Il panel intitolato Energia, ambiente: la demagogia ci ha reso un Paese fragile, iniziato con l'intervista del condirettore della VeritàMassimo de' Manzoni al ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, è proseguito con un confronto moderato dal vicedirettore della VeritàClaudio Antonelli sul tema del mix energetico, delle nuove tecnologie e della neutralità tecnologica italiana nell'approccio con l'Europa tra il direttore di Italia Enel Nicola Lanzetta, il presidente di Assoambiente Chicco Testa e la direttrice technology, R&D and digital di Eni Francesca Zarri.
A poche settimane da un appuntamento elettorale molto importante, come le prossime elezioni europee, in molti, aziende, cittadini e governi, conservano la speranza che con il prossimo quadriennio qualcosa possa cambiare, in particolare a livello di mentalità in modo che non si debba pensare solo a come parare i colpi ma si possa andare verso qualcosa di propositivo. A tal proposito, Antonelli ha rivolto agli ospiti sul palco il quesito su qual è per l'Italia il corretto mix energetico. Il primo ospite a prendere la parola è Francesca Zarri: «Noi dovremo usare la tecnologia come opportunità di ampliare il mix energetico» - ha affermato la direttrice technology, R&D and digital di Eni - «Questo mix energetico siamo in grado di farlo a secondo della realtà geografica. Da un punto di vista tecnologico noi sviluppiamo tecnologie in maniera organica per la produzione energetica grazie ai nostri ricercatori e ai nostri laboratori, quindi siamo in grado di realizzarle e costruirle. Abbiamo tutti gli strumenti per poterlo fare, sia che si parli di energia rinnovabile, o di carburante o un di un mix che noi possiamo personalizzare a seconda delle esigenze».
Nicola Lanzetta, direttore di Italia Enel, ha invece approfondito il tema dell'elettrico specificando come troppo spesso si parli di elettrico con un approccio esclusivamente ideologico: «Quando si parla di energia non si parla di idee. La soluzione ideale è un giusto mix. Oggi come Paese abbiamo dei limiti: il primo è che i combustibili fossili che ci accompagneranno a lungo non sono nella nostra disponibilità , come per esempio il gas, ma li dobbiamo comprare da altri. Per il gas noi siamo vincolati a dei produttori in quanto noi non lo produciamo. Questo ci ha spinto a trovare forme di energia alternativa e quindi delle rinnovabili». Il direttore di Italia Enel ha poi precisato: «Questo ha portato dei vantaggi in termini di auto produzione di energia perché questa è energia che viene gratuita, ma presenta due criticità: la prima è la dipendenza tecnologica da produttori extra europei, come la Cina per esempio; la seconda è la non programmabilità ed è per questo che si sta affacciando in maniera forte la tecnologia di accumulo. Di fronte a questo ha senso parlare di nucleare». Antonelli ha poi incalzato Lanzetta chiedendo qual è il giusto mix tra tutto endotermico o tutto elettrico: «Esiste un giusto mix. In Italia ci sono auto che hanno consumi energetici irrisori, non c'è una scelta ideologica, ma una scelta di utilizzo. Questa penso sia la direzione da seguire».
Infine, palla al presidente di Assoambiente Chicco Testa: «L'Europa post elezioni deve, indipendentemente da quello che sarà il risultato elettorale, rivedere qualcosa. Perché finora si sono posti obiettivi sempre più alti e corti nel tempo e sempre meno raggiungibili. C'è bisogno di una grossa revisione. Il sistema elettrico in Italia, che è solo una parte dell'energia, sta cambiando, ma sembra che sia basato solo sulla crescita delle rinnovabili. Però le rinnovabili portano una serie di problemi, in primis lo stoccaggio».