2025-10-31
        Barista resta invalido dopo il vaccino: «Ma è Sileri a chiedere i danni a me»
    
 
        L’ex viceministro e sottosegretario della Salute Pierpaolo Sileri (Ansa). Nel riquadro Marco Florio
    
Dall’ex viceministro, scriveva su Facebook, «nemmeno il mio cane farei visitare». Uno sfogo pubblicato in seguito a ictus e semiparalisi rimediati a causa dell’anti Covid. Il medico ora esige 13.500 euro entro 15 giorni.Pierpaolo Sileri, l’ex viceministro e sottosegretario della Salute quando c’era la pandemia, ha chiesto di essere risarcito da un uomo rimasto gravemente danneggiato dal vaccino Covid. Non è uno scherzo, ma la storia di Marco Florio, 55 anni, ex barman, atleta agonista fino a quando non ha fatto la seconda dose di Pfizer. L’uomo, di Ventimiglia, a cinque giorni dalla puntura fatta a luglio del 2021, ha avuto due sincopi e altri gravi sintomi, come scosse elettriche e una debolezza che non riusciva a farlo stare in piedi, culminati dopo un mese di sofferenze e umiliazioni, visto che lo scambiavano per un malato psichiatrico, nonché dopo fiumi di soldi spesi in inutili esami, in un ictus, che lo ha reso invalido. Ebbene, il signor Marco, mentre si trovava ridotto in quelle condizioni dopo aver fatto quello che il governo ordinava di fare agli ultra cinquantenni, si era rivolto su Facebook a Sileri, che come noto è un medico, scrivendo che lui da Sileri «neanche il cane ci avrebbe portato a far visitare». Un commento che Florio aveva scritto mentre faceva i conti con la semiparalisi causata dal siero e nel frattempo sentiva in televisione Sileri che continuava a dire che il vaccino Covid era sicuro, che non era vero che fosse sperimentale, che non esistevano gli effetti avversi e che il governo avrebbe reso «la vita difficile ai no vax». Insomma, Florio aveva le sue ragioni per dichiarare pubblicamente la sua disistima per Sileri, ma quest’ultimo si è offeso, decidendo appunto di sporgere querela per diffamazione contro il signor Marco Florio. A quel punto Florio, tramite il suo avvocato, ha voluto informare il viceministro di quanto gli era capitato, sperando che Sileri si mettesse, come si suol dire, una mano sulla coscienza, ma non c’è stato niente da fare: Sileri ha deciso di continuare l’azione legale, anche dopo che la procura ha chiesto l’archiviazione ritenendo che Florio abbia solo espresso il suo pensiero e non diffamato nessuno. È di ieri l’ultima telefonata che Florio ha ricevuto dal suo avvocato Simona Lipari: lo ha informato di una recente lettera scritta dall’avvocato di Sileri, Luigi Seghi, in cui l’ex viceministro chiede perentoriamente il versamento di 13.500 euro, entro 15 giorni, in quanto, scrive l’avvocato dell’ex viceministro, «il prof Sileri stante la Sua qualifica e il ruolo svolto ha malamente recepito gli apprezzamenti gratuitamente lesivi del suo onore e del decoro», affermando che Sileri avrebbe, a suo dire, «subito danni» (lui!), e annunciando che in caso di mancato risarcimento Sileri procederà contro il signor Florio anche in sede civile.«È davvero una vergogna. Lui mi ha rovinato la vita e vuole essere risarcito da me!», dice Florio, che a causa dei danni ormai permanenti che gli ha causato il vaccino ha perso pure il lavoro da barman e per deambulare ha bisogno di un bastone, ha lesioni cerebrali con un’invalidità riconosciuta del 67% e ha dovuto accettare che la sua vita sia stata stravolta. Non può neppure più deglutire cibi duri, si è sottoposto a sette gastroscopie e davanti a sé ha un’esistenza futura che si presenta come un calvario. «Uscire di casa è una fatica tutte le volte», continua Florio, «e devo spendere soldi per controlli e visite mediche visti i tempi di attesa della sanità pubblica. Adesso riesco a camminare a stento ma sono stato in sedia a rotelle per tre anni. Ovviamente addio gare di corsa. Pensate che gareggiavo in triathlon a livello internazionale. Mi aspettavo che Sileri dopo aver saputo che io sono un danneggiato da vaccino avrebbe fatto un passo indietro. La Asl di Imperia ha riconosciuto la correlazione, ho il documento dove è scritto che la mia sintomatologia è insorta dopo la seconda dose di Pfizer. Allora, adesso sono io che farò causa. Che faccio sennò, do io soldi a uno che mi ha distrutto la vita? Che mi ha obbligato a farmi il vaccino? Che raccontava bugie sul fatto che non provocasse effetti collaterali? Sono molto arrabbiato. Anche perché vedo che intorno a me tanta gente sta male e muore a causa vaccini anti Covid, ma i politici continuano su questo a prenderci in giro dicendo che bisogna ancora vaccinarsi contro il Covid e che gli effetti avversi non esistono e che noi siamo degli attori e dei bugiardi. Noi siamo quelli che abbiamo fatto le spese delle bugie che ci hanno raccontato le autorità sanitarie e i vari virologi da salotto. Ora vorrebbero che continuiamo a pagare per quello che hanno fatto loro, stando pure zitti. Io non lo farò».
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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