2022-06-16
Auto, immatricolazioni giù del 12,5%
La rilevazione in Europa negli ultimi dodici mesi. In sofferenza pure il gruppo Stellantis che segna -14,6% sulla vendita nello stesso periodo. Il centro Promotor: crisi dilagante.Continua la retromarcia del mercato dell’auto nel vecchio continente. A maggio in Europa (area commerciale che corrisponde all’Ue, ai Paesi Efta e al Regno Unito) sono state immatricolate 948.149 auto, il 12,5% in meno dello stesso mese del 2021. Nei primi cinque mesi, complessivamente, le immatricolazioni - secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei - sono state 4.531.598, in calo del 12,9% sull’analogo periodo dell’anno scorso.Il gruppo Stellantis ha venduto a maggio in Europa 191.489 auto, il 14,6% in meno dello stesso mese del 2021. Mentre da inizio anno la multinazionale con dna italiano ha immatricolato complessivamente 871.604 vetture, con un calo del 22,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.«Mentre nelle massime istanze istituzionali dell’Unione Europea si continua a discutere delle magnifiche sorti e progressive dell’auto elettrica, nessuno è in grado di prevedere quando e come verrà superata la gravissima crisi che si è abbattuta sul mercato dell’auto italiano ed europeo con la pandemia e con tutte le altre sciagurate vicende che l’hanno seguita tra cui, in primis, la mancanza di componenti indispensabili per la produzione di auto», denuncia il centro studi Promotor. In Italia, che fa parte della pattuglia dei cinque grandi dell’area, nel periodo gennaio-maggio le immatricolazioni sono in calo del 38,9% sul gennaio-maggio 2019. Sempre nei primi cinque mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, si registrano cali del 43,3% in Spagna, del 35,8% in Francia e del 33,5% in Germania. In nessun Paese si prevede una inversione di tendenza. Ma non è tutto. Sulla base del risultato dei primi cinque mesi, la stima accreditata da alcuni analisti internazionali indica che nel 2022 il mercato dell’Europa occidentale possa scendere sotto i 10 milioni di auto vendute, con una perdita di circa 1/3 rispetto ai numeri del periodo pre-pandemia e -7,4% rispetto al 2021, è invece la stima dell’Unrae. Le perdite - spiega - potrebbero essere superiori se il conflitto in Ucraina dovesse prolungarsi e se il rallentamento della catena degli approvvigionamenti dovesse peggiorare per le decisioni della Cina in relazione all’epidemia da Covid 19. Per il direttore generale Andrea Cardinali «il termine di 180 giorni per immatricolare le auto incentivate è irrealistico nell’attuale crisi delle catene di fornitura, ma soprattutto l’esclusione dal beneficio proprio delle persone giuridiche, motore naturale della transizione. Una categoria già penalizzata da un trattamento fiscale che ne mina la competitività internazionale, con limiti esigui di detraibilità Iva e deducibilità dei costi per le auto in uso promiscuo». «Peraltro nonostante l’esclusione di metà della platea di possibili beneficiari, le dotazioni di fondi per i veicoli con la spina - che quest’anno dovrebbero risultare adeguate, ma solo grazie al ritardo nella partenza - si annunciano già largamente insufficienti per gli anni a venire», ha concluso Cardinali.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.