2023-03-14
Bignami: «Il piano pandemico mai utilizzato prevedeva dal 2006 le cure precoci»
Galeazzo Bignami (Imagoeconomica=
Il viceministro di Fdi: «Il testo bocciava le serrate. L’inchiesta in Aula parte entro l’estate: servirà a cacciare chi ha sbagliato».Galeazzo Bignami, vicemnistro alle Infrastrutture in quota Fdi, è il politico che più di tutti ha spinto - già quando era deputato - per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia. Un progetto ambizioso che a lungo è stato molto osteggiato e che oggi sta finalmente vedendo la luce. Anche se la strada che sta percorrendo per diventare finalmente concreto è estremamente accidentata, e in salita. Non sono pochi, infatti, i protagonisti della stagione Covid intenzionati a mettere i bastoni fra le ruote alla commissione. Bignami, a che punto siamo con l’istituzione di questa benedetta commissione di inchiesta?«A buon punto. È un impegno assunto dal premier Giorgia Meloni già durante il discorso di insediamento del governo e stiamo operando per realizzarlo in tempi rapidi. A breve la Camera dei deputati voterà un testo e poi si va al Senato. Penso che per l’estate, salvo ostruzionismi di chi non la vuole, sarà operativa».In commissione Affari sociali hanno sfilato vari esperti secondo cui la commissione è inopportuna. Dicono che non serva una valutazione politica ma, al massimo, tecnica sugli errori commessi. «Non è compito di esperti e tecnici dire cosa dobbiamo fare. Non spetta a loro. Quel tempo è finito e fosse stato per noi non sarebbe mai iniziato. Verificheremo gli errori, ma anche il perché di decisioni che non erano errori, ma scelte precise compiute con uno scopo politico che nulla c’entrava con la pandemia, come sta emergendo in questi giorni».C’è anche chi sostiene che nella fase iniziale di fronte a un virus sconosciuto e con pochi dati disponibili fosse normale sbagliare. «Nessuno dice il contrario, ma a patto che si dica con chiarezza che quegli errori derivano da anni di cattiva gestione politica. Piano pandemico, autovalutazioni, sorveglianza epidemiologica erano carenti perché chi ha governato dal 2013 non ha fatto nulla di quello che doveva. I dati dimostrano che le nazioni che erano aggiornate hanno registrato un impatto inferiore dal virus. L’Italia no. E l’incapacità di chi ci ha governata l’hanno pagata gli italiani». Una lettura molto diffusa è: vi siete battuti contro le chiusure e adesso insistete sul piano pandemico che prevedeva di chiudere di più. «Chi lo dice è come Silvio Brusaferro: non ha letto il piano pandemico del 2006 che dice esattamente il contrario. Basta aprirlo a pagina. 15: “In fase pandemica l’impatto di misure di restrizione della mobilità della popolazione è limitato”. Tradotto: un lockdown totale non avrebbe avuto grande effetti. Lo dice quel piano che è stato ignorato e che secondo noi andava applicato». Nel piano si parlava anche di cure domiciliari?«Sì. Con chiarezza. L’isolamento dei pazienti doveva avvenire a livello domiciliare, dove dovevano essere curati. Altroché Tachipirina e vigile attesa…». Leggendo le carte dell’inchiesta di Bergamo emergono clamorose mancanze da parte degli esperti. E compromissioni con la politica. Alcuni di questi però sono ancora al loro posto. Non crede sarebbe il caso di cambiare?«A questo serve la commissione d’Inchiesta. A verificare tutto, comprese le posizioni di chi aveva e ha ancora ruoli centrali. Perché quel che emerge da Bergamo è il sistema usato. Far dire agli esperti quello che in realtà era la politica a volere. Sulle chiusure, sulle notizie, sulle misure assunte. È quello che scrive a Francesco Zambon Ranieri Guerra, secondo cui l’Oms era la consapevole foglia di fico del governo italiano. E allora se gli esperti lo sono stati per il lockdown e le chiusure, lo possono essere stati anche per green pass, vaccini, cure domiciliari, reazioni avverse. Per tutto».