2022-07-12
Figura di palta Ue: «Allarme traffico d’armi»
La Commissione annuncia un hub in Moldavia per fermare il contrabbando. Era chiaro a tutti, meno che a Bruxelles, che riempire l’Ucraina di bombe e missili avrebbe creato un’economia parallela. Volodymyr Zelensky raduna un milione di uomini per il contrattacco.Alla fine, come La Verità aveva prospettato per prima, il sospetto e il timore che le armi occidentali inviate all’Ucraina possano finire nelle mani sbagliate è stato confermato dalla stessa Ue, che ora corre ai ripari. Sta infatti creando un hub in Moldavia per combattere la criminalità organizzata, in particolare il contrabbando di armi dalla vicina Ucraina in guerra. Una vera e propria mobilitazione tardiva in merito ai problemi di sicurezza che verranno a crearsi in Europa con la circolazione di quantità sempre maggiori di armi, quella fatta dall’Ue. Il commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha annunciato l’istituzione dell’hub di sostegno per la sicurezza interna e la gestione delle frontiere in una riunione dei ministri degli interni dell’Unione. L’incontro è stato ampliato anche ai «paesi terzi» Ucraina e Moldavia.Il vertice, che si è tenuto a Praga, è stato mirato al tema della minaccia delle armi (molte delle quali fornite dall’Occidente), che vengono esportate di contrabbando dall’Ucraina per equipaggiare bande criminali in Europa. «In base all’esperienza della precedente guerra nell’ex Jugoslavia, abbiamo ancora problemi con il traffico di armi da fuoco da lì ai gruppi criminali organizzati, che alimentano la violenza nelle reti criminali nell’Unione europea», ha illustrato la Johansson. Il commissario ha affermato che l’hub sarà uno sportello unico che consentirà a Europol di condividere le informazioni e all’agenzia delle guardie di frontiera dell’Ue Frontex di supportare la gestione delle frontiere e l’individuazione del traffico di armi da fuoco. Il ministro della Migrazione svedese Anders Ygeman ha affermato che bisogna dotarsi di «misure per controllare il flusso di armi dopo la guerra in Ucraina». Il pericolo, alla fine del conflitto, potrebbe infatti essere ancora maggiore per quel che riguarda le direzioni che le armi potranno prendere. Il capo ad interim di Frontex, Aija Kalnaja, ha affermato che la Moldavia è stata scelta per l’hub «perché è qui che può arrivare principalmente il traffico di armi». Pochi giorni fa, era stato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, a denunciare che alcune armi inviate dall’Occidente stavano finendo sul mercato nero. Proprio mentre lo stesso Occidente inizia a prendere coscienza che le segnalazioni avevano fondamento, l’Ucraina chiede ancora armi e ritiene di poter cambiare l’andamento bellico grazie alle stesse. «I vantaggi quantitativi dell’esercito russo sono livellati dalla precisione dei missili e dell’artiglieria ucraini. Le armi occidentali date alle Forze Armate dell’Ucraina stanno già cambiando il corso della guerra. E non abbiamo ancora iniziato!», scrive entusiasta il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov. Con le armi occidentali, Kiev pianifica di portare a termine azioni ambiziose, come riprendersi il Sud del Paese. Secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, Zelensky intende inviare una forza militare composta da «un milione di uomini» equipaggiati di armi Nato per riconquistare la regione meridionale occupata dalle forze russe. L’economia del Paese, secondo Reznikov, dipende dalla ripresa del controllo delle aree sulla costa del Mar Nero, quindi questo costituirà un obiettivo imprescindibile.Intanto, mentre l’offensiva russa prosegue nel Donestk, si sta facendo luce su quanto avvenuto, durante gli attacchi al Lugansk nelle prime fasi della guerra. Secondo l’Onu, le forze armate ucraine avrebbero un’ampia parte di responsabilità per un assalto avvenuto in una casa di cura nel Lugansk, dove decine di anziani e disabili sono rimasti intrappolati senza acqua né elettricità, due settimane dopo l’invasione russa. Il sospetto - precisa un rapporto dell’Onu - è che gli ucraini abbiano usato gli ospiti della casa di cura come scudi umani, occupando l’edificio e trasformandolo in bersaglio. Mentre si cerca di fare chiarezza sulle fasi già passate degli scontri, i russi avanzano alla conquista del Donestk in tre direzioni: Bakhmut, Lyman e Donetsk. Attacchi sono in corso su tutta la linea del fronte. «Il nemico ha utilizzato tutti i mezzi per avanzare nelle direzioni di Bakhmut e Lyman ma non ha ottenuto successo. La stessa cosa nella direzione di Donetsk - Mariinka, Krasnohorivka, Avdiivka. Le forze armate dell’Ucraina mantengono le proprie posizioni e resistono all’avanzata nemica», ha detto il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Sono intanto almeno 29, mentre si continua a scavare tra le macerie, i morti nel bombardamento russo sulla cittadina di Chasiv Yar, nel Donetsk, dove un missile Uragan ha colpito un edificio residenziale. È salito invece a 28 il bilancio dei feriti dell’attacco missilistico lanciato dalle forze russe contro Kharkiv. Intanto il presidente russo Putin si è «portato avanti», certo della vittoria finale, firmando il decreto che stabilisce procedure agevolate per l’ottenimento della cittadinanza russa per «chi risiede stabilmente» in Ucraina e nelle due autoproclamate repubbliche del Donbass, Lugansk e Donetsk.