2022-06-06
Asse Ue-Conte per il salario minimo. Landini disco rotto: «Alzate le tasse»
Bruxelles oggi approverà la direttiva sugli stipendi. Il grillino fa il tifo: «Alcuni politici ritengono normali i compensi da fame, il M5s no». Il segretario della Cgil rincara: «Più imposte su extraprofitti e rendite».Oggi l’Europa potrebbe arrivare a un accordo politico sull’introduzione del salario minimo proposto dalla Commissione europea nel 2020 e già approvato (il 25 novembre 2021 con 443 voti a favore, 192 contro e 58 astensioni) in prima lettura dall’Europarlamento e dal Consiglio, mentre in Italia si continua a discutere sul salario minimo a causa dei numeri sconfortanti che vengono dall’aumento dell’inflazione e del debito, spinti prima dalla pandemia e poi dalla crisi aperta, tra mancanza di materie prime e corsa del gas, come conseguenze della guerra in Ucraina. BrunettaAnche se stanotte a Strasburgo ci sarà il round decisivo di negoziati tra le istituzioni europee (Commissione, Parlamento e Consiglio Ue) per l’approvazione finale, l’imposizione di una paga minima per legge non piace proprio a tutti, a cominciare dai sindacati che vedono minacciata la contrattazione collettiva. A oggi il «minimum wage» non è legge soltanto in sei Paesi: Italia, Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia. La proposta del Parlamento Ue mira a stabilire i requisiti di base per garantire un reddito che permetta un livello di vita dignitoso per i lavoratori e le loro famiglie. Due le possibilità: un salario minimo legale (il livello salariale più basso consentito dalla legge) o la contrattazione collettiva fra i lavoratori e i loro datori di lavoro. Inoltre, il Parlamento Ue vuole rafforzare ed estendere la copertura della contrattazione collettiva obbligando i Paesi con meno dell’80% dei lavoratori coperti da questi accordi a prendere misure efficaci per promuovere lo strumento. Già ai tempi del governo Conte bis il M5s aveva presentato un disegno di legge che fissava la paga minima a 9 euro lordi all’ora. Una soglia che non cambierebbe le cose, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, in base ai quali la retribuzione oraria in Italia è già oggi superiore ai 9 euro lordi nei contratti nazionali collettivi del lavoro delle principali associazioni sindacali e datoriali. Sabato, dal Festival dell’Economia di Trento si è levata la voce critica contro l’imposizione Ue del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta: «Il salario minimo per legge non va bene perché è contro la nostra storia culturale di relazione industriali. Non buttiamo il bambino con l’acqua sporca e valorizziamo le nostre relazioni industriali, il salario non può essere moderato ma deve corrispondere alla produttività». Pronta la risposta del leader dei pentastellati Giuseppe Conte: «Il salario minimo forse non è nella cultura di alcuni politici. Se per alcuni politici è normale prendere paghe da fame, paghe di 3,4 euro l’ora, allora diciamo che la politica di M5s non è questa e non lo accetteremo mai fino a che non sarà approvato il salario minimo. Queste sono paghe da fame». Brunetta però per rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie propone di agire sul cuneo fiscale, e «prendere l’extra gettito dell’Iva sui beni non di largo consumo e utilizzarli per tenere basse le aliquote per quelli di largo consumo». Di extraprofitti e bonus governativi ha parlato ieri anche il leader della Cgil, Maurizio Landini nella trasmissione Mezzora in più, ribadendo la ricetta del sindacato per combattere la crisi economica e aumentare i salari: una patrimoniale. «I 200 euro una tantum in busta paga decisi dal governo non bastano: serve aumentare la tassazione sugli extraprofitti, aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie e dare il via a un contributo di solidarietà per cui chi ha di più sostiene chi ha di meno. La situazione sociale ed economica è esplosiva, servono misure straordinarie. Ci sono due strade e mezzo: innanzitutto rinnovare i contratti e, quindi, qui c’è un ruolo che devono avere anche le imprese. Per gli aumenti contrattuali non si può prendere come riferimento l’indicatore depurato dall’energia. L’aumento sia almeno collegato all’inflazione effettiva. C’è poi bisogno di agire sul fisco nell’immediato con una maggiore tassazione sugli extraprofitti e sulle rendite finanziarie. Non è inoltre scandaloso affrontare questa situazione con un contributo di solidarietà, che non è una patrimoniale. Poi fare una vera e propria riforma fiscale».Bonomi «Abbiamo lanciato il Patto per l’Italia, per realizzarlo bisogna sedersi a un tavolo. Le nostre proposte sono chiare, quelle degli altri ancora non le ho sentite». Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ieri ha ribadito: «Noi proponiamo di tagliare le tasse sul lavoro mentre le proposte del ministro Andrea Orlando non le ho ancora sentite. Quando riceverò una proposta seria e articolata, e se è migliorativa rispetto alla mia, sono pronto a firmarla». Bonomi ha poi aggiunto: «È opportuno abbassare il costo del lavoro e mettiamo i soldi in tasca agli italiani. E questo è strutturale, le risorse ci sono. Non fosse altro che questo Paese paga 1.000 miliardi di spesa pubblica».Cauto il ministro del Lavoro, che vuole «intervenire subito», in attesa però di una legge di carattere più organico: «Io ho avanzato una proposta», ha detto Orlando, ed è quella di usare come parametro del salario minimo i contratti maggiormente rappresentativi dei diversi settori».