2022-06-18
Blackout a Milano, Roma e Torino. Può solo peggiorare
Siamo appena dopo metà giugno e già l’Italia inizia a soffrire. La guerra ancora c’entra: i minori flussi di gas toccano gli stock.Sarà il mese di giugno, quello che il maggior numero di ore di luce in una giornata. Sarà (sicuramente) il caldo torrido. Fatto sta che siamo solo poco dopo la metà del mese e già l’Italia inizia a soffrire dei primi blackout. La mente corre subito ai tagli energetici cui potremmo essere costretti con i chiari di luna in arrivo dalla Russia e viene da domandarsi cosa potrà succedere per i prossimi due mesi, fino a metà agosto, quando le temperature estive di solito si fanno roventi. D’altronde siamo solo agli inizi. Al momento, dal Cremlino stiamo solo assistendo a una guerra sui prezzi, ma il gas che l’Italia usa per l’energia elettrica al momento non manca. A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni di circa 63 milioni di metri cubi, la russa Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto a due giorni fa). Se però il presidente russo Vladimir Putin dovesse decidere di ridurre di colpo l’invio di energia verso l’Italia, il rischio sarebbe quello di una catena di blackout senza controllo, disastro che potrebbe fare da preludio a un inverno freddo e complicato.Le prime metropoli italiane a cadere sotto la morsa kilowattora sono state Milano e Torino ma, dando uno sguardo ai social network, c’è già chi cinguetta di cali di corrente anche a Roma. Giovedì 16 Unareti, la società che gestisce la distribuzione di energia elettrica e gas su tutto il territorio nazionale, ha registrato un ulteriore aumento dei consumi di energia del 10% rispetto al giorno prima (+25 gigawattora), valore alto che contribuisce alla crescita del 25% dell’ultima settimana e ad aumenti nell’ordine del 35-40% rispetto a maggio (quando già si era registrato un +20% negli ultimi dieci giorni del mese sui sette precedenti).A Milano i blackout sono iniziati giovedì 16 giugno, particolarmente in centro. Sul suo sito Unareti ieri faceva sapere che in centro «sono in corso interruzioni senza preavviso che richiederanno circa sette ore per il ripristino». La situazione si è mostrata tanto critica che giovedì 16 è anche saltata l’apertura serale delle Terrazze del Duomo. «Siamo spiacenti di comunicare che l’apertura serale delle Terrazze del Duomo di Milano prevista per giovedì 16 giugno è stata cancellata a causa di motivi tecnici legati ai prolungati blackout che stanno interessando il centro di Milano», si poteva leggere sui vari social network. Persino l’ascensore del Duomo che porta i turisti sulle guglie si è fermato per 45 minuti.Ma non solo in centro. Nella notte tra giovedì e venerdì si sono verificati guasti e disservizi nelle periferie Nord, dalla zona di Affori a viale Certosa. Ieri mattina è toccato alla Bovisa: 6-7 ore di lavori di manutenzione per ripristinare le utenze.Unareti ha fatto sapere di aver «potenziato il numero delle squadre di pronto intervento per far fronte ad eventuali guasti sulla rete di distribuzione dell’energia elettrica della città» e «di aver anche investito per migliorare l’organizzazione del pronto intervento: sono aumentati i laboratori mobili, necessari per le attività di ricerca del guasto, e le squadre di scavo, essenziali laddove si verifichino problemi complessi che isolano le utenze. È stato inoltre raffinato il processo di gestione e prioritizzazione delle segnalazioni, nonché il sistema delle manovre effettuate sulla rete elettrica dalla sala controllo per rendere più rapide ed efficaci le rialimentazioni delle utenze distaccate».Non è andata meglio alla città di Torino. Sempre fra giovedì e venerdì le interruzioni di energia elettrica sono state molteplici. Diversi quartieri sono rimasti «a secco», come quello della Vanchiglietta o della Crocetta. Non stupisce, quindi, che solo nell’ultima settimana a Torino si sia registrato un aumento dei consumi dell’11-12% rispetto alla settimana precedente. Secondo quanto diffuso dall’Iren, si sono registrati alcuni guasti sulla rete di media tensione, con il rientro in servizio nel corso della notte tra il 16 e il 17.Al centro Sud, intanto, la situazione sembra migliore. Al momento in cui scriviamo non si registrano cali di tensione particolarmente significativi o generalizzati. Certo è, però, che su Twitter c’è chi si lamenta per cali a Roma Sud o alla Garbatella anche se, va detto, nulla a che vedere con quelli prolungati del capoluogo meneghino.Ora il problema è che la situazione può solo peggiorare. Complici anche alcuni cavi interrati che non riescono a sopportare una tale richiesta di energia (e su cui Unareti sta lavorando per migliorare la situazione), il rischio è che questa sia solo la quiete prima della tempesta. Se Putin dovesse decidere di chiudere i rubinetti, per molti italiani potrebbe essere una estate torrida e con l’aria condizionata da razionare.