2021-12-01
«Stop all’obbligo». Biden si punge col vaccino
Il presidente battuto in tribunale per la seconda volta in poco meno di un mese: sospesa l’imposizione per il personale medico. Il leader Usa non ha i numeri per rivolgersi al congresso. E in quattro Stati spunta il sussidio di disoccupazione per i no vax.L’obbligo vaccinale continua a rivelarsi una grana politica per Joe Biden. L’altro ieri, un giudice federale del Missouri ha sospeso l’imposizione prevista per il personale sanitario nei 10 Stati che avevano fatto ricorso contro la norma (Missouri, Nebraska, Arkansas, Kansas, Iowa, Wyoming, Alaska, South Dakota, North Dakota e New Hampshire). Il blocco resterà in vigore fin quando il contenzioso legale in corso non arriverà al termine. Ricordiamo che la misura era stata emessa dai Centers for Medicare & Medicaid Services (Cms) e che prescrive ai lavoratori del settore sanitario la vaccinazione completa entro il prossimo 4 gennaio. L’ordinanza del giudice non è stata ben accolta dall’amministrazione americana. «Il personale in qualsiasi ambiente sanitario che rimane non vaccinato rappresenta minacce sia dirette che indirette per la sicurezza dei pazienti e la salute della popolazione», hanno dichiarato i Cms in una nota.Ma quali sono esattamente le regioni del blocco? Il giudice Matthew T. Schelp – nominato da Donald Trump l’anno scorso – ha sostenuto che il provvedimento di Biden abbia indebitamente aggirato l’autorità del Congresso. «La natura e l’ampiezza dell’obbligo dei Cms richiedono una chiara autorizzazione dal Congresso e il Congresso non ne ha fornita alcuna», si legge nelle motivazioni dell’ordinanza. In altre parole, il potere legislativo avrebbe dovuto essere coinvolto, in quanto non solo l’obbligo emesso dai Cms ha un costo economico definito «schiacciante», ma anche perché esso prevede un’interferenza del potere federale in quello dei singoli Stati. Ragion per cui l’amministrazione Biden (a cui i Cms fanno appartengono, facendo capo al Dipartimento della Salute) avrebbe dovuto ottenere prima un esplicito semaforo verde da parte del Congresso.Se questo è dunque il cuore dell’ordinanza, nelle motivazioni si trovano anche ulteriori argomenti. «I Cms», afferma il documento, «non hanno prove che dimostrino che lo stato di vaccinazione ha un impatto diretto sulla diffusione del Covid nelle strutture sanitarie coperte dall’obbligo». Inoltre, secondo il giudice, i Cms avrebbero deliberatamente escluso valide alternative all’obbligo stesso: un provvedimento che per questo viene definito da Schelp come «arbitrario e capriccioso». «I Cms non sono riusciti a spiegare adeguatamente la contraddizione con la loro pratica di lunga data di incoraggiare piuttosto che forzare, tramite obbligo governativo, la vaccinazione. Per anni, i Cms hanno promulgato regolamenti che stabiliscono le condizioni per la partecipazione a Medicare e Medicaid; non hanno mai richiesto alcun vaccino per i dipendenti delle strutture coperte, nonostante le preoccupazioni per altre malattie e i loro corrispondenti bassi tassi di vaccinazione», ha aggiunto l’ordinanza.La sospensione è una doccia fredda per Biden. Non dimentichiamo del resto che, a inizio novembre, una corte avesse bloccato anche l’obbligo vaccinale che la Casa Bianca, attraverso l’Occupational Safety and Health Administration (Osha), ha introdotto per i lavoratori delle aziende con almeno 100 dipendenti. Anche in quel caso, ricorsi contro la norma erano stati intentati da un significativo numero di Stati (ben 25), dei quali uno – il Kansas – guidato da una governatrice appartenente al Partito democratico, Laura Kelly. Tutto questo, mentre alcuni pareri legali avevano ai tempi già evidenziato che quell’obbligo fosse giuridicamente problematico proprio a causa del mancato coinvolgimento del Congresso. Il punto è che, con la maggioranza parlamentare risicata e litigiosa che si ritrova, rivolgersi al Campidoglio per Biden risulta politicamente rischioso. A scendere in campo contro la normativa dell’Osha è stato, nelle scorse ore, anche il think tank conservatore Heritage Foundation, che ha intentato una causa, definendo la normativa stessa un «grossolano abuso di potere»: un abuso fondato, secondo il pensatoio, su un’indebita intromissione del governo federale nell’autorità dei singoli Stati (ricordiamo infatti che, sulla base soprattutto di due sentenze della Corte Suprema del 1905 e del 1922, appartenga principalmente a questi ultimi la facoltà di adottare decisioni in materia di obblighi vaccinali). Anche sul provvedimento dell’Osha si è quindi in attesa di pronunciamenti definitivi.Ma non è tutto: quattro Stati con parlamenti a maggioranza repubblicana (Florida, Iowa, Tennessee e Kansas) hanno approvato delle norme che consentono di ricevere il sussidio di disoccupazione a quelle persone che si trovassero a perdere il lavoro, per essersi rifiutate di sottostare all’obbligo di vaccinazione. Del resto, la questione è destinata ad avere una certa rilevanza in vista delle elezioni di metà mandato che si terranno tra un anno. Va sottolineato, sotto questo aspetto, che a conquistare la poltrona di governatore in Virginia è stato, appena poche settimane fa, Glenn Youngkin: candidato repubblicano vaccinato e pro vax, ma contrario agli obblighi. Il tema, per Biden, rischia insomma di continuare a rivelarsi politicamente spinoso.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
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