2019-01-27
Berlusconi fa un test su sé stesso. E già che c’è «misura» Calenda
«La Verità» ha visionato un sondaggio preparato dalla Ghisleri per il Cavaliere: le domande servono a capire se gli elettori di Forza Italia credono ancora nel leader, ma anche quanto piaccia il democratico che intanto ha lanciato il listone per le Europee. E sul M5s molta attenzione. La Verità è riuscita a seguire in tempo reale la partenza dell'ultimo sondaggio Euromedia Research, l'istituto di Alessandra Ghisleri, ascoltatissima da Silvio Berlusconi. Abbiamo esaminato molte delle domande rivolte al campione, le cui risposte finiranno sul tavolo del Cavaliere. E vengono fuori sorprese, conferme, dubbi irrisolti almeno su tre fronti. Ai numeri (vedremo quali saranno poi resi pubblici) il compito di fornire alcune risposte. Primo. Il Cav testa sé stesso. Nel momento in cui annuncia la sua ricandidatura, vuole capire se ci sia ancora un «effetto Berlusconi». Le domande sono inequivocabili. Ecco il quesito numero 25 del sondaggione: «Silvio Berlusconi ha dichiarato che sarà candidato alle elezioni europee per il suo partito. A lei quanto piace questa candidatura?». Risposte possibili: «molto, abbastanza, poco, per nulla». Domanda 26, per fare un passo avanti sulla verifica del livello di disponibilità dell'elettore: «Lei pensa che, con la candidatura di Silvio Berlusconi nel suo collegio elettorale, lei voterà per Forza Italia?». Risposte suggerite: «sicuramente sì, probabilmente sì, probabilmente no, sicuramente no». Poi una domanda (la numero 27) che testimonia una certa preoccupazione per lo stato di salute di Forza Italia: «Lei pensa che la candidatura di Silvio Berlusconi potrà rilanciare il brand di Forza Italia?». Anche qui le ipotesi oscillano dal «sicuramente sì» al «sicuramente no», passando per risposte più sfumate. Attenzione alla domanda numero 28, forse la più «politica», nel senso che sembra prefigurare un Cavaliere totalmente ostile alla Lega. E del resto il «Forza Europa» inopinatamente gridato alla fine del videomessaggio dell'altra sera ha già destato un qualche sconcerto in rete da chi (inclusi vecchi sostenitori del Cav) vede malissimo la sintonia della gestione Tajani con Juncker e gli alti papaveri di Bruxelles. La domanda è: «Lei pensa che la candidatura di Silvio Berlusconi possa rappresentare un argine e un freno all'avanzata dei movimenti populisti e sovranisti?». Le due domande successive (e le risposte suggerite) sono forse le più rivelatrici delle paure legate al declino di Forza Italia. Ecco la 29: «Al di là delle sue simpatie politiche e la sua scelta di voto, lei pensa che la scelta di Berlusconi (prima risposta possibile) non sarà decisiva per il suo futuro e quello del suo partito»? Oppure «sia la dimostrazione che Forza Italia non è in grado di esprimere una leadership diversa dalla sua»? Oppure «denoti coraggio: è un combattente che non va sottovalutato, in passato ci ha abituato a clamorose rimonte elettorali». Oppure «sia anacronistica, Berlusconi come altri politici - per esempio del Pd - rappresenta la politica del passato, e il vento è definitivamente cambiato». Oppure «sia rischiosa, se Forza Italia non otterrà un successo sarà la fine definitiva della sua carriera politica». Come si vede, non mancano ipotesi addirittura catastrofiche.Ancora più esplicite le opzioni di risposta alla domanda numero 30 («Secondo lei Forza Italia oggi...».). Ipotesi: «È inesistente, c'è ma non si vede, propone ma non si capisce bene cosa, oggi non rappresenta un'alternativa a questo governo». Oppure «non sta facendo nulla». Oppure «è in difficoltà ma si sta riorganizzando». Oppure «è forte è presente in Parlamento e tra la gente». Come si vede, tranne l'ultima ipotesi, tutte le altre opzioni sono molto cupe, non esattamente un segno di tranquillità rispetto alla gestione attuale. Ma, chiusa la pagina relativa a Forza Italia, veniamo al secondo fronte di ricerca, che fa inevitabilmente pensare alle aperture (poi in qualche modo ricalibrate, ma c'erano state) di figure di primo piano come Paolo Romani. Il Cavaliere fa testare Carlo Calenda. Parla chiaro la domanda numero 31: «L'idea dell'ex ministro Carlo Calenda di creare per le prossime elezioni un listone di centrosinistra che possa aggregare tutte le forze politiche (di sinistra, di centrosinistra, di centro) in difesa dei valori dell'Ue di fronte al rischio di una pericolosa deriva sovranista e populista, secondo lei...». Vedremo tra un attimo le possibili risposte, ma intanto non vi sarà sfuggito l'uso dell'espressione «pericolosa deriva». Ecco le opzioni: «È un'idea giusta e vincente, ormai la contrapposizione è populisti-sovranisti contro europeisti». Oppure «è un'iniziativa che può rivitalizzare l'area di centrosinistra come opposizione ma dal punto di vista elettorale mi lascia perplesso». Oppure «alle elezioni europee c'è il sistema proporzionale, non ha molto senso aggregare tante forze politiche in un unico listone». Oppure «è un'idea pessima e perdente, non farà altro che aumentare i voti dei cosiddetti populisti-sovranisti». E obiettivamente colpisce la somiglianza tra la connotazione pro Ue di Calenda e quella inopinatamente scelta finora dal Cav e dai suoi per Forza Italia. E infine siamo al terzo blocco di domande. E qui la sorpresa aumenta ancora. In pubblico, il Cavaliere attacca duramente i grillini, li presenta come il pericolo che rende inevitabile la sua ridiscesa in campo. Ma poi in privato fa ben otto domande su di loro, o meglio sulla loro opzione per strumenti di iniziativa politica online, un po' per capire un po' (ipotizziamo) per valutare se ci sia qualcosa su cui prendere esempio. Ecco una sventagliata esemplificativa. Domanda 41: «Lei crede che l'utilizzo di piattaforme digitali di partecipazione politica, come Rousseau del M5S, possa avvicinare maggiormente i cittadini alla discussione politica?». Domanda 44: «Lei crede che anche anche gli altri partiti dovrebbero adottare questo sistema?». Insomma, il fondatore di Forza Italia vuole capire la situazione in profondità, e ciò gli fa onore. Una cartina tornasole per noi sarà vedere quante e quali risposte saranno pubblicate. Certo, si intravvedono alcune tendenze assai poco rassicuranti: forte timore per la situazione di Forza Italia, un posizionamento pervicacemente pro Ue, un'attenzione costante al personaggio Calenda, e un'attrazione inconfessabile per alcuni metodi grillini.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)