2025-02-07
Missione compiuta: Milano come Gotham City. L’ex capo della polizia lascia l’incarico (e Sala)
Franco Gabrielli (Imagoeconomica)
Il consulente per la sicurezza meneghina lascia l’incarico (brama una discesa in campo?). Sala: «Abbiamo fatto un grande lavoro». Ossia piazzare qualche ghisa in più per strada mentre la criminalità è a livelli record.«Missione completata». Nel giorno dell’addio di Franco Gabrielli da consulente per la sicurezza del Comune di Milano, Beppe Sala gioca il jolly e trasforma la capitale italiana del crimine (statistica Sole 24Ore settembre 2024) in una Macondo dove piovono petali di fiori gialli. Poiché la narrazione è la sua specialità, non fatica a modellarla e a vestire da trionfo una ritirata strategica, quella dell’ex capo della polizia relegato per 15 mesi sul sofà. Non è chiaro quale missione sia stata completata, visto che la metropoli tascabile resta la città con maggior numero di reati (7.000 segnalazioni ogni 100.000 abitanti), con il record di furti e rapine, con le denunce in crescita del 4,9% rispetto al periodo pre Covid, terza per violenze sessuali e quinta per spaccio di stupefacenti.Poiché il principio di realtà non è mai stato un punto forte della Milano glam, Vanity Sala è molto soddisfatto e lo sottolinea a un evento a un anno dai Giochi invernali Milano-Cortina. «Era un addio concordato e programmato fin dalla sua nomina a titolo gratuito. Con Gabrielli è stata una collaborazione meravigliosa. Sono estremamente grato a Franco anche per quello che mi ha insegnato, un rapporto umano davvero eccellente. Abbiamo fatto un grande lavoro». Stupore diffuso, imbarazzo di chi ha stampato i terrificanti dati in testa, ma il borgomastro tira dritto: «Lui aveva un incarico, supportarmi in una transizione che riguardava il corpo della polizia locale e l’integrazione con gli altri corpi di polizia. Oggettivamente il cambiamento si vedrà con il tempo, ma intanto abbiamo il 15 per cento in più di vigili per strada di sera e il 30 per cento di giorno. Abbiamo ripristinato l’antica ma sempre efficace idea del vigile di quartiere e abbiamo gestito una transizione organizzativa non semplice. Non so se sarei riuscito in questa impresa senza Franco, quindi gli sono solo grato e capisco che, completata la missione, lui adesso penserà a qualcosa d’altro che non conosco». Potrebbe perfino essere una candidatura nel centrosinistra per sostituire proprio Sala nel 2027. Gabrielli è stato prefetto di Roma, direttore dei servizi segreti interni, sottosegretario alla sicurezza nel governo di Mario Draghi. Ma per l’inner circle che decide è troppo di centro e troppo poco di sinistra nella Milano socialista con prole gruppettara. In più il suo arrivo fu digerito male dal Pd che lo considerò uno dei soliti colpi di marketing di Sala con effetti imbarazzanti per i ruoli istituzionali già incaricati di affrontare il problema: l’assessore alla sicurezza Marco Granelli e l’allora capo dei vigili Marco Ciacci, poi sostituito non senza mal di pancia da Gianluca Mirabelli. Quando Gabrielli arrivò ai primi di ottobre 2023, il sindaco lo presentò così: «Ho portato a casa il migliore che c’è». Un Cristiano Ronaldo, un supereroe in grado di proteggere i cittadini, Batman. Ma invece che da centravanti l’ha usato da raccattapalle perché la sinistra al governo della città non poteva permettergli nulla di sostanziale. Non un maggiore presidio davanti alle stazioni; non una deterrenza nei luoghi della movida (quartieri Garibaldi, Isola, Navigli); non controlli a tappeto nelle periferie vessate dalle baby gang; non una mano ferma contro le borseggiatrici seriali sulle linee metropolitane; non l’uso della legge per i centri sociali protetti da Pierfrancesco Majorino; non l’utilizzo all’americana o alla francese del Taser; non le ronde nei parchi dello spaccio. Tutte cose di destra, signora mia.La giunta da convegno di sociologia (non per niente l’incarico di Gabrielli era «consulente per la sicurezza e la coesione sociale») lo ha sopportato con cortesia e degnazione ma non gli avrebbe permesso nessuna operatività per evidenti problemi di consenso presso l’anima radical di Gotham City. E lo ha applaudito una sola volta. Quando con un’uscita sconcertante della quale forse si è pentito, ha fatto la recensione del lavoro dei carabinieri sul caso Ramy: «L’inseguimento non è stato fatto in modo corretto, non si può mettere in pericolo una persona perché scappa». Neanche Lia Quartapelle. La mesta uscita di scena mascherata da marcia trionfale dell’Aida ha suscitato la reazione delle opposizioni. Samuele Piscina, segretario provinciale della Lega: «Non stupisce che Gabrielli scappi da Milano abbandonando la nave che affonda come Schettino fece con la Costa Concordia. Non ha particolarmente inciso a Milano, probabilmente non per suo demerito, ma per l’incompatibilità di visione con la sinistra milanese. Ha cercato di parare qualche colpo anche difendendo l’indifendibile e arrivando ad attaccare i carabinieri. Davvero troppo rovinarsi un’intera carriera solo per seguire l’amico di merende Sala». Riccardo De Corato, deputato di Fdi: «L’abbandono di Gabrielli è l’ennesimo fallimento di Sala e della giunta di centrosinistra che dal 2016 a oggi non ha saputo dare le giuste risposte. Se qualcosa è cambiato in questi 15 mesi, lo ha fatto in peggio».Così dopo un anno e mezzo da convitato di pietra, Gabrielli ha salutato e si è riappropriato della sua vita. Con un lascito non propriamente nuovo: il ritorno del vigile di quartiere. Quei ghisa (nel mandato di Letizia Moratti erano 500 come quelli di cui adesso parla Sala) che proprio la sinistra milanese - con l’arrivo di Giuliano Pisapia 15 anni fa - decise di smantellare perché ritenuti «una presenza invasiva». Disturbavano i ladri e gli spacciatori.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)