2024-01-30
La storia della rapina del secolo in Cile diventa una serie Netflix
True
Un’altra storia da cliché, in cui la realtà sia così rocambolesca, così grande e illogica da superare per magnificenza ogni più sfrenata fantasia. Baby Bandito, su Netflix dal 31 gennaio, è l’Everybody loves diamonds della piattaforma: la cronaca di un furto spettacolare quanto un colpo di Houdini.Non c’è, però, Anversa nella serie Netflix. Non ci sono i grattacieli, la preziosa esclusività del distretto dei diamanti. Non c’è la progettazione meticolosa di Leonardo Notarbartolo, una squadra organizzata con scrupolo militare. Baby Bandito, ispirata alla storia (vera, verissima) di Kevin Olguín Sepulveda, sembra frutto di un’improvvisazione cui la logica non accorderebbe alcun lieto fine. Forse, una risata. Ladri senza mestiere, abbordaggi da film, carichi preziosi. Roba che, a rigore, dovrebbe essere preludio della tragedia. Roba, però, che nel 2014 ha portato un ventenne con la mania dello skateboard a rubare undici milioni di dollari, per volatilizzarsi poi nel nulla. Il Cile, allora, ha gridato alla rapina del secolo, la più grande mai tentata nel Paese. Kevin Olguín Sepulveda è stato ribattezzato «el niño de oro», «il ragazzo d’oro», sfuggito alle indagini dei Carabiñeros de Chile. In patria, è diventato una sorta di leggenda. E niente, nemmeno l’arresto due anni più tardi, ha saputo intaccarla. Il ventenne, che la mattina del 12 agosto 2014, autista di un commando di undici, ha dato l’assalto ad un portavalori della Brinks nell’aeroporto Arturo Merino Benítez di Santiago, è tornato in Cile da re. E della sua vicenda, della corsa matta oltre i confini del Sud America, verso l’Europa, la Francia, l’Italia e la Spagna, è pronta a raccontare la serie televisiva. Baby Bandito è la cronaca di una fuga da film. Kevin Olguín Sepulveda, dopo aver derubato il portavalori per l’equivalente di undici milioni di dollari americani, ha lasciato il Cile. Come, con quale fretta e quali aiuti, non è mai stato chiarito. Diversamente dai compagni, arrestati quasi tutti a pochi giorni dalla rapina, lo skater si è volatilizzato nel nulla. D’improvviso, è comparso in Europa. Uno stuolo di false identità, soldi – tanti – spesi per soggiorni di lusso, la fidanzata sempre al suo fianco. Kevin Olguín Sepulveda ha visitato Parigi prima di fermarsi in Italia, a Milano, nascosto nel cosiddetto «barrio» di via Padova, tra palazzoni e appartamenti sovraffollati, i connazionali pronti a difenderlo. Era l’anno dell’Expo, però, e il Cile come tanti Paesi aveva deciso di inviare un proprio cronista a seguire l’evento. Il giornalista, a Milano, ha deciso di lavorare su un doppio binario, l’Esposizione Universale da una parte, la ricerca di tracce cilene dall’altra. Voleva documentare come vivessero gli espatriati, dove. E, per quel che poi è stato derubricato a coincidenza, ha finito per bussare ad una porta di via Padova. Alla porta. Era l’appartamento di Sepulveda, quello in cui viveva latitante. Il cronista non lo cercava, nemmeno sapeva potesse trovarsi lì. Ma quel «toc toc» casuale è bastato a mandare in allarme il ladro. Che, fatti i bagagli, è partito per la Spagna: Barcellona, le compagnie sbagliate e la fine della fuga. Il ventenne, che alla polizia non avrebbe mai detto dove fosse finita la sua parte di bottino, è stato arrestato nella zona del parco Guell, a Barcellona. Bazzicava i dintorni con due ladri d’appartamento, e galeotte gli sono state le impronte. Forse, anche una soffiata.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.