2023-10-21
Biden: «Intesa Israele-Egitto Valico aperto in 24-48 ore». E preme per frenare l’attacco
Yoav Gallant alla Knesset: «Tre fasi per distruggerli». Ma l’invasione viene ritardata Eliminato il capo dell’arsenale dei terroristi. Chiesa ortodossa colpita in un raid.Il presidente Usa, Joe Biden, ha raggiunto un accordo con Israele ed Egitto per l’apertura del valico di Rafah, oggi o al massimo domani, quando arriveranno i primi 12 camion di aiuti a Gaza. Il capo della Casa Bianca lo ha annunciato dopo una telefonata con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. La situazione si era nuovamente bloccata ieri, sul versante egiziano del varco, dove aveva voluto esserci anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. «Ho il cuore a pezzi», commentava. Il portavoce del ministero egiziano, Ahmed Abu Zeid, aveva lasciato intendere che la colpa degli indugi sarebbe stata di Israele, che aveva compiuto «attacchi mirati» e rifiutato l’ingresso di aiuti umanitari. «Il valico è aperto e l’Egitto non è responsabile di ostacolare l’uscita di cittadini di Paesi terzi», affermava.L’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari sostiene che i palestinesi di Gaza sono costretti a bere acqua salmastra dai pozzi agricoli e questo «aumenta l’esposizione ai pesticidi», oltre a provocare malattie infettive e mortali. Poi, venerdì sera, l’annuncio dello sblocco imminente. Biden ha promesso aiuti a Netanyahu e ieri al Congresso ha chiesto 106 miliardi di dollari di fondi per l’emergenza in Ucraina, in Israele e per rafforzare il confine Usa-Messico. Sul fronte del conflitto, Israele è certa: annienterà Hamas in tre fasi. L’operazione è stata illustrata a Gerusalemme dal ministro della Difesa, Yoav Gallant, parlando alla Knesset, il Parlamento unicamerale. Il primo attacco su Gaza sarà intenso e prolungato «con l’uso di armi da fuoco e poi con manovre tattiche, il cui scopo sarà quello di assassinare gli operativi e danneggiare le infrastrutture»di Hamas. I combattimenti proseguiranno «con un’intensità minore», ma con il fine di «eliminare i nidi di resistenza». La fase finale prevede la «creazione di un nuovo regime di sicurezza nella Striscia per i cittadini di Israele e per gli stessi abitanti di Gaza», ha concluso Gallant, ricordando che il 7 ottobre «è iniziato il processo di distruzione di Hamas».L’offensiva israeliana è ormai imminente. «L’ordine di entrare a Gaza arriverà presto», ha detto ai soldati il ministro. La decisione «è stata presa», confermava in mattinata l’ambasciatore israeliano in Russia, Alexander Ben Zvi. «Distruggeremo le organizzazioni terroristiche di Hamas e libereremo gli ostaggi. Questo non può essere fatto senza un’operazione di terra». Ma la pressione internazionale per cercare di frenare i piani di Gerusalemme continua. Secondo Bloomberg, Stati Uniti e Unione europea continuano a insistere per rimandare l’invasione di terra, in modo da facilitare le trattative per la liberazione degli ostaggi. Secondo alcune fonti interne, gli israeliani avrebbero accettato di ritardare l’operazione.Al confine con Gaza, circa 100.000 civili sono già stati evacuati dalle loro case nel Nord e nel Sud di Israele. Intanto, l’esercito ha continuato a colpire infrastrutture di Hamas. Le forze di difesa israeliane affermano di aver effettuato attacchi aerei contro i centri di comando dei terroristi e di aver ucciso un agente di alto livello dell’unità di sviluppo. Si tratta di Mahmud Sabih, ingegnere senior e capo unità del dipartimento progetti e sviluppo delle armi strategiche di Hamas.Ieri è proseguito lo scambio di fuoco con Hezbollah lungo tutta la Linea blu di demarcazione con il Libano. Una trentina di razzi sono stati lanciati dal Libano nel Nord di Israele, a ridosso del confine. L’Idf ha risposto con il fuoco di artiglieria e utilizzando droni, «uccidendo un’unità di terroristi che stava sparando colpi di mortaio verso il territorio israeliano», ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari. In tutto, nella giornata di venerdì sarebbero state colpite quattro cellule terroristiche. Se l’azione su Gaza è sempre più imminente, i sostenitori dei terroristi continuano a manifestare contro Israele. Ieri pomeriggio, alla periferia Sud di Beirut, roccaforte del Partito di Dio, circa 2.000 seguaci del partito armato libanese filoiraniano Hezbollah e dell’altro partito sciita libanese, il movimento Amal del presidente del Parlamento, Nabih Berri, si sono radunati per esprimere solidarietà ad Hamas e ai «fratelli palestinesi» di Gaza «e di tutta la Palestina occupata».Non ci sarebbe solo Hamas a voler annientare Israele. Sui social gira un documento dell’autorità palestinese, che nei sermoni del venerdì sacro islamico invitava gli imam a incitare all’odio e alla violenza contro gli ebrei utilizzando l’Hadith genocida: «Il giorno del giudizio non arriverà finché i musulmani non combatteranno contro gli ebrei e li uccideranno. Gli ebrei si nasconderanno dietro le rocce e gli alberi, ma le rocce e gli alberi diranno: “Oh musulmano, oh servo di Allah, c’è un ebreo dietro di me, vieni e uccidilo”». La tensione era altissima anche per la bomba che ha colpito la sala adiacente alla chiesa greco ortodossa di San Porfirio a Gaza, che offriva rifugio a 411 persone. Almeno 17 i morti, tra i quali una tecnica di laboratorio di Caritas Gerusalemme, di 26 anni, uccisa assieme al suo bambino e al marito. Numerosi i feriti. L’esercito israeliano ha riconosciuto di «aver colpito un muro vicino» alla chiesa, mentre cercava di annientare un centro di comando e controllo di Hamas, usato nel lancio di razzi e colpi di mortaio. «Hamas colloca di proposito le sue postazioni in aree civili usate dai residenti della Striscia di Gaza», ha dichiarato Hagari, assicurando che Gerusalemme sta «esaminando l’incidente».
Il vicepresidente americano J.D. Vance durante la visita al Santo Sepolcro di Gerusalemme (Getty Images)
Roberto Cingolani, ad di Leonardo (Getty Images)
Palazzo Justus Lipsius a Bruxelles, sede del Consiglio europeo (Ansa)