2021-02-03
«Via libera agli anticorpi monoclonali e alle linee guida per curarsi a casa»
Il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù: «Mi sono battuto per accelerare gli iter organizzativi, spero in una soluzione già oggi. Manca la medicina di base. Per questo ho sollecitato Speranza: se si sbagliano farmaci si va in rianimazione».Virologo, professore emerito dell'università di Padova, fondatore della più grande scuola di microbiologia d'Italia, dallo scorso dicembre presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù è lo scienziato di vasta esperienza che riesce a comunicare con un linguaggio comprensibile a tutti.Professore, da mesi si parla di riformare l'assistenza sanitaria territoriale per non far collassare gli ospedali, ma ancora mancano linee guida per curare i pazienti Covid a domicilio.«Le ho sollecitate direttamente al ministro della Salute, Roberto Speranza, e mi ha confortato sapere che ha già affidato il compito all'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che si occupa di salute pubblica ed entra proprio nel merito dell'assistenza territoriale. Posso dire che come cittadino, come medico, come ricercatore, ho segnalato più volte la mancanza, soprattutto in Italia, di una medicina del territorio. Questa pandemia, prima che un problema assistenziale è un problema di sanità pubblica. I soggetti che arrivano in ospedale senza essere stati trattati con quei pochi farmaci che abbiamo a disposizione, diciamolo chiaro: per loro diventa troppo tardi. Una percentuale di queste persone finisce in rianimazione».Che cosa dovrebbero sapere e poter fare i 40.000 medici di base.«Conoscere quali sono i farmaci salvavita, non di uso ospedaliero, e come vanno somministrati nelle fasi in cui possono incidere sul meccanismo di progressione della malattia. Mi riferisco agli inibitori di Cox-2 nel controllo di patologie infettive virali, al cortisone, agli inibitori dei segnali di attivazione della risposta infiammatoria e agli anticoagulanti. Ci vogliono linee guida, altrimenti ogni medico di base va per conto suo». I cittadini si chiedono e non hanno risposte certe: ma se mi ammalo di coronavirus, quali farmaci mi verranno dati per contrastare l'infezione? Se non mi faccio ricoverare, rischio di venire curato con la tachipirina?«No, la tachipirina è del tutto inutile per non dire dannosa. Tra i farmaci che potrebbero essere utilizzati, nella cura a domicilio o in ambulatorio, ci sono gli anticorpi monoclonali che non vanno somministrati quando il soggetto è ricoverato in ospedale, in quanto inutili perché l'infezione è già in fase avanzata. Vanno invece somministrati nelle 72 ore, massimo, dall'esordio dei sintomi».Lei invita a «un utilizzo emergenziale» degli anticorpi monoclonali anche in Italia. Ma allora che cosa stiamo aspettando?«Mi sono battuto perché vengano accelerati i normali iter autorizzativi, spero che entro domani (oggi per chi legge, ndr) ci sia la soluzione».Quindi siamo pronti al via libera per curare con i monoclonali?«Non posso dire di più, la decisione verrà presa mercoledì. Conto, così, che anche il nostro Paese si allinei».La campagna di vaccinazione sarà molto più lunga di quanto ipotizzato. Ci sono categorie a rischio che vanno protette prima di altre?«La precedenza va alle persone con comorbosità quali diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari, così pure agli oncologici, i trapiantati, i dializzati, gli ammalati cronici, gli obesi. Queste sono persone a rischio e su queste è indirizzata una parte consistente della vaccinazione».Si pensa a cambiare l'ordine, anticipando la fase di vaccinazione anche ad altri soggetti come i docenti.«Israele li ha vaccinati, includendoli tra le categorie a rischio. In Italia, come nella maggior parte degli altri Stati, le categorie con priorità, oltre a quelle più fragili già ricordate, includono quelle più esposte come i sanitari».Abbiamo visto le immagini delle vaccinazioni in Israele, con un'efficienza esemplare. Servono vaccini, personale sanitario preparato, tecnologia informatica di supporto e tutti gli spazi possibili a disposizione per vaccinare. Mi sono dimenticata qualche cosa?«Israele è un esempio anche di come servono e funzionano i vaccini. In quel Paese circolano, per il 30-40%, sia la variante sudafricana sia quella inglese eppure sono calati moltissimo i contagi perché circa la metà della popolazione è già stata vaccinata. Quanto a noi, dovremmo accelerare per ottenere l'immunità di gregge. In un concetto di mondo globale, bisognerà però pensare a vaccinare almeno 6 miliardi di popolazione mondiale».Professore, si stanno facendo abbastanza tamponi per scoprire positivi al Covid?«Il vero problema dei tamponi è che si dovevano fare in misura massiccia mesi fa. Oggi, con tutta questa circolazione di virus, non siamo in grado di utilizzare i test per un tracciamento efficace e quindi per identificare e isolare da subito le persone positive. La Cina ha eliminato l'infezione in 100 giorni con draconiani provvedimenti, inclusa la pena di morte agli untori. È riuscita ad azzerare il contagio da parte di un virus che ha avuto le sue origini proprio in Cina. Adesso fanno il tampone a tutti i passeggeri che sbarcano dagli aerei e se ne trovano uno positivo riescono a isolare chi è venuto in contatto con quella persona. Da noi, ormai, non si può più fare, il virus corre rapido». Contrordine, Astrazeneca va bene anche per gli over 55 sempre che non presentino fattori di rischio.«L'Aifa ha tolto la raccomandazione, che è diventata un suggerimento. Anche se l'efficacia del vaccino è del 60%, meglio di quello dell'influenza, il dato rassicurante è che anche negli over 55 protegge da una malattia grave e da eventi letali ed è capace di indurre una risposta immunitaria efficace. Un buon motivo per usarlo per tutti».
Jose Mourinho (Getty Images)