2023-05-18
Atelier fotografico Manassé: la Vienna degli anni Venti in mostra al MART di Rovereto
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La storia dello studio fotografico più popolare della Vienna degli anni Venti raccontata (sino al 18 giugno) in un percorso espositivo di 120 immagini, spezzoni di film, riviste e libri che rievocano l’atmosfera mondana e sfavillante dell’Austria di inizio secolo, l’epoca d’oro della secessione viennese e di profonde trasformazioni sociali e culturali.Ritratti di donne. Nudi soprattutto. Immagini sensuali di una femminilità misteriosa e languida, magnetica e provocante, a tratti ironica. Mai volgare. Qualche volta surreale. Ma anche di una femminilità moderna e consapevole, emancipata, sessualmente libera, che vede le donne portare i capelli corti, vestire abiti maschili, fumare, guidare l’automobile. Sono queste le donne che, nella Vienna frivola e modaiola degli anni ’20 - nonostante le profonde tensioni politiche e sociali e le dittature europee alle porte – fanno a gare per farsi immortalare da Olga Spolarits (origini nobili e un passato da attrice) e Adorjan Wlassics, la coppia di coniugi ungheresi che nel 1920, proprio nella ex capitale dell’impero austro ungarico, diede vita all’Atelier fotografico Manassé.Se le origini di questo nome, Manassè, non sono ancora del tutto chiare (potrebbe riferirsi al personaggio biblico Manasse, Re di Giuda, oppure essere un omaggio ad Adorian Manassè, protagonista di un romanzo ungherese di grande successo), vero è che la fama e il prestigio dell’Atelier superano ben presto i confini austriaci e conquistano altre città europee, Berlino e Parigi in primis : davanti all’obiettivo di Olga e Adorjan non passano solo le attrici e le ballerine più famose del tempo, modelle e dive del cinema muto, ma anche donne ( e uomini) alto borghesi e blasonate. Farsi fotografare diventa una moda e una foto con il brand dei coniugi Wlassics uno status symbol . Glam e trasgessive, eleganti e umoristiche, uniche nel panorama fotografico di quegli anni, le loro immagini sono pubblicate dai magazine di tutta Europa, affascinando per la modernità e la stravaganza dei raffinati fotomontaggi, anacronistici e impensabili per i nostri giorni, ma di grande effetto allora: donne con ali di farfalla trafitte da uno spillone, chiuse all’interno di portasigarette o prese con una pinza come fossero zollette di zucchero da tuffare in una tazzina di caffè… Il gusto dei coniugi ungheresi piace. Anzi, fa letteralmente impazzire e per farsi ritrarre da loro (non dimentichiamoci che, nella ritrattistica, l’avvento della fotografia ha letteralmente sostituito la pittura) i clienti si mettono in fila, spesso litigando mentre aspettano il loro turno.Una storia davvero unica e particolare quella dell' Atelier Manassé, storia partita dall’Austria ed arrivata sino ad a Hollywood, e che Cabaret Vienna, l’originale mostra allestita nei moderni spazi del MART di Rovereto (nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, curata da Claudio Composti e suddivisa in cinque sezioni tematiche), si propone di raccontare e far conoscere al grande pubblico, dopo un lungo oblio e la recente riscoperta.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)