2023-07-08
Beppe Sala gabelliere. Per entrare a Milano bisogna essere ricchi
Deciso l’aumento del 50% dell’Area C, che passa da 5 a 7,5 euro. Sarà estesa anche nei fine settimana. E dilagano le strisce blu.Milano ormai non è più una città per ricchi, è una città per ricchissimi. Si potrebbe chiamare Paperonopoli. Infatti, abbandonate le periferie, ora ci si sta concentrando sugli inasprimenti dell’Area B e dell’Area C. Questo vuol dire che non solo ci si occupa praticamente zero delle periferie, ma si mettono in seria crisi anche coloro che appartenevano una volta al cosiddetto ceto medio, cioè un ceto che non era ricco ma poteva vivere dignitosamente. Quel ceto che ora, soprattutto se vive al di fuori della circonvallazione esterna, ha molte difficoltà anche solo per spostarsi e venire a lavorare a Milano.Ha scritto giustamente Quattroruote, che certo è il periodico più informato e che può dare valutazioni tecniche non politiche, che il sindaco di Milano Giuseppe Sala, detto Beppe, non può essere certo accusato di incoerenza. Scrive il periodico: «Pochi giorni fa, senza troppi giri di parole, il sindaco di Milano ha preannunciato nuove limitazioni alla circolazione delle auto all’interno del capoluogo lombardo, soprattutto nell’ottica di un riduzione delle quattro ruote»; ora, il primo cittadino rilancia con quella che sarà una vera e propria stangata economica.Ieri si è tenuta una riunione della giunta comunale con all’ordine del giorno il nuovo «pacchetto mobilità», ma si sono sbagliati a usare il vezzeggiativo «pacchetto» perché questo non è un pacchetto è un «pacco» mobilità, con il quale sarà colpito soprattutto chi a Milano viene per lavorare. Non è una novità che molti, anche giovani, rinunciano a venire a Milano per l’insostenibilità dei prezzi. Milano non è una città per poveri ma neanche per coloro che portano a casa dai 1.300 ai 2.000 euro al mese. Con questi soldi, a Milano, ormai fai una vita grama. Per carità, sono scelte politiche, ma bisognerebbe essere più chiari e dire che Milano ha una predisposizione al lusso e alla ricchezza e che sarebbero da sconsigliare esplicitamente, con una presa in carico di responsabilità politica, coloro che vogliono venire o continuare a lavorare nel capoluogo lombardo.Anche se lo dicessero, lo direbbero quando la stalla è ormai aperta (lo è ormai da anni) e i buoi se ne sono usciti, perché è una situazione che, ormai, i cittadini verificano sulla propria spalle e, soprattutto, nelle loro tasche.In concreto. Vi sarà un aumento del 50% del ticket per l’ingresso nell’area C: si passerà da 5 a 7,5 euro al giorno. Facendo conto su 20 giorni lavorativi, si tratta di 150 euro di tassa d’ingresso al mese. Non so se, in giunta e in Consiglio comunale, c’è qualcuno che guadagna 1.500 euro al mese. Per andare a lavorare gli sarà tolto il 10% dello stipendio. Un’ingiustizia talmente palese che provoca una reazione di schifo sapendo da quali tasche usciranno questi soldi.È una indecente iniquità perché se ne fotte dell’articolo 53 della Costituzione, dove si dice che le tasse vanno richieste in base alla capacità contributiva. C’è qualcuno che può obiettare che 150 euro di ticket per entrare in città corrispondono alla capacità contributiva di uno che guadagna 1.500 euro al mese? O non capisce nulla, o è in malafede, o vive su un pianeta diverso dalla Terra, oppure, con un atto di onestà intellettuale grande come un granello di sabbia, deve rispondere no.Da notare che questo incremento insiste su una zona ampia della città, la cosiddetta «cerchia dei Bastioni» e, a quanto si sa, questo provvedimento avrà efficacia immediata. Se lor signori facessero qualche riflessione anche in termini inflazionistici e considerato l’alto numero di persone che saranno colpite da questo provvedimento, capirebbero che esso avrà delle conseguenze non indifferenti dal punto di vista dell’inflazione. Sala ha una compagna, elegante come lui, educata, di buone maniere: la signora Christine Lagarde, detta «Cristina Laguardia». Lei è esperta nell’operare aumenti dei tassi di interesse che stanno letteralmente rovinando l’economia; lui è un esperto negli aumenti che colpiscono severamente i cittadini che lavorano nella città che amministra e che non abbiano almeno uno stipendio che supera abbondantemente i 100.000 euro all’anno.Tutti e due lavorano alacremente per fa aumentare l’inflazione e ,quindi, come conseguenza, far diminuire il reddito dei cittadini. C’è chi disse che l’inflazione è una tassa mascherata. Forse Sala pensa, con la maschera dell’ambientalismo, di mascherare un aumento delle tasse con effetti inflattivi. Milano, ormai, ha dei buchi nel bilancio comunale e quando ci sono buchi di bilancio, dove si vanno a prendere i soldi? Da chi ha di meno. Agendo, cioè, contro il dettato costituzionale che prevederebbe la progressività sia per le imposte sia per le tasse. Da tempo Sala e compagni giustificano questi provvedimenti con motivazioni di stampo ambientalista (si rivolteranno nella tomba i veri compagni e si rivolterà lo stomaco ai pochi compagni ancora sopravvissuti di fronte a questi provvedimenti). Eppoi è pazzesco come da anni ci triturino e liofilizzino gli attributi con manifestazioni continue di preoccupazione per l’aria irrespirabile di Milano ma, dall’altra parte, non forniscono alternative concrete per migliorare le cose, se non continuare a disegnare piste ciclabili (con tutti i casini e i morti che ci sono stati) oppure favorire i monopattini che si muovono in città come vogliono, dove vogliono e quando vogliono senza alcun controllo. Il paradosso, poi, è che la tanto sbandierata apertura della linea 4 della metropolitana da San Babila a Linate ha portato a un impoverimento dei trasporto pubblico cittadino visto che, per evitare la sovrapposizione con la metro, Atm ha provveduto a ridimensionare (tagliare) la linea 73 dell’autobus. Facendo imbufalire i residenti.Oltre a tutto questo, ci sono i nuovi divieti per l’Area C e i prezzi dei biglietti dei mezzi pubblici che sono aumentati. A questo punto, perché non predispongono dei posti di blocco nei luoghi di ingresso dei lavoratori che, una volta appurato che tali cittadini si stanno recando a Milano per lavorare, vengono presi a calci nel culo così da renderli consapevoli ulteriormente che lavorare in questa città non conviene? Il «pacco mobilità» contiene anche l’ipotesi di allargare gli ingressi a pagamento pure al sabato e alla domenica. Immagino con grandissima approvazione dei commercianti.Probabilmente a Sala viene consegnato tutto a casa e non sa che, al sabato e alla domenica, la città accoglie i consumatori. Ci sarà una stangata anche per quanto riguarda le aree di sosta e un’estensione delle strisce blu, che esonderanno nei quartieri periferici. Secondo me ci sono gli estremi per una diagnosi di sadismo verso i poveri e i quasi poveri.Comunque, Sala è di sinistra. A me pare che qui, più che di ideologia, si possa parlare di una sinistra in confusione mentale che non ha effetti, purtroppo, autolesivi ma si scaglia violentemente e sempre sui soliti noti. I milanesi risparmieranno non comprando più abiti o pantaloni perché, prima o poi, non ci sarà più bisogno delle tasche. Sarebbero un inutile orpello.
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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