2024-09-18
La Diocesi di Vicenza promuove eventi sulla «Bibbia queer»
Il volume vuole «smaschilizzare la Chiesa» e rilancia green e femminismo. I fondi per gli incontri arrivano pure dall’8x1000.L’Ufficio per l’educazione, la scuola e l’insegnamento della religione cattolica della Diocesi di Vicenza promuove convegni pomeridiani su Bibbia Queer e discussioni teologiche ecofemministe. Ne ha dato notizia Ermes Dovico su La Nuova Bussola Quotidiana, segnalando la locandina del ciclo di incontri che si stanno svolgendo nel chiostro della chiesa vicentina di San Lorenzo, dal 9 al 30 settembre, per il ciclo «Donne al pozzo». Dopo l’apertura della rassegna, concentrata sul testo «Smaschilizzare la Chiesa?», con prefazione di papa Francesco, due giorni fa l’appuntamento intorno alla vera da pozzo gotica nel quattrocentesco cortile interno del tempio era per la presentazione di Treeology, sottotitolo In connessione: noi, Dio e l’albero, libro scritto da Elizabeth Green. La scheda di presentazione appare tutto un programma: «Lo sforzo delle teologie ecofemministe è di superare il pensiero dualista che divide la realtà in opposizioni del tipo sacro/profano. Si propongono di adottare un “pensiero ecologico” di connessione totale col pianeta secondo il quale noi siamo “dentro” la natura in modo che la “natura” come “una realtà a noi esterna”scompaia». Giustamente osserva Dovico: «Siamo di fronte a un approccio panteistico e paganeggiante». A parlare del libro c’era Donatella Mottin, insegnante di religione, socia del Coordinamento teologhe italiane e molto attiva all’interno della Diocesi di Vicenza. Lunedì prossimo, tema dell’incontro saranno gli studi di genere e la discussione verterà sul libro Oltre il ritmo binario. Con uno dei due autori, Antonio Autiero, professore emerito di teologia morale all’università di Münster (Germania) parlerà di «Prove di trialogo tra antropologia, etica e studi di genere» la suora orsolina Federica Cacciavillani, presidente dell’associazione Presenza Donna. A chiudere il ciclo di appuntamenti ci penserà Laura Scarmoncin, esperta di studi di genere, che dialogherà con don Dario Vivian sul commentario Bibbia Queer, curato dalla «pastora» Mona West e dal teologo Robert E. Shore-Goss, che si occupa di giustizia ambientale. La nota introduttiva di questo tomo da più di mille pagine (dal costo di 79 euro) è del teologo sudtirolese religioso dei Servi di Maria, Martin M. Lintner, e dell’ex monaca Selene Zorzi, docente di teologia spirituale all’Istituto superiore di scienze religiose di Verona. Don Viviani è il parroco vicentino che indossa la stola arcobaleno, che ha colorato con le bandiere del pride l’altare della sua chiesa San Carlo al Villaggio del Sole, che fa veglie contro l’omofobia e che dichiara: «Dio è un Dio Amore e quindi accoglie anche le persone omosessuali che si amano».Nell’introduzione al tomo si legge che «il termine queer intende riferirsi a tutto ciò che di strambo, storto nel senso di non allineato possa presentarsi in una identità personale. Il Dio biblico è un Dio queer: è eccessivo nel suo amore per gli esseri umani […] e perciò fuoriesce da sé».Già la scelta di presentare la Bibbia Queer in apertura del ciclo di iniziative «La Città delle donne» lo scorso 26 febbraio a Verona, retta dal sindaco pro agenda arcobaleno Damiano Tommasi, era stata fortemente criticata perché celebrare la donna con un tentativo di cancellarla risultava un’operazione bizzarra per non dire mostruosa. Ma è davvero singolare che la Diocesi di Vicenza promuova questi appuntamenti nel suo bollettino News docenti di religione. Così, tra l’intervento del vescovo Giuliano Brugnotto che lamenta «parrocchie, sempre più piccole in un contesto che non è più cristiano come un tempo. Perplessità e senso di smarrimento prende anche noi vedendo sempre più ridotta la presenza alle celebrazioni domenicali, con la fatica di individuare nuove figure di educatori e catechisti per le giovani generazioni».Tra la presentazione di laboratori che insegneranno ai docenti nuove tecniche pittoriche o come realizzare libri, da riproporre in classe agli alunni (in cambio, per ciascun si ricevono 5 crediti formativi nell’area pedagogica) e la locandina di nuove mostre al Santuario di Monte Berico, una pagina intera viene dedicata anche al ciclo gender. «Per questi incontri l’Ufficio diocesano non riconosce crediti» ai professori, si legge sulla newsletter, e meno male. Però non si prendono le distanze dalle tematiche che si affrontano, in netto contrasto con l’insegnamento cattolico. E ancor più scandaloso è che gli eventi siano stati organizzati «anche grazie al contributo del progetto 8×1000 della Chiesa cattolica», come si evidenzia sulla locandina e sul sito di Presenza Donna. L’associazione, che afferma di operare «per la promozione e la formazione delle donne, condividendo la visione cristiana della vita e della persona», e che per la sua attività è stata premiata l’8 settembre al Teatro Olimpico dal sindaco dem Giacomo Possamai, risulta il principale promotore della rassegna, assieme al Coordinamento teologhe italiane, alla Libreria San Paolo Vicenza, al settimanale diocesano La Voce dei Berici e a Radio Oreb, strettamente legata alla Diocesi e definita dal vescovo «autentico strumento di evangelizzazione, entra nelle case con discrezione e diffonde il “profumo di Cristo”». Avrà diffuso anche il ciclo di incontri, provocando sussulti e tormenti nella cattolica Vicenza?
Jose Mourinho (Getty Images)