Benedetto Ratzinger

Benedetto Ratzinger
Benedetto XVI (Marco Secchi/Getty Images)
Ha parlato poco, però quando lo ha fatto ha scolpito i concetti nella pietra. Impose trasparenza e rigore. Il suo percorso è stato disseminato di ostacoli, fino alla rinuncia al pontificato. Nato «come equilibrato progressista,» venne poi considerato un conservatore. Una nomea che non fu determinata dal suo cambiamento, ma da quello di teologi e prelati che hanno fatto di tutto per aggiornare la Chiesa in chiave moderna. Era un gigante del pensiero, sembrava avere un sesto senso nel capire l’evoluzione della società. Più volte mise in guardia il gregge dai pericoli del modernismo a tutti i costi. Gli fu impedito di fare un discorso alla Sapienza, macchia indelebile per l’ateneo.
L’Italia dura solo un tempo. Altra disfatta con la Norvegia
Ansa
A San Siro gli azzurri chiudono in vantaggio i primi 45 minuti con Pio Esposito, ma crollano nella ripresa sotto i colpi di Haaland (doppietta), Nusa e Strand Larsen. Finisce 1-4: il peggior - e più preoccupante - biglietto da visita in vista dei playoff di marzo. Gattuso: «Chiedo scusa ai tifosi». Giovedì il sorteggio a Zurigo.
Alcaraz abbattuto. Sinner è implacabile e mette di nuovo in bacheca le Finals
Jannik Sinner (Ansa)
Il campione italiano si impone a Torino sullo spagnolo in due set: «È stato più bello dello scorso anno». E guadagna cinque milioni.

«Olé olé olé Sinner Sinner». Sarà pure «un carrarmato», un caterpillar, come l’ha definito Massimo Cacciari, ma dopo le Finals che assegnano il titolo di Maestro della stagione, forse non vanno trascurate le doti tattiche e la forza mentale che lo ha fatto reagire nella difficoltà come quelle che ieri hanno consentito a Jannik Sinner di spuntarla al termine di un match combattuto e a tratti spettacolare su Carlos Alcaraz, protagonista di un tennis «di sinistra», sempre secondo l’esegesi del tenebroso filosofo. Il risultato finale è 7-6 7-5. «Senza il team non siamo niente. È stata una partita durissima», ha commentato a caldo il nostro campione. «Per me vuol dire tanto finire così questa stagione. Vincere davanti al pubblico italiano è qualcosa di incredibile».

Il puparo dei Vip che moltiplica pani e cachet
Giuseppe Caschetto (Ansa)
Giuseppe Caschetto è il sommo agente delle star (radical) nonché regista invisibile della tv, capace di colonizzare un format con «pacchetti» di celebrità. Fazio e Gruber sono suoi clienti. Ha dato uno smacco al rivale Presta soffiandogli De Martino. «Guadagno fino al 15% sui compensi».
Dal 2000 le quotazioni fondiarie valgono oltre il 20% in meno, depurate dall’inflazione. Pac più magra, Green deal e frontiere aperte hanno fatto sparire 1,2 milioni di aziende.


«Compra la terra, non si svaluta mai», dicevano i nonni. E non solo. A livello nominale in effetti è vero: i prezzi dei terreni salgono. Se però guardiamo le quotazioni togliendo l’inflazione si nota che dal 2000 i valori sono crollati di oltre il 20%.

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