Sulle dimissioni di Di Maio, la velina unica lancia il solito allarme mercati. Ma il governo senza maggioranza lascia correre le crisi ma non dimentichiamo che è stato il grimaldello con cui il governo Berlusconi fu pensionato a favore di Mario Monti. I competenti e molti professori universitari, in apparenza vestiti da liberali ma spesso in cerca di consulenza a sinistra, hanno portato con gli anni l’arte dei Forza spread ai picchi più elevati. In prtica, ciascuna decisione politica deve essere misurata dalle reazioni dei mercati e del differenziale con il Bund. cause ed effettiIl nesso ha però un enorme baco all’origine. A muovere nel breve termine lo spread come le Borse è l’incertezza politica di per sé ma spesso sono semplicemente le voci di incertezza. non a caso gli andamenti vanno valutati nel medio periodo, se non nel lungo. Siamo tutti consapevoli che più il differenziale è alto e più gli interessi sul debito diventano un fardello sulle spalle dei contribuenti. Nel breve periodo, però, i picchi verso l’alto possono essere facilmente istigati da chi, come l’Unione europea, ha un interesse politico a fare pressioni su un determinato governo. Il vero problema dello spread (nel medio termine) non sta tanto nella sostenibilità del debito, ma nel pericolo che causa alle banche. Nel nostro caso gli istituti sono zeppi di Btp e lo spread elevato può direttamente impattare sui bilanci delle banche. Se salta un istituto di credito in Italia, salta anche il governo. Non a caso questa è stata la pistola che l’Ue ha voluto puntare alla tempia del centro destra. Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, ne sa qualcosa. Pur consapevoli di come la politica estera possa muovere lo spread, lungi da noi sminuirne l’importanza come parametro di un debito pubblico. Anzi, proprio in momenti come questi (dimissioni politiche dai 5 stelle) va spiegato che la sostenibilità del debito non sta nella componente finanziaria, ma in quella economica. Più un Paese produce ricchezza, più il Pil sale e quindi per il sistema economico diventa più facile ripagare a tassi bassi il debito. Per questo motivo la caduta del governo giallorosso o la frammentazione dei 5 stelle dovrebbero essere garanzia di speranza per gli investitori internazionali. Anche se lo storytelling della «velina unica» vuole raccontare il contrario. L’attuale maggioranza non è in grado di prendere decisioni sostanziali per la crescita dell’Italia. Alitalia è un continuo spingere la palla in avanti a scapito dei contribuenti. La revoca delle concessioni autostradali al gruppo Atlantia è continuamente ritardata. tavoli di crisiAnche senza entrare nel merito di cosa sia giusto nei confronti dei Benetton, il governo non va in Aula a discuterne perché sa che non ha una maggioranza parlamentare. Stesso discorso per l’Ilva. Prima la maggioranza si è spaccata sullo scudo penale, poi i 5 stelle hanno trascinato il Pd che aveva il solo obiettivo di non perdere la poltrona. È stato un errore criminale togliere quello scudo: gli eventi successi l’hanno dimostrato anche agli occhi dei più invasati. Le decisioni vengono continuamente rimandate perché l’Aula le farebbe a pezzettini. È andata così anche per la manovra. Si è atteso volutamente l’ultimo istante utile a rischio di finire in esercizio provvisorio perché Giuseppe Conte non poteva permettersi il tradizionale e costituzionale dibattito in Senato e alla Camera.Eppure il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si ostina a non prendere atto del vulnus del Conte bis. Per non far cadere il governo e andare alle elezione in queste settimane sta accettando lo sfascio economico del Paese. L’addio di Di Maio dovrebbe essere un upgrade della nostra economia. E invece si insiste con le minacce dei Forza spread. Mattarella sa che se continuiamo a rimandare tutti i tavoli di crisi non ci sarà più ricchezza da produrre e la Penisola diventerà un mero mercato di consumatori. A quel punto come faremo a ripagare i nostri debiti? Basta con la minaccia dello spread e delle asuterità. Certo il debito va tagliato. Ma non basta usare le forbici. Il Quirinale nell’essere garante della Costituzione è anche tenuto a riconoscere il vero valore aggiunto di un governo. Se si tiene in piedi un esecutivo che minaccia che non è in grado di agire con il solo intento di poter nominare un successore di Mattarella che piaccia a lui e alla gente che piace allora stiamo sbagliando e stiamo rendendo povero il nostro Paese.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.