2025-08-15
La balla della destra che ha creato più insicurezza
Walter Veltroni (Imagoeconomica)
Ho scritto ieri quel che penso a proposito delle ricette con cui Walter Veltroni vorrebbe combattere la criminalità. Se torno sulla questione però è per ribattere, dati alla mano, all’affermazione secondo cui gli italiani non si sarebbero mai sentiti così insicuri da quando la destra è al governo. Quella scritta sul Corriere della Sera dall’ex vicepresidente del Consiglio ai tempi di Prodi, ed ex segretario del Pd quando i cattocomunisti ancora sognavano di governare l’Italia, è una frase subdola.Con cui non si dice che le cose siano peggiorate ora che a Palazzo Chigi c’è Giorgia Meloni, ma lo si lascia intendere. «Gli italiani non si sono mai sentiti così insicuri» è un’affermazione che non attinge ad alcuna statistica, ma semplicemente a una sensazione. Dunque non si parla di fatti, ma delle impressioni di un politico che per l’occasione si è trasformato in opinionista del quotidiano della borghesia italiana.Tuttavia, si dà il caso che dalla prima Repubblica a oggi sia invalsa l’abitudine da parte del ministero dell’Interno di diffondere i dati dei reati e della loro repressione, allo scopo di fare il punto sul controllo della criminalità e sull’azione delle forze dell’ordine. Di solito queste informazioni vengono fornite dal ministro in persona, con un’intervista. In questo caso i vertici del Viminale hanno preferito un semplice comunicato, forse perché i numeri si commentano da soli. Riassumo le cifre più importanti, cominciando da quelle che riguardano i reati di maggiore allarme sociale. Al 31 luglio, rispetto allo stesso periodo di un anno fa, le violenze sessuali sono in calo del 17,3 per cento, le rapine del 6,7, i furti del 7,7. Crescono solo gli omicidi, del 3,8 per cento, mentre calano i femminicidi (meno 1,6 per cento), aumentano gli ammonimenti del questore per stalking e violenze domestiche (più 70,6 per cento).Per quanto riguarda la prevenzione, sono aumentati i controlli e gli allontanamenti (il 74 per cento riguarda persone straniere), ma quel che più conta, c’è una sostanziale stabilità degli sbarchi di immigrati rispetto all’anno precedente, con una diminuzione riguardo al 2023. Le partenze da Libia e Tunisia si sono più che dimezzate in confronto all’anno scorso e i rimpatri sono cresciuti del 12 per cento. E, soprattutto, sono scese del 22 per cento le domande di asilo e aumentati del 58 per cento i provvedimenti di diniego della concessione della cosiddetta protezione umanitaria. Detto in altre parole, arrivano meno immigrati, ne rispediamo a casa di più, e abbiamo dato un giro di vite anche alle pratiche di asilo politico. In sintesi, non sono ancora risolti tutti i problemi, ma per la prima volta dopo anni si capisce che nonostante le difficoltà di cui parlavo ieri (cioè sebbene ci sia una giurisprudenza che favorisce i clandestini e una parte dell’establishment italiano che fa il tifo per gli immigrati, a cominciare dal capo dello Stato) la strategia del pugno duro comincia a funzionare.Altro che investire nelle periferie, come vorrebbe fare Veltroni, cercando di riparare con i soldi del ponte sullo Stretto alle follie di amministratori e archistar di sinistra. Non è il buonismo che garantisce più sicurezza ai cittadini, ma la legge. Anzi: la mano della legge. E infatti, tra le notizie diffuse dal Viminale c’è l’assunzione di quasi 40.000 uomini delle forze dell’ordine, con oltre 4.000 persone in più rispetto al turnover. Sono i poliziotti e i carabinieri a combattere i criminali e a restituire la sicurezza ai cittadini. Non le chiacchiere di Veltroni e compagni.
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