2022-01-16
Brunello Cucinelli: «All’uomo propongo un tocco anni Venti»
Brunello Cucinelli (Ansa)
Il re del cashmere, che ha presentato la sua collezione alla fashion week di Milano, in calendario fino al 18: «C’è voglia di essere chic. Mi ispiro a re Edoardo VIII, che dopo la prima guerra mondiale e la pandemia di spagnola disse: “Cerchiamo di vestirci bene”».Brunello Cucinelli, per questo momento di moda maschile, sceglie Milano. Sono dieci anni dalla quotazione in Borsa, un bel momento per fare un bilancio.«Per quanto riguarda la quotazione sono veramente felicissimo di essermi quotato. Sono sempre stato convinto che la quotazione dia maggiore vita all’impresa. Bisogna avere il coraggio di ascoltare investitori e analisti, questo rende l’azienda più contemporanea. Vorrei convincere molti miei amici a farlo perché in Italia abbiamo aziende bellissime pronte per quotarsi in Borsa. Poi c’è differenza tra quotarsi all’italiana o all’americana. Gli americani si quotano e poi, per la maggior parte, restano poco azionisti dell’impresa. Da noi invece la famiglia generalmente resta la maggiore azionista. Vuol dire che immaginiamo le nostre imprese nel futuro, immaginiamo che vivano nel territorio per i decenni a venire. Quasi tutti hanno un 51% perché guardiamo ai prossimi 40 o 50 anni».Milano e non il Pitti a Firenze. Come mai?«Questione di sicurezza. Sono sempre stato affascinato dal Pitti, fin dal 1991. Sono un suo grande sostenitore. Ma questa volta avevo un poco più di paura, non lo nascondo. Andare con l’intero team composto da una cinquantina di ragazzi dell’azienda lo trovavo molto rischioso. Qui a Milano ho due medici per i tamponi, mi sento più sicuro e per questo ho scelto di non andare».È d’accordo con la scelta di Giorgio Armani che, da tempo, ha annunciato di non sfilare né a Milano con le collezioni Emporio e Giorgio Armani, né a Parigi per la haute couture?«Assolutamente sì. È stata proprio contemporanea la nostra decisione. Dico sempre che tre giorni di Pitti e tre di Milano fanno la più bella settimana della moda maschile. Ci torniamo a giugno. Questa volta non me la sono sentita. Ci siamo presentati a Milano, abbiamo due medici all’ingresso disponibili per i tamponi, cerchiamo di proteggerci. Penso che avremo ancora qualche mese davanti ma siamo alla fine di questa storia abbastanza dolorosa per la mente e per l’anima». E a Solomeo com’è la situazione?«Facciamo circa 500 tamponi al giorno. Vacciniamo anche la notte. Ci siamo organizzati e abbiamo fatto tutti la terza dose. Il parco è diventato hub da un anno e mezzo e chiuderemo quando finirà la pandemia». Si parla molto di ripresa ma non per tutti è uguale. Guardando i dati economici, come legge la situazione attuale dell’economia italiana?«È stato un 2021 interessante. Più che altro nessuno di noi nel 2020 avrebbe mai immaginato i risultati del 2021. L’Italia cresce, le aziende crescono, abbiamo una credibilità mondiale molto forte. Abbiamo fatto tre road show a Londra, New York e Milano e siamo tornati a essere credibili. Quindi dico grazie a Sergio Mattarella e Mario Draghi ma anche a tutti i politici. Siamo uno Stato industriale e quindi manifatturiero di grande qualità. Io credo molto nel tempo a venire per il nostro Paese».La moda ha sofferto?«Senza dubbio ma ha avuto problemi leggermente sotto la media. Se prendi gli aerei, gli alberghi, lì è tutto un altro discorso. Noi siamo ricresciuti, la disoccupazione ricomincia a scendere, siamo competitivi nel mondo da un punto di vista industriale con una marea di prodotti, non posso non vedere un buon futuro. Le Figaro una decina di giorni fa ha scritto: “Per l’Italia sarà un decennio bello”, io ci credo».Si esce da un periodo non facile e cupo, anche il vestire è diventato uno specchio di questo momento. Adesso di cosa ha voglia l’uomo?«Ho l’impressione che abbiamo voglia di vestirci bene, giovani, chic, contemporanei, freschi. Con una differenza rispetto a qualche anno fa, che quando acquistiamo qualcosa ci preoccupiamo di dove è prodotto, come è fatto, se abbiamo arrecato danni alla Terra, agli animali, all’uomo. Questo è il nuovo, il nuovo uomo, la nuova donna. E credo che ci sarà anche un periodo per recuperare, riutilizzare, restaurare, ristrutturare, una nuova partenza di questo secolo molto importante».Se guardiamo la collezione, quali sono le novità?«Forme leggermente più morbide come se si indossasse una mezza taglia in più, pantaloni un pochino più lunghi, non cortissimi, giacca un poco avvitata perché così segna meglio il corpo: in linea generale è un bell’uomo. Un tocco di colore, sempre impolverato, pieno di grigio, un uomo chic, contemporaneo e con un ricordo degli anni Venti quando dopo la guerra e la pandemia Edoardo VIII disse: “Cerchiamo di vestirci bene”. Così deve essere e vale per la donna e per l’uomo».E con il contributo di Carolina Cucinelli ecco il riconoscimento: il video The Magic of Suits creato dall’artista e artigiano Virgilio Villoresi in collaborazione con il brand è stato premiato come Best Italian Fashion Film al Fashion Film Festival Milano Digital Awards 2022.«In un un minuto e 37 secondi ha saputo raccontare l’anima della Brunello Cucinelli: l’artigianalità e l’eccellenza, il sogno e l’amore per l’umanità. È un video affascinante. Questo giovane, che collabora con noi, è un ragazzo gentile ed educato e spero che la vita gli dia grandi vantaggi».
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