2020-09-06
Arcuri si nasconde dietro i banchi fantasma
Domenico Arcuri e Roberto Speranza (Ansa)
Il commissario annuncia lo scioglimento per problemi tecnici del contratto con l'azienda vincitrice dell'appalto da 45 milioni. Ma non spiega le anomalie nell'aggiudicazione della gara a una società che ha appena 4.000 euro di capitale di cui solo 100 versati.«Il contratto con la ditta Nexus made srl per la fornitura di banchi scolastici ad altezza variabile non è stato mai perfezionato ed è stato, comunque, già ritirato dal commissario straordinario per l'emergenza Covid-19». Poche righe, inviate da Invitalia, l'agenzia nazionale per lo sviluppo d'impresa di cui rimane amministratore delegato Domenico Arcuri, ieri precisavano la fine dei rapporti con l'azienda di Ostia che secondo un'interrogazione della Lega risulta tra le undici, ancora misteriose ditte vincitrici dell'appalto per la fornitura di due milioni di banchi monoposto e 350.000 sedute innovative. La Nexus di via Capitan Consalvo 2, sul litorale romano, si occupa di «diffusione, promozione, organizzazione e gestione di manifestazioni, eventi, fiere, congressi», eppure si è impegnata a fornire 180.000 banchi per un importo di 44,6 milioni di euro. Con un capitale sociale di 4.000 euro, 100 dei quali versati dall'amministratore unico Franco Aubry, la Nexus doveva consegnare 20.000 banchi tra pochi giorni, il 12 settembre, e 160.000 il 31 ottobre. La precisazione alla Verità, stranamente comunicata da Invitalia e non dalla presidenza del Consiglio dalla quale dipende il commissario Arcuri, ricordava che «la procedura di gara adottata (aperta, semplificata e d'urgenza) prevede che la stazione appaltante abbia trenta giorni di tempo per effettuare le verifiche di legge sia di tipo amministrativo sulla società, sia di tipo tecnico sui prodotti offerti. In caso di esito negativo, si può non concludere o risolvere il contratto. In particolare, le verifiche effettuate sui prodotti offerti dalla Nexus made srl hanno evidenziato che i banchi, di cui si è richiesto un prototipo, non corrispondevano alle caratteristiche indicate in sede di gara». Se i banchi non erano conformi, il commissario straordinario ha fatto benissimo a rifiutarli, ma non si capisce come abbia potuto fare questa verifica visto che il bando prevedeva la risoluzione immediata del contratto in caso di «consegna di prodotti difettosi o non rispondenti ai requisiti di qualità richiesti e/o dichiarati, in numero superiore all'1% della fornitura». Il contratto con la Nexus deve essere stato già perfezionato, se qualche banco è stato consegnato e ritenuto inadatto. «I prototipi avevano delle altezze non compatibili con quelle indicate nella gara», precisano da Invitalia. Nella procedura di gara non si parlava di campioni, di prototipi da far vedere, di banchi da allegare alla domanda. Magari con destinazione la presidenza del Consiglio perché il commissario Arcuri scegliesse quelli confacenti e scartasse quelli inadatti. Da Invitalia insistono: «Il contratto è stato ritirato perché mai perfezionato», anche se recava la firma telematica del commissario e riportava il prezzo di 247,80 euro per ciascun banco, concordato con la ditta di Ostia. O era una cifra stabilita per tutte le aziende? «No, solo per la Nexus», ci viene risposto. Il mistero dei «banchi campione» non previsti dal bando ma visionati e respinti, non viene dunque chiarito. «La nostra interrogazione è stata oggetto di comunicato stampa il 3 settembre e il contratto con la Nexus è del 26 agosto», osserva l'onorevole Laura Cavandoli, a nome dei colleghi della Lega. «Ci chiediamo se l'annullamento/ritiro del contratto non sia successivo al nostro intervento». Invitalia prova a chiarire: «Non abbiamo risposto all'interrogazione perché c'è tempo, dobbiamo rispettare l'iter del Parlamento». È comunque sorprendente che l'unica precisazione che arriva sul perché del ritiro del contratto, tra la ditta di Ostia e il commissario straordinario per l'emergenza nominato dal presidente Giuseppe Conte, sia relativa a un problema tecnico. Non una parola sulla questione sollevata dall'interrogazione della Lega, ovvero come abbia fatto una società che fattura 400.000 euro l'anno ad aggiudicarsi un appalto di quasi 45 milioni di euro. Quale documentazione di «forniture di prodotti analoghi effettuate negli ultimi tre anni» oltre che «del fatturato di settore negli ultimi tre anni», come richieste dalle procedure di gara, avrà prodotto per risultare ammissibile? Perché non c'è dubbio, un contratto è stato firmato da Arcuri. «Non sappiamo quali garanzie abbia dato la Nexus», risponde sempre Invitalia per il commissario. Garantisce: «Stiamo facendo le verifiche di tutti i contratti, quando saranno ultimate renderemo noto l'elenco delle aziende che hanno ottenuto l'appalto». Quindi ci sono ditte al lavoro che stanno producendo banchi, ma non «tutte hanno un contratto finalizzato. Stiamo ancora verificando». Questo significa che se alcune società non consegneranno arredi scolastici appropriati, o se risulteranno sprovviste della «capacità tecnica ed economica ad espletare la fornitura», indicata nella procedura di gara e ancora in corso di verifica, centinaia di migliaia di banchi non arriveranno nelle scuole. Che cosa farà allora il commissario Arcuri? Una nuova gara urgente, buona per il prossimo anno scolastico?
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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