque fatto parlare di noi. Ma chi scappa dimostra di non avere contenuti». E ricordando gli esponenti dell’opposizione intervenuti, da Conte a Renzi, da Calenda a Magi, Bonelli e Marattin, ha rincarato la dose: «La cosa divertente è che il presunto campo largo lo abbiamo riunito noi ad Atreju e quella che dovrebbe federarli non si è presentata, contenti loro».

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K.I.S.S. | Seta, Bambù, ma una grande idea

C'è un'invenzione che si deve agli aviatori, anzi, a un minuto personaggio brasiliano stanco di dover cercare l'orologio nel suo taschino mentre pilotava l'aeroplano.

In fuga dalla guerra 235.000 soldati ucraini
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I militari hanno un’età media sopra i 40 anni però in prima linea ci sono pure sessantenni, perché un quarto delle persone mobilitate per il fronte non si è presentato. D’altronde, se gli aiuti finiscono in water d’oro...

Secondo un sondaggio condotto da Youtrend per Skytg24, solo il sette per cento degli italiani è disposto a un maggior sostegno dell’Ucraina, considerando anche l’invio di truppe. Il 26 per cento sarebbe orientato a continuare a mandare armi e fondi, ma escludendo la partecipazione al conflitto dei nostri militari. In totale, un italiano su tre si dichiara determinato ad aiutare Kiev contro l’invasione russa. Il problema è che il 38 per cento pensa che il nostro Paese invece dovrebbe assumere un atteggiamento neutrale, interrompendo sia il flusso di finanziamenti che l’invio di materiale bellico. E gli altri italiani che cosa pensano? Una parte, cioè il 12 per cento, non sa e non si sbilancia, ma il 17 per cento ritiene che si debba continuare a fornire un aiuto economico alla popolazione, ma senza mandare altre armi. Se si somma la percentuale di chi vorrebbe un’Italia che si chiama fuori con quanti invece pensano che sia ora di interrompere le forniture belliche, si capisce che più del 50 per cento delle persone non è disposta né a morire per Kiev ma neppure a combattere, soprattutto dopo che le recenti inchieste per corruzione hanno intaccato l’immagine dello stesso Volodymyr Zelensky e del suo cerchio magico.

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