2019-04-10
All’università si studia che Salvini è fascista
L'ateneo di Bologna suggerisce agli iscritti di Scienze politiche di prepararsi sul libro di un docente della Sapienza, in cui la Lega è definita «formazione d'estrema destra politicamente violenta». Interrogazione del Carroccio: «Questa non è discriminazione?».La Lega è un partito di «estrema destra» e il vicepremier, Matteo Salvini, lancia un messaggio «eversivo, con tratti fascisti». Questo si insegna nella facoltà di Scienze politiche dell'università di Bologna, alla faccia del pluralismo informativo e didattico che dovrebbe caratterizzare la formazione degli studenti, universitari compresi. L'insegnamento si intitola «Sistema politico italiano» ed è tenuto dal professore ordinario Roberto Cartocci. Tra i testi consigliati da portare all'esame per gli studenti non frequentanti c'è La Lega di Salvini. Estrema destra di governo, edizioni Il Mulino, scritto da Gianluca Passarelli e Dario Tuorto. Il primo, Passarelli appunto, è a sua volta docente universitario alla Sapienza di Roma e, nemmeno a dirlo, insegna anche lui nella facoltà di Scienze politiche, dove tiene il corso di Politica comparata. Passarelli è uno convinto, uno che non fa certo mistero delle sue opinioni sulla Lega e sul ministro dell'Interno. Nel suo libro (pubblicato nel settembre del 2018, cioè quando la Lega era già partito di governo e Salvini era già vicepremier), utilizzato per formare gli studenti bolognesi, ad esempio scrive frasi del tipo «il partito ha assunto i tratti di una formazione di estrema destra, con tratti razzisti, xenofobi, politicamente e socialmente violenti» oppure «Salvini lancia un messaggio di radice eversiva con tratti fascisti, che richiama i tempi bui dell'Europa del Novecento, ma anche la segregazione razziale in Sud Africa». Ancora, qualche pagina più avanti, definendo l'operato del governo in politica estera, usa termini come «schizofrenica incompetenza» e non manca nemmeno un attacco alla terra che è stata culla del movimento leghista - il Settentrione - caratterizzato secondo l'autore da «aziende che hanno fatto incetta di bilanci truccati, stretto alleanze con la camorra per la distribuzione forzosa dei propri prodotti e, infine, sversato senza tanti scrupoli tonnellate di rifiuti speciali nelle aree del Sud». Ma non è tutto. Ospite, nel novembre scorso, di una trasmissione su La 7, promuovendo il proprio manoscritto Passarelli sosteneva convintamente la scientificità delle sue tesi: «Che la Lega è partito di estrema destra non è un'opinione», spiegava il cattedratico, «il nostro è un saggio di natura scientifica». Sulla Lega «facciamo delle ricerche scientifiche: gli elettori e gli eletti sono di estrema destra», così come «le posizioni sulla pena di morte, sui diritti civili e sulle unioni», e si tratta di un «partito nazionalista e non nazionale». E ancora, il professore su Twitter rincarava la dose soprannominando Salvini «ministro della falsificazione storica». E meno male che tra gli obiettivi del suo corso, tenuto all'università capitolina, ci sarebbe quello di «sviluppare le capacità di analisi degli studenti partendo dai concetti chiave della politica». Anche gli obiettivi dell'insegnamento tenuto a Bologna dal professor Cartocci, che ha adottato tra i tomi consigliati il testo del collega, sono nobili e non certo politicizzati. Come si legge sul sito Unibo.it, il corso intende «introdurre lo studente alla conoscenza dei principali caratteri di struttura e funzionamento del sistema politico italiano», peccato che poi la scelta dei manuali sia ricaduta su qualcosa di meno neutro. A sollevare la questione è stato il gruppo assembleare della Lega alla Regione Emilia Romagna, con un'interrogazione a firma del consigliere Marco Pettazzoni: «I professori, in qualità di dipendenti pubblici, sono tenuti a un dovere di lealtà verso lo Stato, indipendentemente da quale forza politica lo governi. Le sedi universitarie non dovrebbero essere luoghi di propaganda politica, nel caso in questione addirittura antipartitica», sottolinea Pettazzoni nell'atto. «Si parla ogni giorno di contrastare le discriminazioni per sesso, razza, colore, religione o convinzioni personali» ma quali «politiche di antidiscriminazione si applicano, in questi casi, agli studenti che dovessero sentirsi politicamente affini alle posizioni della Lega?».