2019-03-17
Berlusconi respinge le accuse: «Non l’ho mai vista né conosciuta»
Il fondatore di Forza Italia: «Addolorato per la scomparsa di una donna giovane, ma le sue affermazioni erano cose assurde». Però al «Corriere della Sera» Emilio Fede rivela che «alle cene ad Arcore lei c'era». Dopo la notizia orribile della morte di Imane Fadil, e a maggior ragione in presenza di un'ipotesi di avvelenamento, era inevitabile che su questo atroce giallo si accendesse un dibattito dai toni roventi. Ed era altrettanto inevitabile che i cronisti chiedessero un'opinione a Silvio Berlusconi, impegnato in Basilicata (ieri è stato tra l'altro a Melfi) nelle ultime battute della campagna elettorale per le elezioni regionali lucane. E il leader di Forza Italia ha esordito così: «Spiace sempre che muoia qualcuno di giovane». Ma, dopo questa nota umana, due frasi hanno scatenato reazioni contrapposte nei due fronti, quello pro e quello anti Cavaliere. «Quello che ho letto delle sue dichiarazioni», ha detto Berlusconi, «mi ha fatto sempre pensare che fossero tutte cose inventate e assurde». E ancora: «Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato». Il primo versante, cioè il carattere «inventato e assurdo» delle affermazioni della modella marocchina, è quello più agevole da presidiare per chi difende l'ex premier: obiettivamente, almeno l'idea di presenze sataniche, demoniache, evocate dalla giovane nordafricana in interviste e dichiarazioni, appare a dir poco stravagante, o comunque frutto di sensazioni tutte soggettive, di percezioni discutibili e immaginarie, che nemmeno il più scatenato nemico dell'ex premier potrebbe prendere seriamente in considerazione, meno che mai come prova di alcunché. Discorso assai diverso per l'ultima frase del Cav («Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato»). Già da ieri pomeriggio, infatti, sui social si è scatenata una valanga di citazioni dell'intervista rilasciata da Emilio Fede all'edizione di ieri del Corriere della Sera. L'ex direttore del Tg4 ha esplicitamente confermato la presenza ad Arcore della modella: «Non l'ho mai frequentata in privato, l'avrò incontrata due o tre volte ad Arcore, non so chi l' avesse introdotta». E ancora: «Una sera, eravamo ad Arcore, io stavo andando via verso l'una. C'è chi disse: “Il direttore va via, qualcuno vuole un passaggio?". E lo chiese lei. Venne sulla mia auto per un tratto di strada e poi la feci proseguire da sola, le pagai io il taxi». Insomma, una versione assai diversa da quella del Cavaliere. A meno di ipotizzare (è pur sempre astrattamente possibile) che, avendo Imane preso parte a cene con un numero elevato di partecipanti, Berlusconi non si sia mai trovato a parlarle direttamente. Il fronte anti Cav, ancora sui social network e per tutta la giornata di ieri, si è però scatenato anche con altre frecce al proprio arco. In primo luogo, le motivazioni della sentenza d'appello contro Lele Mora, Nicole Minetti e lo stesso Fede, in cui si conferma la presenza ad Arcore della modella più volte. Secondo i magistrati, ci sarebbero telefonate (per un verso della ragazza per farsi dare un passaggio, e per altro verso tra Mora e Fede come commento a una delle serate) che offrirebbero riscontro all'ipotesi della presenza di Imane. Altre telefonate e altre testimonianze (autisti, persone terze, eccetera) attesterebbero che la marocchina avrebbe pure partecipato a una serata a Villa Campari, a Lesa, sul Lago Maggiore. In secondo luogo, gli anti Cav evocano una circostanza (la fonte è però la stessa Imane) in cui Berlusconi avrebbe offerto un aiuto economico alla ragazza, un dono di 5.000 euro: in questo senso, cioè con l'obiettivo di lasciare agli atti una negazione esplicita del fatto, va forse letto uno dei passaggi di ieri del leader forzista («non le ho mai parlato»). In terzo luogo, il fronte anti Berlusconi cita i passaggi in cui i magistrati definiscono Imane credibile, e quelli in cui altri giudici - in una sentenza di assoluzione del Cav - annotano come la testimone abbia riferito anche aspetti non negativi dal punto di vista della difesa di Berlusconi. La sensazione è che sarebbe saggio e intellettualmente onesto per tutti - amici e nemici del Cavaliere - distinguere i piani con razionalità e senso della realtà. Molto difficile credere che Imane non sia mai stata ad Arcore o non abbia partecipato a feste. Resta invece da dimostrare che sia vero proprio tutto ciò che ha raccontato, e che oggi, per evidenti ragioni, non è più in condizione di ripetere o circostanziare. Quanto al terribile giallo sulla morte della giovane, andranno rigorosamente vagliate tutte le ipotesi: avvelenamento volontario da parte di altri, avvelenamento involontario, errore medico o morte per una patologia non ancora chiarita. Auguriamoci almeno di non dover assistere a una rissa politico-mediatica sul corpo senza vita di una povera ragazza.
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