2023-10-08
Gli amici della sinistra distruggono Israele
Ci siamo svenati per sostenere e armare Kiev: adesso che l’unica democrazia del Medio Oriente è sotto attacco, non possiamo fare doppiopesismi. La comunità internazionale e la sinistra dicano finalmente la verità sui gruppi palestinesi: sono terroristi. Da ieri l’unica democrazia del Medioriente è in guerra, con la minaccia di essere spazzata via. Proprio come cinquant’anni fa, quando approfittando della festa ebraica dello Yom Kippur Egitto e Siria sferrarono a sorpresa un attacco contro Israele, Hamas ha scatenato un’offensiva militare, con migliaia di missili lanciati contro cittadine ebraiche e incursioni terroristiche contro presidi militari e cittadini inermi. Le immagini che giungono da Sderot, nel Sud del Paese, sono agghiaccianti. Non ci sono solo filmati di bombardamenti e di villaggi in fiamme, ma di veri e propri massacri. Uomini e donne uccisi nelle loro case e a bordo delle loro automobili, per il solo torto di aver incontrato un commando militare palestinese. Ci sono automobilisti freddati lungo la strada e poi lasciati penzolare fuori dall’abitacolo mentre l’auto è lanciata contro i «nemici». Ci sono cadaveri ammassati dentro le proprie abitazioni e altri gettati in mezzo alla folla, affinché si faccia scempio di quel che resta dei corpi. Sappiamo tutto questo perché l’ufficio propaganda di Hamas si è premurato di ritrarre le scene più feroci per diffonderle in Rete, al fine di galvanizzare i sostenitori e terrorizzare gli avversari. Come ai tempi dello Stato islamico, le vittime sono usate per dimostrare la propria potenza. E come ai tempi della guerra dello Yom Kippur si è approfittato di una festa ebraica, con i soldati in licenza e i civili impegnati nella celebrazione dello Sukkot, per cogliere di sorpresa un Paese abituato fin dalla sua nascita a difendersi.Se ho fatto menzione delle scene più crude di quella che non appare come un’incursione terroristica, ma come una vera e propria guerra, non è stato ovviamente per impressionare il lettore, ma perché mentre mi scorrevano sotto gli occhi le immagini pensavo se finalmente qualcuno avrà il coraggio di accusare Hamas e i suoi accoliti di crimini contro l’umanità. E di perseguirli senza se e senza ma. Da anni il movimento palestinese organizza attentati contro la popolazione e da anni lancia missili contro obiettivi civili israeliani. Tuttavia, invece di suscitare esecrazione, le sue azioni sono accolte sempre con un misto di comprensione, quasi fossimo di fronte non a un’organizzazione terroristica pericolosa, ma a un’associazione benemerita che combatte in nome della libertà. Già molti anni fa, con azioni terroristiche e con il rapimento di soldati israeliani poi fatti a pezzi dalla folla, era chiaro con chi avessimo a che fare, ma gran parte della stampa e la maggior parte della sinistra ha continuato a guardare alla causa palestinese con una certa simpatia, addossando al governo di Gerusalemme ogni colpa, anche quando era evidente che si scatenavano battaglie al fine di suscitare reazioni a danno del popolo palestinese per poi incolpare Israele di ogni cosa. Hamas non è solo un movimento terroristico che cerca di uccidere quanti più nemici possibile: Hamas è una banda criminale disposta a tutto, anche a far strage del suo stesso popolo.Leggendo i resoconti di quanto sta accadendo a Sderot, con centinaia di morti, migliaia di feriti e decine di soldati e civili presi in ostaggio, le domande che mi sono posto sono le seguenti. Primo, l’invasione di Hamas troverà la stessa risposta unita che ha trovato l’invasione russa? Ci sarà la medesima solidarietà e la stessa volontà di sostenere, anche economicamente e militarmente, l’aggredito o cominceranno i distinguo? All’Aja verrà finalmente avviato un processo per crimini di guerra contro i capi di Hamas o ancora una volta si farà finta di niente, riservando questa procedura solo ad alcuni «nemici» mentre altri sono tenuti indenni da simili accuse? So che ad essere messi sul banco degli imputati di regola sono i vinti, prova ne sia che nell’ex Jugoslavia solo una parte è stata giudicata dal tribunale, anche se le immagini delle teste mozzate che allora giravano nelle redazioni riguardavano un’altra parte lasciata esente da ogni accusa. Ma in questo caso, nella guerra scatenata contro quella che, ribadisco, è l’unica democrazia dell’area, non è più possibile accettare l’ipocrisia di una certa sinistra che da anni strizza l’occhio alla causa palestinese e fa finta di non sapere da chi siano composte le bande armate che operano nella regione. Suscitò scandalo la foto di Massimo D’Alema, all’epoca ministro degli Esteri del governo Prodi, a braccetto con il capo di Hezbollah, il movimento terroristico libanese che, al pari di Hamas, aveva tra i suoi programmi la distruzione dello stato di Israele. Oggi non è più possibile andare a braccetto con chi infierisce sui cadaveri di passanti inermi. Oggi è ora di mettere al bando doppiopesismi e traccheggiamenti, perché una democrazia, la più vicina all’Occidente, è in pericolo.Siamo corsi in aiuto dell’Ucraina, che pure non sentivamo così legata a noi da principi democratici. Quindi è urgente correre in soccorso di Israele, che invece sentiamo un nostro avamposto contro le dittature islamiche. Per Kiev abbiamo svuotato gli arsenali e le casse. Che cosa siamo disposti a fare per Gerusalemme, patria del cristianesimo?Ps. Qualcuno nelle scorse settimane si è posto il problema di rallentare l’appoggio a Volodymyr Zelensky. Credo che, al di là di tante rassicurazioni inutili e spesso ipocrite, la realtà si sia incaricata di metterci di fronte a una scelta.