2024-11-01
Anche Intesa vara la sua manovra. Dati 30 miliardi a famiglie e aziende
Presentati i risultati dei primi nove mesi del gruppo, che nel 2025 punta a 9 miliardi di utili. Verso l’aumento dei dividendi. Carlo Messina: «Siamo un’istituzione al servizio del Paese. Promuoviamo una società equa».«Nel 2024 contiamo di conseguire un utile netto superiore a 8,5 miliardi mentre l’obiettivo di utile netto per l’esercizio 2025 è stato aumentato a circa 9 miliardi grazie all’elevato potenziale della nostra banca di sviluppare la redditività in via organica». Lo ha annunciato ieri Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo che dunque rivede a rialzo le stime per il prossimo anno. Nel frattempo, i primi nove mesi sono stati archiviati con quasi 7,2 miliardi di profitti netti, in crescita del 17,1% rispetto ai 6,12 miliardi dello stesso periodo del 2023, di cui 2,4 miliardi nel terzo trimestre (rispetto a 1,9 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso). Grazie a questi risultati il gruppo conta di aumentare il dividendo relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023. La banca prevede inoltre una ulteriore distribuzione per il 2024 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali nonché ulteriori distribuzioni future da valutare anno per anno. Intanto, dei dividendi cash - pari a 5 miliardi - maturati al 30 settembre, circa 3 verranno distribuiti agli azionisti a novembre. Intesa prevede anche una riduzione dei costi operativi, nonostante i 3,5 miliardi di euro di investimenti in tecnologia: l’accordo con i sindacati firmato a ottobre prevede entro il 2027 la cifra di 4.000 uscite volontarie e, entro il primo semestre 2028, 3.500 assunzioni di giovani, di cui 1.500 come global advisor per le attività commerciali nella rete, in particolare nel wealth management & protection. Alla crescita di queste attività sarà dedicato entro il 2027 un totale di 20.000 persone in Italia.«I risultati dei primi nove mesi del 2024 ci confermano leader a livello europeo: il valore di Borsa raggiunto ci colloca nello stesso raggruppamento di Bnp Paribas e Santander, banche con una dimensione di bilancio ben superiore alla nostra», ha sottolineato ieri Messina. Aggiungendo che il gruppo «è primo nell’Eurozona per crescita dei ricavi e nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto al totale del fatturato». E che «il contributo dei ricavi da commissioni e assicurazioni ai ricavi totali supera il 40%, è il più alto in Europa dopo Ubs e molto al di sopra della media dei concorrenti (27%)». La trasformazione tecnologica di Intesa procede, intanto, a pieno ritmo con 3,5 miliardi già investiti. Il 55% delle applicazioni è già su cloud e la nuova banca online Isybank ha superato i 400.000 nuovi clienti, «con una forte accelerazione da settembre», ha detto Messina.Sul fronte delle fusioni o acquisizioni in Italia, «prima di tutto c’è una questione di Antitrust», ovvero «la quota di mercato che abbiamo non ci dà grande spazio sotto questo punto di vista», ma in ogni caso «stiamo generando significative sinergie sfruttando il nostro potenziale interno, senza necessità di acquisizioni», ha spiegato l’ad. Ricordando anche che «oggi per comprare una banca che si basa sul margine di interesse si rischia di pagare un valore che si può ridurre in futuro, quindi in termini di valutazioni penso che sia meglio aspettare l’inizio del 2025 quando sarà più chiaro l’impatto in termini di margine di interesse del taglio dei tassi». Nel frattempo, nei primi nove mesi del 2024 le erogazioni a medio e lungo termine a favore delle famiglie e delle imprese italiane hanno superato i 30 miliardi. «Le risorse destinate alle nostre persone che lavorano in Italia superano i 4 miliardi di euro. Al 30 settembre 2024 i dividendi cash già maturati sono pari a 5 miliardi di euro, il 40% di questa cifra è destinato alle famiglie italiane e alle fondazioni azioniste. Nei primi nove mesi del 2024 le imposte per Intesa sono pari a 4,6 miliardi, in crescita di 700 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2023», ha spiegato il banchiere. Per poi ribadire che «Intesa è un’istituzione al servizio del Paese: realizziamo il principale progetto di coesione sociale, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto». Messaggio che era stato evidenziato lo scorso 3 ottobre all’evento organizzato da Bloomberg a Milano durante il quale, in un’intervista, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva chiesto «sacrifici per tutti» in vista della manovra. Messina aveva mandato un messaggio chiaro: noi diamo già un contributo come banca di sistema, piuttosto confrontatevi con banche e aziende e creiamo una specie di cabina di regia dove chi è del mestiere può dare suggerimenti, offrire soluzioni. Ieri, durante la presentazione dei conti agli analisti, l’ad di Intesa ha intanto sottolineato che «l’economia italiana è resiliente grazie a forti fondamentali e il Pil italiano sta andando meglio della media dell’Eurozona. Continuerà a crescere quest’anno e l’anno prossimo». Rispetto alla situazione pre pandemica (fine 2019), ricorda la banca, il Pil italiano è cresciuto del 5,5% fino alla metà del 2024, contro il 3,9% dell’Eurozona, il 3,7% della Francia e lo 0,2% della Germania.
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