2021-05-30
Biden si fa passare per vero cattolico ma sdogana l’aborto pagato dallo Stato
Nel bilancio ripristinata la possibilità di finanziare le interruzioni di gravidanza con soldi pubblici. Nemmeno Barack Obama l'aveva fatto.La Casa Bianca procede spedita a favore dell'aborto. Joe Biden non ha incluso nella propria proposta di budget per il 2022 il cosiddetto emendamento Hyde: un dispositivo legislativo, approvato nel 1976, che limita l'impiego di fondi federali per finanziare l'interruzione di gravidanza. Non è detto che alla fine l'emendamento non possa essere inserito nella versione finale del budget. Ma il segnale dato dalla Casa Bianca è chiaro: soprattutto se si pensa al fatto che una simile omissione non veniva tentata dal 1993. Anche un presidente lontano dai pro-life, come Barack Obama, non ha infatti mai cercato di cassare quell'emendamento. Insomma, l'amministrazione americana si conferma su posizioni fortemente abortiste. E, del resto, l'assenza dell'emendamento è stata prontamente salutata con favore dalla controversa onlus pro-choice, Planned Parenthood, che ha parlato di «passo storico». Come dicevamo, non si tratta di una sorpresa, visto che - in campagna elettorale - Biden si era impegnato ad abrogare quella norma. Eppure l'attuale presidente si definisce cattolico. Non solo: durante tutta la sua lunga carriera politica è stato anche un sostenitore dello stesso emendamento Hyde. Una posizione poi improvvisamente ritrattata nel giugno 2019 a causa delle forti pressioni subite dalla sinistra dem (un episodio, questo, che dice molto sull'effettiva fibra di Biden il quale, pur di placare le polemiche, ha disinvoltamente sconfessato quello in cui credeva da una vita). Ma c'è dell'altro. Cambiare idea è legittimo, per carità. Tuttavia, l'anno scorso, Biden ha continuato a cercare voti, evidenziando le sue credenziali di cattolicità: non solo si è fatto fotografare con il rosario in mano, ma - a proposito di strumentalizzazione della fede - ha anche girato uno spot elettorale in cui citava Giovanni Paolo II. Questa situazione ha spaccato in due il mondo cattolico americano, mentre - sulla questione Hyde - è intervenuto il capo della commissione pro-life della conferenza episcopale americana, Joseph Naumann. «L'aborto finanziato dai contribuenti rappresenta un fallimento nel servire le donne nella loro maternità, finanziando la disperazione e la morte invece della speranza e della vita», ha tuonato. Tra l'altro, al momento, negli Stati Uniti si sta anche registrando un dibattito sull'opportunità di dare l'eucarestia a Biden: un dibattito su cui aleggia il memorandum del 2004, in cui Joseph Ratzinger esprimeva contrarietà alla comunione per i politici abortisti. E proprio sull'eucarestia ai politici abortisti voteranno, a giugno, i vescovi statunitensi. Del resto, se il presidente della conferenza episcopale americana, Jose Gomez, ha nei mesi scorsi espresso preoccupazione per le posizioni dell'inquilino della Casa Bianca, il prefetto dell'ex Sant'Uffizio, il gesuita Luis Ladaria, ha esortato i vescovi d'Oltreoceano a un atteggiamento ben più conciliante. D'altronde, non è un mistero che i gesuiti - sempre molto critici nei confronti di Donald Trump - nutrano significative simpatie verso Biden. Un Biden che, come detto, ha sposato una posizione nettamente abortista nel 2019, tanto da ricevere, a giugno 2020, l'endorsement della stessa Planned Parenthood: un'organizzazione che intrattiene storici legami con il vicepresidente Kamala Harris e che, secondo il Center for responsive politics, ha dato il 99,7% dei propri contributi elettorali nel 2020 al Partito democratico. Una serie di circostanze che non ha tuttavia scosso più di tanto né i gesuiti americani né quelli nostrani. A gennaio, il direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, esultò per esempio perché -sempre a proposito di strumentalizzazione della religione - il neo presidente aveva una foto con papa Francesco nello studio ovale. Ecco che dunque viene a vacillare una tesi - oggi molto in voga - per cui l'uso della fede a scopi politici sarebbe un'esclusiva della destra repubblicana: un mondo che, si dice, sarebbe fissato soltanto con l'aborto, risultando sordo alla misericordia e ai principi sociali della Chiesa. È giusto sottolineare che non si possa ridurre il cattolicesimo a mero antiabortismo. Ma è altrettanto doveroso riconoscere che un politico che si definisce «cattolico» e «abortista» è un controsenso. Così come sarebbe opportuno rilevare che le strumentalizzazioni non riguardano solo i «teocon», ma anche quei politici cattolici che, sotto il manto dell'ambientalismo e dell'umanitarismo, portano avanti posizioni inconciliabili con la stessa dottrina cattolica. Nessuno obbliga chicchessia a difendere i principi non negoziabili di cui parlava Ratzinger. Ma, se ostenti rosari per prendere voti e poi sottoscrivi provvedimenti abortisti, commetti un atto intellettualmente disonesto. Non è un problema di misericordia, ma di verità.
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.
Charlie Kirk (Getty Images)
Carlo III e Donald Trump a Londra (Ansa)