2023-08-07
«I soldi per l’Emilia ci sono, Bonaccini mente»
Galeazzo Bignami (Imagoeconomica)
Il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami: «Il commissario Figliuolo l’ha detto in tutte le lingue ma per le sinistre è inaccettabile non poterli gestire direttamente. Fanno i fenomeni ma poi la gente li contesta perché mancano ancora i risarcimenti per l’alluvione del 2019».Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ieri su Repubblica ha attaccato frontalmente il governo con cui, in teoria, dovrebbe collaborare. A suo dire da Roma non è giunto un soldo per il dopo alluvione. La Verità ne ha chiesto conto a Galeazzo Bignami, bolognese e viceministro alle Infrastrutture in quota Fdi tra i più esposti sulla questione.Viceministro, il governatore Bonaccini lamenta che, dal governo, dei 4 miliardi stanziati per l’alluvione non sia arrivato nemmeno un euro. Che succede? «Succede che mente sapendo di mentire, come spesso capita con le sinistre. I soldi ci sono, lo ha detto in tutte le lingue il commissario Figliuolo. Alle famiglie stanno già arrivando gli aiuti. Ai Comuni da settembre verranno erogati i fondi. La verità è che non li gestiscono loro e questo, per loro, è inaccettabile».Insiste Bonaccini che di questi 4 miliardi solo 2.5 sono a disposizione di Figliuolo, mentre gli altri possono perdersi nei ministeri... «Gli altri servono per pagare le 25.000 domande di indennità già avanzate, per i contributi in autosistemazione, per la cassa integrazione e molto altro. Se qualcuno del Pd conoscesse un po’ le cose, saprebbe che agosto, per le zone agricole, sarà un mese complesso e ci aspettiamo un boom di domande di cig in agricoltura».Altra critica del governatore: non avete stanziato le risorse per trovare personale aggiuntivo nei Comuni onde gestire la mole di lavori che verrà realizzata. «Abbiamo creato una struttura commissariale con decine di persone e, se servirà, ne assumeremo ancora. Forse lui avrebbe voluto fare come per la struttura del terremoto».Cioè ? «Centinaia di persone assunte a tempo determinato e la stragrande maggioranza oggi trasferita a tempo indeterminato in Regione. A proposito, la sa una cosa?».Dica. «L’emergenza sisma del 2012, che loro dicono essere un esempio di buona gestione, è ancora in corso. Dopo 11 anni. E non se ne vede la fine. Chiedete a chi abita nel cratere. E hanno avuto il coraggio di linciare Musumeci che ha fissato per tutte le ricostruzioni un tempo massimo di nove anni. Sono senza ritegno».Intanto, però, stanno molto spingendo questo video dei cittadini di Fontanelice che mostrano una strada ancora distrutta e chiedono sia sistemata. «Sono stato lì nei primi giorni, più volte. Anche Figliuolo c’è stato. Conosco diverse delle persone che hanno fatto il video. Hanno ragione a essere esasperate. Il problema della sp 33 è che la frana risulta ancora attiva. Lo dicono gli stessi enti locali, a guida Pd. Significa che, se costruisci, rischi di dover rifare tutto daccapo. Sarebbe più facile costruire e dire: “Fatto!”. Ma, ammesso che un geologo ti firmi la perizia, significherebbe rischiare di buttare via soldi».Io ho la sensazione che a sinistra abbiano un po’ di scheletri nell’armadio su questa vicenda. Ad esempio sulla manutenzione dei fiumi. Lei è emiliano e conosce bene la situazione. Le giunte rosse hanno responsabilità? «Scheletri? Guardi, i fiumi che hanno esondato a maggio 2023 sono in larga parte gli stessi che hanno rotto nel maggio 2019. Cosa è stato fatto da allora? Nulla. Anzi. Fanno i fenomeni chiedendo i risarcimenti, ma la gente li contesta, come avvenuto l’altro giorno a Vedrana, perché ancora non hanno avuto tutti i risarcimenti dell’alluvione del 2019. Ma nessuno lo dice perché alle sinistre conviene non parlare di queste cose, ovviamente».Per altro Elly Schlein, quando era nella giunta emiliana, aveva incarichi specifici sulla gestione ambientale. Eppure sembra che parli di qualcosa che non la riguarda. «La Schlein ha responsabilità enormi perché ha impresso il suo ideologismo ambientalista nella gestione del territorio. Lei aveva deleghe specifiche in materia, non ha fatto nulla. Ma anche su questo scende il silenzio perché sennò si rompe il politicamente corretto. Che poi è un politicamente corretto strano».In che senso? «Se alcune istituzioni locali sparano sul governo, si può fare. Se il governo chiarisce alcune cose diventa “sgrammaticatura istituzionale”. Come sull’elenco delle zone colpite dalla alluvione. Il governo riceve un elenco, lo mette nel primo decreto, poi la Regione che ha fatto l’elenco si accorge di aver sbagliato e strilla che è colpa del governo. Ora abbiamo messo un articolo che consente a Figliuolo di ampliare il catalogo dei Comuni. Ma è tutto così. Loro sbagliano, si lamentano e il governo deve correre a rimediare ai loro errori. E l’errore più grave è la mancata manutenzione del territorio. Qui lo sanno tutti».Sta dicendo che il disastro si poteva evitare? «Non evitare, ma ridurre sì. Già dal 2011 il centrodestra diceva che serviva manutenzione. Non è stato fatto nulla e questo ha amplificato danni e conseguenze. Ma nessuno ne parla. Chissà perché».A parte le ipocrisie delle opposizioni, ci sono altri problemi. Non è che questa insistenza sul riscaldamento globale e la protezione della natura - a livello italiano e pure europeo - rischia di ostacolare la ricostruzione? In alcune zone non bisogna «ripristinare la natura», ma intervenire con decisione. «L’Imperial college, che penso ne capisca più di Schlein e Bonaccini, ha detto che quanto avvenuto dipende in buona parte dall’incuria dell’uomo. Qui la cosa più eccezionale con cui abbiamo a che fare è l’incompetenza della sinistra che, in nome di una ideologia ambientalista eco-chic, ha lasciato che la montagna venisse abbandonata, gli alvei si interrissero, gli argini venissero bucati da animali fossori».Al di là di tutte le dispute politiche, ci sono i romagnoli, che hanno dimostrato enorme tenacia e coraggio. Che cosa si sente di promettere a questi cittadini? «È così. I romagnoli vogliono solo lavorare e ricostruire. Le stime fatte dalla Regione e da molti Comuni a guida Pd dimostrano che o non conoscono queste terre o sono in malafede. Hanno inserito negli elenchi della ricostruzione danni che loro stessi dicono risalire a ben prima. Questo significa che qualcuno vuole togliere risorse alla ricostruzione per darli ad altri. Non è giusto. Dopo due mesi siamo molto più avanti rispetto a tanti disastri accaduti in passato. Cittadini, associazioni, aziende, sindaci lo sanno e sono stanchi di queste polemiche alimentate dalle sinistre. Chiedono di poter lavorare. È quello che il governo, con Figliuolo, sta facendo».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)