2024-02-04
Biden si riduce a implorare la Swift
Per il «New York Times» il presidente vuole l’endorsement della popstar. Ma l’effetto, tutto da vedere, potrebbe non spostare nulla. Intanto i giovani sono in fuga dai dem.Sembra che ormai la campagna per le presidenziali americane ruoti attorno a Taylor Swift. Il New York Times ha riportato che il team di Joe Biden starebbe cercando di avere l’endorsement della popstar, mentre alcuni commentatori conservatori affermano che la cantante sarebbe al centro di un piano machiavellico, da attuare al Super Bowl con il fidanzato Travis Kelce, per aiutare la riconferma del presidente in carica. C’è chi, anche dalle nostre parti, già parla di un possibile «effetto Swift»: qualcosa che sarebbe addirittura in grado di favorire decisamente i dem alle prossime elezioni. Eppure c’è forse da dubitare che le cose stiano realmente così. Certo: la cantante ha un successo planetario e, oltre a essere ormai considerata vicina al mondo progressista, è uno dei personaggi più influenti dello star system americano. Per di più, un sondaggio commissionato da Newsweek ha registrato che il 18% dei rispondenti risulterebbe propenso a votare per un candidato appoggiato da lei. Però attenzione: perché non è tutto oro quel che luccica.In primis, il 18% a livello nazionale è una cifra, sì, significativa ma anche potenzialmente irrilevante. Ricordiamo infatti che, per arrivare alla Casa Bianca, non serve la maggioranza nel voto popolare complessivo, ma vincere negli Stati chiave. Ebbene, secondo Real Clear Politics, Donald Trump è attualmente avanti a Biden in quasi tutti gli Stati chiave: Georgia, Wisconsin, Nevada, Arizona e Michigan. In secondo luogo, il sondaggio di Newsweek ha anche rilevato che un 17% dei rispondenti sarebbe orientato a votare in modo contrario a un’eventuale indicazione della Swift. Un altro aspetto da considerare è la sopravvalutazione del peso elettorale delle celebrity. Nel 2016, Hillary Clinton ottenne l’endorsement di Beyoncé, che godeva all’epoca di un’influenza paragonabile a quella attuale della Swift. Ciò non evitò tuttavia che l’ex first lady fosse alla fine sconfitta da Trump.È poi tutto da dimostrare che la Swift abbia un reale »tocco magico» in politica. È vero che nel 2020 diede il suo appoggio a Biden. Tuttavia, siamo sicuri che la vittoria dell’attuale presidente sia avvenuta per quell’endorsement? È una domanda lecita, soprattutto alla luce del fatto che la Swift, nel 2018, diede il suo appoggio a Jim Cooper e a Phil Bredesen: due candidati dem che concorrevano rispettivamente per un seggio alla Camera e uno al Senato. Il primo venne rieletto, mentre il secondo fu sconfitto dalla repubblicana Marsha Blackburn, contro cui la Swift si era schierata esplicitamente. Non è inoltre scontato che la cantante voglia associare nuovamente il suo nome a Biden, che è al momento assai impopolare anche tra gli stessi elettori dem.Nonostante l’appoggio della cantante all’attuale presidente nel 2020, Trump sta oggi guadagnando terreno tra gli elettori più giovani: quella stessa quota elettorale che si suppone maggiormente propensa a seguire le indicazioni di voto della Swift. A dicembre, un sondaggio del New York Times ha rilevato che Trump sarebbe avanti su Biden di 6 punti per quanto riguarda gli elettori sotto i 30 anni. Per l’attuale presidente la situazione non migliora neanche tra i giovani schierati apertamente a sinistra. Secondo Politico, i giovani attivisti climatici che sostennero Biden nel 2020 sarebbero attualmente assai irritati con lui per la gestione della crisi di Gaza. A tal proposito, si registrò una polemica a dicembre, dopo che la Swift aveva assistito a uno spettacolo, i cui proventi erano destinati alla Onlus Anera per gli aiuti ai palestinesi: secondo il Jerusalem Post, si tratta di un’organizzazione controversa e caratterizzata da sentimenti anti israeliani. Va detto che, come sottolineato da Newsweek, non si sa se la Swift abbia effettuato delle donazioni nell’occasione. Tuttavia questo episodio potrebbe riemergere e imbarazzare Biden, qualora la popstar dovesse dargli l’appoggio.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.