2022-05-19
Appalti Covid: indagata la cerchia di De Luca
Vincenzo De Luca (Imagoeconomica)
Tre filoni d’inchiesta e quattro procuratori per fare luce sulla gestione dell’emergenza in Campania: inquisiti in 23, fra cui il direttore dell’Asl Napoli 1 e il consigliere Luca Cascone, vicinissimi al governatore. Tra le accuse, quella di aver allestito meno letti del previsto. Ci sono 23 indagati per la gestione dell’emergenza Covid in Campania, tra cui il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, considerato molto a Vincenzo De Luca. A Verdoliva viene contestato il reato di turbativa d’asta e quello di frode in pubbliche forniture. Non è l’unico degli indagati a vantare una certa vicinanza al governatore della Campania, perché a finire nella rete delle indagini della magistratura ci sono anche consiglieri vicini a De Luca o persino esponenti dell’ufficio di gabinetto che hanno avuto un ruolo centrale durante l’emergenza Covid. In pratica il cerchio magico deluchiano, che lo ha accompagnato durante tutta la fase emergenziale, si ritrova sotto inchiesta. Ma allo stesso tempo il presidente si è mostrato tranquillo («Resterò al mio posto ancora per molti anni») ieri di fronte ai giornalisti che gli chiedevano commenti in merito. «Siamo in un Paese curioso, dobbiamo spiegare perché abbiamo fatto la corsa in piena emergenza Covid. Dobbiamo spiegare perché abbiamo fatto 120 posti letto modulari a Napoli, 70 nell’ospedale Del Mare e 40 a Caserta e 40 a Salerno». Eppure la Procura partenopea vuole vederci chiaro su come è stata gestita l’emergenza coronavirus negli ultimi due anni. L’inchiesta madre, infatti, scoppiò nell’estate 2020, quando proprio Verdoliva fu perquisito sia in casa sia in ufficio. Ma ora l’indagine si allarga e viene suddivisa in tre tronconi che hanno portato appunto a 23 indagati. Il primo filone è quello relativo alla costruzione delle strutture modulari nel quartiere Ponticelli presso l’Ospedale del Mare. Si tratta di un appalto da 18 milioni di euro, dove da almeno due anni risultano indagati anche il consigliere regionale Luca Cascone, fedelissimo di De Luca e presidente della commissione Trasporti insieme con il professor Corrado Cuccurullo, presidente della Soresa, la centrale regionale per gli acquisti. Nella fase più drammatica dell’emergenza coronavirus Cascone fu tra i più attivi nel mettere in contatto gli uffici con possibili fornitori di prodotti e dispositivi per affrontare la pandemia. Eppure qualcosa non deve essere andato come doveva, se a dicembre del 2021 al Ponticelli c’erano ancora pazienti costretti ad aspettare due giorni per la carenza di posti letto. Anzi, c’è chi sostiene che quei moduli che arrivarono da Padova al Ponticelli nell’aprile del 2020 non siano mai entrati in funzione. In pratica la costruzione di questi ospedali non avrebbe rispettati gli accordi descritti sull’appalto. Nello specifico sarebbero stati realizzati meno posti letto di quelli previsti dall’accordo: 48 rispetto ai 72 promessi a Napoli (all’Ospedale del Mare); 12 su 24 a Salerno; e 14 su 24 a Caserta. È questo il filone più delicato per l’amministrazione De Luca. A indagare ci sono ben quattro procuratori, Antonello Ardituro, Mariella Di Mauro, Simone De Roxas e Henry John Woodcock. Oltre a Verdoliva, risultano indagati Roberta Santaniello, ingegnere e componente della unità di crisi insieme con gli imprenditori Enrico e Alberto Venturato, ai vertici del cda della Med srl. Santaniello non è un nome qualunque. Irpina, esponente dell’ufficio gabinetto della giunta regionale è anche dirigente del genio civile di Napoli. Tra gli altri indagati spicca poi il coordinatore dell’unità di crisi per l’emergenza covid della Regione Campania Italo Giulivo. Stando a quanto sostenuto dagli inquirenti, Santaniello prima dell’indizione della gara, il 16 marzo del 2020, avrebbe avuto contatti con i fratelli Venturato e sarebbero stati fornite informazioni riservate sulla gara da parte di Soresa. Verdoliva è indagato con i Venturato e l’imprenditore Crescenzo De Stasio, rappresentante dell’area Centro-Sud Italia della multinazionale Siram Veolia. Che c’entra Siram? Secondo le indagini sarebbe entrata nel subappalto dei modulari con un accordo fittizio proprio con i Venturato. Un altro filone d’indagine riguarda invece la fornitura promessa di 5.000 mascherine per bambini e adolescenti per un importo di 2 milioni e mezzo di euro. Qui sono indagati sia Santaniello, sia Giulivo insieme con Massimo Sibilio, responsabile del bando, e l’imprenditore Antonio Goeldin della Goeldin Srl. Il giovane imprenditore, classe 1974, avrebbe avuto la possibilità di non rispettare i termini per la presentazione dei campioni da sottoporre al vaglio della commissione di gara. E pensare che proprio nei giorni più duri della pandemia, la Goeldin veniva dipinta sui quotidiani locali come il fiore all’occhiello della Campania. «Creatività partenopea con un pizzico di efficienza elvetica», così veniva raccontata l’azienda nota per la realizzazione di giacche da lavoro professionali per chef e poi riconvertita per l’emergenza coronavirus. Ieri sono incominciati i primi interrogatori: molti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nei prossimi giorni si attende di capire cosa dirà Verdoliva, fedelissimo di De Luca e vero protagonista della fase emergenziale degli ultimi due anni in Campania.